TANTI INTERESSATI - La fabbrica Audi di Bruxelles deve ancora trovare un nuovo padrone. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, la Casa tedesca non sarebbe stata soddisfatta delle proposte economiche presentate da 26 soggetti interessati a rilevare lo stabilimento belga. Si sono concluse con un nulla di fatto anche le ricerche interne allo stesso Gruppo Volkswagen sulla possibilità di utilizzare in modo alternativo l’impianto. La legge prevede infatti che l’azienda e le parti sociali si confrontino sui siti a rischio chiusura esaminando le diverse opzioni per mantenerlo in funzione.
PREFERISCONO CHIUDERE CHE SVENDERE - Il direttore operativo, Gerd Walker, alcuni giorni fa, a seguito di una riunione straordinaria del consiglio di fabbrica, ha dichiarato che ad oggi non sono pervenute offerte ritenute congrue. Quindi, nemmeno quella presentata dalla Nio, azienda cinese interessata al sito. Se le cose non dovessero cambiare i quasi 3.000 lavoratori potrebbero perdere il loro posto di lavoro. Le motivazioni alla base della possibile dismissione dell’impianto sono diverse. Oltre alla razionalizzazione delle risorse attuata dal Gruppo Volkswagen (nel 2024 l’obiettivo è quello di risparmiare 2-3 miliardi di euro), e all’elevato costo produttivo, la suv Audi Q8 e-tron (basata sul pianale della Q8 è la prima suv elettrica dei Quattro anelli) che viene prodotta qui uscirà dai listini entro il 2025. Quello di Bruxelles potrebbe diventare il primo sito del Gruppo Volkswagen a chiudere i battenti. Ma potrebbe non essere l’unico. Anche il marchio Volkswagen, per la prima volta nei suoi 87 anni di vita, starebbe valutando di chiudere alcuni stabilimenti in Germania.