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Lo stato della mobilità elettrica in Italia

Pubblicato 19 febbraio 2025

Un documento di Repower analizza il complesso scenario italiano, dove le auto elettriche stentano a tenere il passo dell’infrastruttura di ricarica, che invece cresce.

Lo stato della mobilità elettrica in Italia

A che punto è la mobilità elettrica in Italia? A rispondere a questa domanda ci pensa il white paper “Auto elettrica: provocazione o promessa?” realizzato da Repower, gruppo attivo sulla mobilità sostenibile. Il documento analizza lo scenario italiano in relazione al complesso scenario geopolitico che inevitabilmente coinvolge anche l’auto a corrente. Secondo le risultanze del documento, le parole chiave quest’anno saranno: innovazione, digitale e turismo.

Il report parte da una “fotografia” del 2024, che è stato un anno di stallo per il settore dell’auto in Italia. Le auto elettriche (BEV) hanno registrato un lieve calo dell’1%, con 65.620 vetture immatricolate, mentre le ibride plug-in (PHEV) sono scese dal 4,4% al 3,3%. Nonostante la crescita costante nel corso degli anni, l'Italia continua a rimanere indietro rispetto alla media europea, con una quota di mercato delle BEV ferma al 4,2% contro il 13,6% dell’UE. Questo ritardo è attribuibile a vari fattori, tra cui il costo elevato delle vetture, la percezione dell’inadeguatezza dell’infrastruttura di ricarica e le incertezze legate agli incentivi governativi.

A livello territoriale, la diffusione delle auto elettriche segue un andamento disomogeneo. Il Nord-Est guida la classifica delle immatricolazioni, con 22.584 vetture BEV registrate nel 2024, seguito dal Nord-Ovest (17.594), dal Centro Italia (16.008) e infine dal Sud e dalle Isole, che insieme totalizzano meno di 9.000 immatricolazioni. Il documento parla anche di diffusione a “macchia di leopardo”: 22.584 immatricolazioni di BEV nel nord-est, seguito dal Nord-Ovest con 17.594 unità, 16.008 immatricolazioni nel centro, mentre Sud e Isole si attestano rispettivamente a 5.836 e 2.961 unità.

Nonostante la crescita ancora limitata delle vendite di auto elettriche, il settore dell’infrastruttura di ricarica sta crescendo in modo significativo. Nel 2024, l’Italia ha raggiunto quota 60.339 punti di ricarica pubblici, con un incremento del 28% rispetto all’anno precedente. Un dato particolarmente positivo riguarda l’aumento delle stazioni di ricarica veloce e ultrarapida, che oggi rappresentano il 49% delle nuove installazioni. Anche le aree di servizio autostradali stanno avanzando, con i punti di ricarica triplicati in due anni, passando da 310 a 1.057, sebbene solo il 42% delle stazioni di servizio italiane ne sia attualmente dotato.

Anche in questo caso, come nella diffusione delle EV, la distribuzione dell’infrastruttura di ricarica è sbilanciata: il Nord Italia concentra il 58% dei punti di ricarica, il Centro il 20% e il Sud e le Isole il restante 22%. Questo divario rappresenta un ostacolo per la diffusione capillare della mobilità elettrica, soprattutto nelle regioni meridionali e nelle aree rurali.

Il ruolo delle flotte aziendali è sempre più centrale nella transizione elettrica. Secondo i dati del white paper, le aziende sono più propense ad adottare veicoli elettrici rispetto ai privati: il 53,6% delle immatricolazioni BEV è avvenuto a nome di privati, mentre le flotte aziendali hanno rappresentato l’8,4%, una quota maggiore rispetto a quella registrata per i veicoli termici. Questo potrebbe diventare un volano di crescita per il mercato dell’usato elettrico, ancora in fase embrionale ma in costante espansione.

Secondo il documento, uno dei principali ostacoli alla diffusione dell’auto elettrica in Italia è legato alla percezione dei consumatori. Il white paper evidenzia come molte fake news rallentino il passaggio alla mobilità sostenibile. Tra i miti più il costo maggiore dell’auto elettrica; l’assenza di colonnne di ricarica (+28% nel 2024); l’autonomia delle auto elettriche non è sufficiente per lunghi viaggi (la percorrenza è quasi raddoppiata dal 2015, passando da 211 km a 400 km). Secondo il white paper, il futuro della mobilità sostenibile in Italia dipenderà da una serie di fattori chiave. Da un lato, sarà fondamentale accelerare lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica, soprattutto nel Sud Italia e nelle aree periferiche. Dall’altro, è necessario un maggiore supporto politico, con incentivi stabili e misure a lungo termine per rendere le auto elettriche più accessibili ai consumatori.



