USA SOTTO ESAME - Presentando i risultati del primo semestre 2024 del gruppo Stellantis, il numero uno Carlos Tavares (foto sopra) ha commentato il periodo non molto brillante (calo dei ricavi del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e -48% se si considera l’utile netto) concentrandosi soprattutto sul mercato nordamericano, quello più in difficoltà. “Il modo in cui stiamo presentando le nostre offerte in America non è efficiente”, ha dichiarato il manager portoghese, aggiungendo che sono in programma nuovi lanci (tra cui la sportiva Dodge Charger Daytona e le suv Jeep Recon e Wagoneer S) e interventi per ridurre il numero di vetture in stock.
IL FUTURO VA GUADAGNATO - Quando è stato chiesto a Carlos Tavares se un gruppo come Stellantis può reggere quindici marchi, la risposta è stata chiara e decisa: “Se non fanno soldi, dovremo eliminarli”. Intanto, le auto dell’ultima casa entrata nella galassia Stellantis, la cinese Leapmotor, inizieranno a essere vendute da noi già a partire da settembre. In merito, invece, al tavolo Automotive convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso il prossimo 7 agosto, Tavares si è mostrato possibilista: “Non ci sono ragioni per cui non ci debba essere un accordo che ci faccia portare valore aggiunto all’Italia”.
NON SOLO ELETTRICO - Negli ultimi mesi Stellantis sta puntando sempre più sull’ibrido, come dimostrano gli ultimi lanci (Alfa Romeo Junior, Fiat 600 e Jeep Avenger, inizialmente previste come vetture prevalentemente elettriche). Senza dimenticare le recenti notizie relative alla produzione delle varianti ibride della Nuova 500 a Mirafiori e della terza generazione della Jeep Compass a Melfi (qui per saperne di più). A proposito dello stabilimento lucano, Tavares ha lasciato intendere che anche gli altri modelli marchiati DS, Lancia e Opel che vedranno la luce in quella fabbrica non saranno solo a “pila”.
LA CINA, I DAZI, AUTOBIANCHI E INNOCENTI - Quanto ai dazi nei confronti delle auto prodotte in Cina, Tavares è sfavorevole: “Sono stati creati per correggere le conseguenze di decisioni sbagliate prese in passato, ma porterebbero a un aumento dell’inflazione, il quale a sua volta farebbe diventare più debole l’euro e accrescerebbe l’instabilità sociale”. Il ceo Stellantis ha anche parlato della proposta del Governo di acquisire i diritti dei marchi Autobianchi e Innocenti (qui la news) per cederli a gruppi cinesi interessati a produrre nel nostro Paese. La risposta è stata lapidaria: “Questa cosa non si è ancora materializzata, ma se dovesse succedere esistono parole specifiche che possono essere usate per descrivere questo tipo di azione e lascerei a voi giornalisti il compito di trovarle”.