UTILE DI QUASI 6 MILIARDI - Nato dalla fusione tra FCA e PSA, il gruppo Stellantis chiude il primo semestre 2021 con un fatturato pari a 75,3 miliardi di euro, in crescita del 46%. Date le ottime prestazioni finanziare la società ridefinisce al rialzo gli obiettivi per il 2021, con una previsione di margine operativo superiore del 10% a quanto inialmente ipotizzato. Molto bene anche l’utile operativo di 8,622 miliardi, con un margine sul fatturato dell’11,4%. L’utile netto è stato di 5,936 miliardi.
IL NORD MARICA TRAINA LA CRESCITA - La transizione ecologica verso una mobilità green e sostenibile è anche uno dei motivi della crescita delle immatricolazioni e delle ottime performance della società su base regionale. Il Nord America traina il gruppo Stellantis registrando un exploit nel margine operativo: dal 3,8% al 16,1%. Percentuali supportate dalle vendite record negli USA dei marchi Jeep e Ram: la Jeep Wrangler 4xe, per esempio, è stata la ibrida plug-in (PHEV) più venduta negli Stati Uniti nel secondo trimestre del 2021. Altra nota positiva riguarda la Maserati, tornata in utile nei primi sei mesi dell’anno (anche se solo per 29 milioni di euro), ed è in crescita in tutti i mercati.
LA PROSSIMA SFIDA - Nota negativa per Stellantis è stato il flusso di cassa negativo pari a 1,2 miliardi di euro, destinato a sostenere gli effetti della crisi dei chip e degli ordini di circuiti integrati. Una situazione che non ha visto miglioramenti negli ultimi 3 mesi e porta a prevedere una perdita di produzione totale di circa 1,4 milioni di veicoli nel 2021.