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Ritratto di telemo
20 febbraio 2025 - 15:07
Green
Ritratto di MS85
20 febbraio 2025 - 09:58
Se ancora in Italia si sta a discutere della rete di ricarica pubblica come parametro per la diffusione delle BEV significa che ancora la gente non ha capito cosa sia una BEV e significa soprattutto che non si diffonderanno mai. Fa sorridere che pure gli elettrovegani continuino a spingerla. Capisci quelli che lo fanno perché ci campano, ma gli altri…
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
20 febbraio 2025 - 09:59
faccio notare che ai primi nove posti si trovano paesi la cui densità di popolazione è decisamente inferiore alla nostra italiana, se ne evince, ma sarebbe piu corretto dire graziealcazzo, che per il successo dell'elettrico serve un rapporto auto circolanti - stazioni di ricarica più favorevole e da noi favorevole non lo sarà mai, siamo in troppi
Ritratto di MS85
20 febbraio 2025 - 10:15
Come sopra: le stazioni di ricarica pubblica sono un problema relativo. Negli stessi paesi che evidenzi la ricarica pubblica non è lo strumento primario per ricaricarle.
Ritratto di Mobil Eye
20 febbraio 2025 - 10:31
Il primo grafico e' una nirtidissima fotografia del nostro stato di arretratezza...anche culturale
Ritratto di Oxygenerator
20 febbraio 2025 - 11:43
Esattamente
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
20 febbraio 2025 - 12:55
o forse è la dimostrazione che siamo un popolo culturalmente piu avanzato a cui piace vivere seguendo la propria testa e non imposizioni di altri come le pecore, non per niente il nostro stile di vita è invidiato dal resto del mondo... Taaaaaaaaaak !
Ritratto di Mobil Eye
20 febbraio 2025 - 13:41
Si certo...siamo il popolo piu' avanzato del mondo.....peccato che abbiamo le pezza alle chiappe...ma e' solo una coincidenza...
Ritratto di Oxygenerator
21 febbraio 2025 - 08:08
Ma certo non fanno altro che invidiarci al mondo. Neanche i nordafricani vogliono restare qui. Ci usano come facile passaggio per arrivare in Francia o in Germania. La capacità d’illudersi degli italiani è incredibile. Siamo il popolo europeo, col minor numero di laureati e col piú alto tasso di analfabeti e analfabetismo funzionale. Ma speciali come lo siamo noi eh, nessuno. Ma per favore. L’imposizione di altri forse ci vorrebbe veramente, per rendere possibile la vita in questo paese di morti cerebrali, che pensano che la vita e le regole del mondo, finiscano davanti al loro cancello di casa.
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
21 febbraio 2025 - 10:33
analisi più che azzeccata, ma siamo quelli che stanno meglio al mondo, il nostro sbattercene i cogli0ni delle regole e delle imposizioni ci rende liberi, paesi come l'austria o la germania, tutti in fila come soldatini, guai a chi sgarra, vivono malissimo, sono sempre incazzati, per quello ci odiano, in realtà ci invidiano, siccome si vive una volta e basta, godetevela... ah, se comunque qui ci state male siete liberi di andarvene, però restate vero? chissà perchè ... ps. "neanche i nordafricani vogliono rester qui" MA MAGARI! che non ci transitassero neanche!
Ritratto di Oxygenerator
21 febbraio 2025 - 10:56
Bel pensierino, ma analisi tratte da ? Siamo quelli che stanno meglio al mondo. Ah si? E da quando ? E su che basi ? Sbattertene i koglionii delle regole non rende libero nessuno. Anzi è una dchiavitu in piú per tutti. Mettersi in fila vuol dire essere civili d rispettare tutti, e non solo quelli armati.
Ritratto di Oxygenerator
21 febbraio 2025 - 11:18
