A che punto è la mobilità elettrica in Italia? A rispondere a questa domanda ci pensa il white paper “Auto elettrica: provocazione o promessa?” realizzato da Repower, gruppo attivo sulla mobilità sostenibile. Il documento analizza lo scenario italiano in relazione al complesso scenario geopolitico che inevitabilmente coinvolge anche l’auto a corrente. Secondo le risultanze del documento, le parole chiave quest’anno saranno: innovazione, digitale e turismo.
Il report parte da una “fotografia” del 2024, che è stato un anno di stallo per il settore dell’auto in Italia. Le auto elettriche (BEV) hanno registrato un lieve calo dell’1%, con 65.620 vetture immatricolate, mentre le ibride plug-in (PHEV) sono scese dal 4,4% al 3,3%. Nonostante la crescita costante nel corso degli anni, l'Italia continua a rimanere indietro rispetto alla media europea, con una quota di mercato delle BEV ferma al 4,2% contro il 13,6% dell’UE. Questo ritardo è attribuibile a vari fattori, tra cui il costo elevato delle vetture, la percezione dell’inadeguatezza dell’infrastruttura di ricarica e le incertezze legate agli incentivi governativi.
A livello territoriale, la diffusione delle auto elettriche segue un andamento disomogeneo. Il Nord-Est guida la classifica delle immatricolazioni, con 22.584 vetture BEV registrate nel 2024, seguito dal Nord-Ovest (17.594), dal Centro Italia (16.008) e infine dal Sud e dalle Isole, che insieme totalizzano meno di 9.000 immatricolazioni. Il documento parla anche di diffusione a “macchia di leopardo”: 22.584 immatricolazioni di BEV nel nord-est, seguito dal Nord-Ovest con 17.594 unità, 16.008 immatricolazioni nel centro, mentre Sud e Isole si attestano rispettivamente a 5.836 e 2.961 unità.
Nonostante la crescita ancora limitata delle vendite di auto elettriche, il settore dell’infrastruttura di ricarica sta crescendo in modo significativo. Nel 2024, l’Italia ha raggiunto quota 60.339 punti di ricarica pubblici, con un incremento del 28% rispetto all’anno precedente. Un dato particolarmente positivo riguarda l’aumento delle stazioni di ricarica veloce e ultrarapida, che oggi rappresentano il 49% delle nuove installazioni. Anche le aree di servizio autostradali stanno avanzando, con i punti di ricarica triplicati in due anni, passando da 310 a 1.057, sebbene solo il 42% delle stazioni di servizio italiane ne sia attualmente dotato.
Anche in questo caso, come nella diffusione delle EV, la distribuzione dell’infrastruttura di ricarica è sbilanciata: il Nord Italia concentra il 58% dei punti di ricarica, il Centro il 20% e il Sud e le Isole il restante 22%. Questo divario rappresenta un ostacolo per la diffusione capillare della mobilità elettrica, soprattutto nelle regioni meridionali e nelle aree rurali.
Il ruolo delle flotte aziendali è sempre più centrale nella transizione elettrica. Secondo i dati del white paper, le aziende sono più propense ad adottare veicoli elettrici rispetto ai privati: il 53,6% delle immatricolazioni BEV è avvenuto a nome di privati, mentre le flotte aziendali hanno rappresentato l’8,4%, una quota maggiore rispetto a quella registrata per i veicoli termici. Questo potrebbe diventare un volano di crescita per il mercato dell’usato elettrico, ancora in fase embrionale ma in costante espansione.
Secondo il documento, uno dei principali ostacoli alla diffusione dell’auto elettrica in Italia è legato alla percezione dei consumatori. Il white paper evidenzia come molte fake news rallentino il passaggio alla mobilità sostenibile. Tra i miti più il costo maggiore dell’auto elettrica; l’assenza di colonnne di ricarica (+28% nel 2024); l’autonomia delle auto elettriche non è sufficiente per lunghi viaggi (la percorrenza è quasi raddoppiata dal 2015, passando da 211 km a 400 km). Secondo il white paper, il futuro della mobilità sostenibile in Italia dipenderà da una serie di fattori chiave. Da un lato, sarà fondamentale accelerare lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica, soprattutto nel Sud Italia e nelle aree periferiche. Dall’altro, è necessario un maggiore supporto politico, con incentivi stabili e misure a lungo termine per rendere le auto elettriche più accessibili ai consumatori.