SI STUDIA UN PROGRAMMA - Il Governo italiano punta a concordare entro la fine dell’anno un piano per l’industria automobilistica nazionale fino al 2030 con il gruppo Stellantis. Lo riferiscono fonti interne al ministero per le Imprese e il Made in Italy, guidato da Adolfo Urso. Un mese fa il ministro e Carlos Tavares, ceo di Stellantis, avevano dichiarato di essere al lavoro per aumentare la produzione automobilistica del gruppo nel nostro Paese fino a un milione di veicoli all’anno. Ieri Urso ha confermato in un incontro con i sindacati di stare valutando un programma di lavoro con Stellantis entro la fine di settembre.
ITALIA AL CENTRO DI STELLANTIS - I colloqui che dovrebbero portare all’accordo coinvolgeranno sindacati, amministrazioni locali e l’ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). Al centro delle discussioni ci saranno argomenti come produzione di veicoli in Italia, ricerca e sviluppo, costo del lavoro, dell’energia e della logistica e maggiori investimenti nella transizione ecologica. Un portavoce di Stellantis ha assicurato un forte impegno per l’Italia e la volontà di proseguire nei colloqui dopo la pausa estiva: “Insieme stiamo cercando di creare le condizioni per mantenere il ruolo di primo piano dell’Italia al centro della strategia di Stellantis”.
SERVE L’AIUTO DEL GOVERNO - Stellantis ha prodotto in Italia meno di 700.000 veicoli sia nel 2021 che nel 2022, cifra che secondo le previsioni dovrebbe superare gli 800.000 per il 2023. Tavares lo scorso mese aveva affermato che l’obiettivo di produzione di un milione di veicoli in Italia era fattibile per il gruppo, ma era necessario un adeguato sostegno da parte del governo. Il portavoce della multinazionale ha ribadito ieri questo concetto. L’accordo con il governo dovrà quindi tenere conto di diversi fattori: tra questi ci sono le previsioni di mercato, l’accessibilità dei veicoli, gli incentivi (sia all’acquisti di nuove vetture che sui costi energetici) e l’impatto delle nuove normative, Euro 7 in primis.