Ma che bel pensierino. E tratto da cosa? Da un pensiero suo o da qualche articolo di giornalini vari ? Sbattersene i koglionii delle regole, non rende libero nessuno, anzi è una schiavitú in piú, per tutti. Fare la fila vuol dire rispettare tutti e il diritto di tutti, non solo di chi impugna un’arma, come si è abituati a fare, dallo stile mafioso. Che i tedeschi siano sempre inkazzati non è assolutamente vero. È tutta fuffa di pensiero per giustificare il proprio vivere il disagio assolvendosi dallo stesso, e vederlo negli altri ( il vecchio, mal comune mezzo gaudio ). Non è assolutamente vero che i tedeschi ci odiano e che quindi ci invidiano, secondo una sua personale interpretazione degli stati d’animo umani. Chi ha scritto che ci si sta male in Italia ? Il fatto di conoscere le capacità del paese dove si vive e le sue criticità, è normale. Il problema non è mica il paese Italia. Sono spesso gli italiani che ci vivono, il problema. Però restate, a chi ? Io ho lavorato e studiato in Europa. Vivo a Milano per arrivare alla fine del mio percorso pensionistico, dopo di che andremo in Australia da mia figlia. I nord africani sono costretti a rimanere qui, perchè o li mettiamo nelle gabbie in attesa di sapere chi sono o li mandiamo in Albania. Ma lo facciamo perchè i tedeschi l’han chiesto a gran voce in europa. Perchè tutti i migranti, li volevano andare, probabilmente perchè secondo la sua arguta analisi, li si vive male. Peccato che gli stranieri in Germania, siano il triplo di quelli che vivono in Italia. I suoi sembrano pensieri piccoli di gente piccola, che dan l’idea di non essere mai usciti dal paesello, e se l’han fatto, di non averci capito nulla ed esserci tornato di corsa.
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
21 febbraio 2025 - 12:13
mi spiace, la stai vivendo male... vai che l'australia ti sta aspettando. Poi c'è il caso che dopo due mesi ti ritrovi in spiaggia seduto su una seggiola a piangere pensando ai malloreddu e rimpiangerai pure il Daily a gasolio del pastore di Sassari
Ritratto di Oxygenerator
21 febbraio 2025 - 13:10
Non li ho mai rimpianti prima, perchè mai dovrei farlo adesso ? In Australia ci son già stato. E mia figlia fa famiglia lì e mia moglie vuole starle vicino, quindi …..
Ritratto di Oxygenerator
21 febbraio 2025 - 13:18
Non vivo male l’Italia, ma spesso non mi ritrovo con gli italiani. Troppo retrogradi e troppo incentrati su se stessi. Poco propensi ad imparare e capire le regole. E poco propensi a seguirle, anche quando sono semplici. Lo stato italiano inoltre è truffaldino e non mi piace non sapere con sicurezza se e quante tasse devo pagare. Inoltre non mi piacciono le leggi pasticciate italiane che non mi permettono, senza ausili e aiuti esterni, di sapere se si è in regola o no. Diciamo in breve che, mi piace il paese Italia, nonostante sopporti molto poco, il fare approssimativo degli italiani.
Ritratto di Mobil Eye
21 febbraio 2025 - 14:11
Purtroppo la maggior parte degli italiani in questo contesto ci sguazza; altrimenti se ci rifletti, quello che tu descrivi non ci sarebbe
Ritratto di Oxygenerator
21 febbraio 2025 - 14:47
Assolutamente vero.
Ritratto di Mobil Eye
21 febbraio 2025 - 12:19
Oxy. Ti consiglierei di non sprecare tempo ed energie con Cavernicolo Telemo che probabilmente il viaggio piu' lungo che ha fatto e' al paesello vicino al suo villaggio
Ritratto di telemo
20 febbraio 2025 - 15:09
Immagino che lei invece viene dall'alta borghesia lussemburghese. Allora me la spiega sua maestà, perché islanda sono calate drasticamente le richieste di auto elettriche?! Anche loro sono un popolo ignorante ed arretrato.
Ritratto di Mobil Eye
20 febbraio 2025 - 15:34
No guarda. Io sono terun, figlio di proletari e ho la terza media...praticamente sangue blu...ma nonostante tutto questo vedo il mondo che cambia e la tecnologia che avanza ed al contrario tuo con tutte le tue lauree e master, credo nella scienza ed in cio' che mi dice..
Ritratto di Mobil Eye
20 febbraio 2025 - 15:40
....forse dovrei anche aggiungere che parlo bene e scrivo quattro lingue ed ho vissuto all'estero per 30 anni (diversi paesi); sono stato costretto mio malgrado a tornare in patria per motivi familiari e non posso fare altro che prendere atto che la nostra e' una repubblica delle banane....una gerontocrazia gestita da vecchi (come me) che si spaventa per qualsiasi cosa abbia un vago odore di nuovo o diverso ed e' ottusamente abbarbicata all'albero in difesa del proprio piccolo orticello. Temo di essere stato troppo tenero nel mio giudizio...
Ritratto di Oxygenerator
21 febbraio 2025 - 08:10
Concordo con lei
Ritratto di Trattoretto
20 febbraio 2025 - 11:48
Me l’aspettavo. Ultimi della classe col cappello da somaro dietro la lavagna.
Ritratto di forfait
20 febbraio 2025 - 11:53
E blister svuotato :))))))
Ritratto di telemo
20 febbraio 2025 - 15:11
È tuo sei il primo della fila caro trattoretto.
Ritratto di telemo
20 febbraio 2025 - 15:11
E tu sei
Ritratto di Fid3l
20 febbraio 2025 - 11:57
Le automobili Avevano già iniziato a circolare nell'Ottocento, ma fu agli inizi del Novecento che vennero introdotte le migliorie per renderle adatte al grande pubblico. Ancora, però, c'erano molti diffidenti. Ed ecco il nostro presidente della Michigan Savings Bank che voleva convincere Henry Ford a non investire sul progetto: «Il cavallo è qui per rimanerci, mentre l'auto è solo una novità, una moda passeggera». E continuiamo così...
Ritratto di forfait
20 febbraio 2025 - 12:02
Le prime non erano elettriche, as well?
Ritratto di probus78
20 febbraio 2025 - 13:00
Verissimo , le prime "carrozze" elettriche si diffusero già negli anni '40 dell'800. E vendettero più delle termiche fino ai primi 10-15 anni del '900. Poi l' assenza di infrastrutture di ricarica e le batterie troppo rudimentali (avevano 30-35 km autonomia) determinarono il sorpasso termico.
Ritratto di forfait
20 febbraio 2025 - 13:07
Ah... .. . :)
Ritratto di telemo
20 febbraio 2025 - 12:57
Uuu guarda, per una volta finalmente posso essere orgoglioso di noi popolo italiano, che non casca nella trappola della farsa ecologica dell'auto elettrica. Già mi immagino i soliti noti elettrosfinterati di questo sito, indignarsi cercando di addossare le colpe all'intelligenza degli italiani, che a differenza loro non si sono fatti prendere in giro dalle lobby dell'elettrico.
Ritratto di Balzar
20 febbraio 2025 - 13:36
Guarda caro telemo, qui soprattutto non hanno capito che, se davvero fosse conveniente, l’elettrico sarebbe già allegramente tra di noi e senza la droga degli incentivi. Non è questione di intelligenza ma di diffidenza, la quale è anche sinonimo di intelligenza. Gli italiani non sono fessi, aspettano semplicemente il momento giusto.
Ritratto di telemo
20 febbraio 2025 - 15:16
Concordo con il tuo commento.
Ritratto di Fid3l
20 febbraio 2025 - 13:53
Viene da sorridere leggendo "non casca nella trappola" riferito a noi italiani, con quello che succede a Montecitorio. Combattiamo le auto elettriche (ma la strada sarà comunque quella)e stiamo buoni e zitti per altre e più importanti prese in giro. Buona giornata.
Ritratto di telemo
20 febbraio 2025 - 15:15
Non ho menzionato la politica, perché siamo in un sito che parla principalmente di auto. Ma la penso esattamente come lei per quanto riguarda ciò che accade a Montecitorio.
Ritratto di Fid3l
20 febbraio 2025 - 15:31
Ok
Ritratto di Luca F
20 febbraio 2025 - 13:12
Perdonatemi se mi è sfuggito: né nell'articolo, né nei commenti mi pare si faccia riferimento unicamente al numero e al tipo di punti di ricarica, non mi pare invece che ci siano riferimenti alla capacità della rete elettrica di produrre e fornire energia in maniera costante senza penalizzare tutto il resto. Esempio pratico (reale): parcheggio di struttura xy vuole incrementare i punti dove i clienti possano ricaricare l'auto, si studia la fattibilità della cosa e l'autorizzazione viene negata perché il limite che la rete può alimentare senza rischiare blackout ogni 3 per 2 è già stato raggiunto.
Ritratto di Luca F
20 febbraio 2025 - 13:13
*la prima frase è scritta da schifo, ovviamente è "nell'articolo e nei commenti", senza le negazioni.
Ritratto di Oxygenerator
21 febbraio 2025 - 08:12
Le reti si ampliano. Ovunque
Ritratto di GiaZa27R
20 febbraio 2025 - 13:50
2
... immobile!!!!!
Ritratto di otttoz
20 febbraio 2025 - 15:05
ottimo usato fresco elettrico abbordabile su autouncle
Ritratto di Luccichio
20 febbraio 2025 - 16:49
3 anni di auto elettrica e trovo ancora gente che mi dice, attento che prende fuoco. Altra fake che mi dicono non abbastanza autonomia perché con tutti quelli che parlo fanno Torino Reggio senza mai fermarsi. Uno ieri mi ha detto che lui con la famiglia e i figli si fa 6-7 ore di auto senza mai fermarsi e che con l’elettrico non ce la farebbe. Trovo tutti autisti ehhhh
Ritratto di forfait
21 febbraio 2025 - 06:01
Invero, come pure sotto fatto presente, basta andare "proprio" sui siti in cui parlano "anche" gli altri proprietari, delle problematiche varie. """Purtroppo""" non basta il caso personale a fare da casistica universale e chiudere la questione...
Ritratto di Byron59
20 febbraio 2025 - 19:14
Mi pare che lo scenario italiano sia complesso perché a quasi 170 anni dall'unità d'italia le regioni meridionali sono le più povere del continente, più ancora di Bulgaria o Romania. Ma la colpa naturalmente è dei meridionali che però altrove spostatisi fanno faville. Giudicherà la Storia la pervicacia nel mantenere il Sud sottomesso delle classi dirigenti dell'italia unita di qualsiasi colorazione. La Norvegia è il paese con il maggior numero di auto elettriche, ma ai più sfugge che sia anche il maggior produttore di combustibili fossili del continente e che esporta come se non ci fosse un domani nel resto d'europa. Pare CENTO MILIARDI solo l'anno scorso. Complimenti per la coerenza ai prodi norvegesi che, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, avrebbero aiutato gli USA a sabotare il North Stream 2. Complimenti doppi, anzi tripli e quadrupli. Ah, gli scandinavi. Non facciamo quindi conto sulla bontà delle intenzioni green salvapianeta della Norvegia, perché non le ha, e lo dimostra coi fatti. Gli altri paesi, quelli più grandi, mi pare che abbiano fatto retromarcia sull'elettrico. Persino in Francia, dove l'energia elettrica costa la metà, l'elettrico non decolla. Qualche genio mi dovrebbe spiegare perché. Me lo spiega l'articolo. A causa delle fake news, della propaganda dei petrolieri, che fanno credere al popolo bue che le auto elettriche costino più delle termiche, abbiano limitata autonomia, e vi sia una cronica assenza di posti di ricarica soprattutto nelle aree rurali. Eh sì, sono proprio fake news. Il primo cattivello sono io. In Sicilia dovrebbero esserci tremila colonnine, più che sufficienti mi viene da dire. In Lombardia la cifra va moltiplicata per tre. Le colonnine sono pubbliche, ma nel senso che sono aperte al pubblico, ma in realtà sono private. Nelle zone classificate a fallimento di mercato come l'intero Mezzogiorno non so se i privati abbiano voglia d'investire, anzi di solito scappano. Dovrebbe essere lo stato a farlo, che però pensa spetti al mercato. Bene, poi però non ci lamentiamo che al Sud di elettriche neanche l'ombra. La transizione finora è stata a carico del cittadino. Chi inquina paghi! In questi giorni si parla di debito comune europeo per finanziare le spese militari. Non per finanziare il salvataggio del pianeta. Ma per acquistare armi che non inquinano e non uccidono. Meditate, gente. Meditate, sul livello mostruoso di presa per i fondelli.
Ritratto di Oxygenerator
21 febbraio 2025 - 08:27
Che @@ con sto sud povero. Vogliamo anche dire che è in mano alla criminalità ? E che la maggior parte dei meridionali che non si arrendono a quello stile di vita, se ne devono andare dal sud ? E non perchè è povero, ma perchè ci sono ancora le signorie mafiose che comandano ovunque ? Porto l’esempio della Sardegna che è la mia terra di origine e la conosco. Fino a 10/15 anni fa, giravano auto piccole, tutte a benzina. Oggi dei vecchi casermoni diesel dismessi dal continente. L’aria fa schifo nelle cittadine. Ci sono le pale eoliche già installate d funzionanti, a cui alcuni paesi non si allacciano per non spendere i soldi dell’ allacciamento. In Sardegna viaggiano ancora con le bombole a gas,nelle cucine, quando potrebbero avere tranquillamente tutto in elettrico, senza rumori e con aria pulita, e non solo quando cambia il vento. Molti del mio paese li conosco. Pochi sono quelli che se ne sono andati come me per migliorare le proprie capacità lavorative. Le risposte ai miei perchè ? E ma qui c’è il mare. Ma quale problema c’è, dove si mangia in tre si mangia anche in quattro. Eh ma sto paesaggio non si può lasciare. Mi viene la malinconia. Qui sono nato e qui devo restare. Ma dove lo trovi un posto così ? Perchè me ne devo andare via io, che vengano loro qui ( questo a proposito del lavoro ). C’è gente che non si fa assumere perchè campa con il lavoro stagionale e poi prende i soldi dallo Stato per il resto del tempo. Ma qui basta che vado a pescare e mangio. Ma chi me lo fa fare etc etc etc. Traduzione ? Spesso è una responsabilità da tutte e due le parti, se alcuni paesi e popolazioni, rimangono indietro, e quindi poveri.
Ritratto di Byron59
21 febbraio 2025 - 11:53
Hai ragione, Oxy. In Sardegna vanno con le bombole perché l'allacciamento alla pala eolica se lo deve fare il privato, vecchio e morto di fame. Anzi lo deve fare il comune di mille abitanti che manco riesce a fare le elezioni. Lo stesso dicasi per le strade, che in Sardegna non ci sono, o le ferrovie, che in Sardegna non esistono. Le infrastrutture in Norvegia, come in Lombardia, le fa il privato. Anche il Germania le fa il privato. Le metropolitane milanesi le stanno costruendo i milanesi coi loro conti correnti, le autostrade lombarde le fanno i lombardi coi loro depositi, gli ospedali lombardi pure. In Lombardia lo stato spende zero per infrastrutture, sono bravi i lombardi a fare. Anche l'alta velocità la fanno i privati cittadini. E che ci vuole, prendo la cazzuola e due sacchi di cemento e vado a posar binari. È risaputo che la spesa per infrastrutture in Lombardia è zero, mentre in Basilicata spendono miliardi perché sono tirchi i cittadini e pure morti di fame. I famosi aeroporti lucani o la stazione ferroviaria di Matera. Guarda, io per collegare casa mia a una strada provinciale senza asfalto e piena di buche ho speso cinquantamila euro solo per tracciare la strada e pavimentarla. Per avere l'acqua ho scavato un pozzo artesiano profondo centocinquanta metri a mio rischio e pericolo (perché l'acqua poteva non esserci) perché di acquedotto manco a parlarne e mi ero stancato di farmi svenare dalle autocisterne a cento euro il carico. Per avere l'energia elettrica ho pagato Enel diecimila euro per fare i collegamenti e poi mi sono messo sette chilowatt di pannelli e unidici di accumulo per non ossequiare le loro bollette folli. Per riscaldarmi ho fatto installare a mie spese un bombolone di GPL e vado avanti con l'autocisterna. Perché dove sono io il metano non passa, come non passa l'acqua. Secondo te dovrei spendere qualche milione di euro per portare i tubi? Ma finiamola, per favore. Non tutti possono e vogliono andare via. E se viviamo nello stesso paese abbiamo tutti gli stessi diritti e paghiamo le stesse tasse. Anzi le tasse qui sono al massimo. Io pago quasi duemila euro l'anno di TARI e la spazzatura la porto io al deposito con la macchina. Se viviamo nello stesso paese dovremmo avere tutti pari opportunità. Ora, io non dico che il lavoro si debba trovare sotto casa, ma manco a diecimila chilometri di distanza. Io non dico che dobbiamo avere i servizi apparecchiati, ma che io zero e tutto a spese mie e qualcun altro cento a spese di pantalone manco è giusto. Se viviamo tutti nello stesso paese io questi discorsi non li dovrei fare e tu non te ne saresti dovuto andare. Tu la vivi come un'opportunità io come una violenza coloniale di uno stato padrone che al figlio bello dà quel che chiede e a quello brutto ci nega tutto e ci sputa pure addosso se si lamenta e gli dà del buono a nulla mafioso. Poi se i SIciliani ci diventano mafiosi e appena sentono parlare di italia gli si rizzano le carni qualcuno si meraviglia pure.
Ritratto di Leonubi75
21 febbraio 2025 - 15:01
Il grosso limite dell'elettrico stà nel costo di acquisto e nell'imposizione di una trasanzione che guardacasa deve gravare sull'utente. Gli incentivi sono ridicoli. Se poi ci mettiamo l'impoverimento sul suolo Italico.... ci sarà una ragione se l'auto più venduta era da secoli la panda!