UN’ALTRA - L’emorragia di chiusura degli impianti automobilistici delle aziende che operano in Europa sembra non avere fine. Al destino incerto di tre fabbriche della Volkswagen in Germania e al taglio di 4.000 posti di lavoro della Ford, con il relativo ridimensionato dell’impianto, si aggiunge anche la pressoché certa chiusura dell’impianto Vauxhall di Luton, nel Regno Unito, con il contestuale licenziamento di 1.100 dipendenti.
VEICOLI COMMERCIALI - Stellantis, proprietaria dello stabilimento dove vengono assemblati i veicoli commerciali (nel 2025 doveva essere avviata la produzione del Vauxhall Vivaro), come motivazione della chiusura della fabbrica ha addotto le regole imposte nel Regno Unito per accelerare la transizione verso i veicoli elettrici. Una delle conseguenze riguarda la necessità di razionalizzare le risorse e concentrare la produzione dei furgoni elettrici presso l’altro stabilimento a Ellesmere Port, nel Cheshire, sempre nel Regno Unito. Questa transizione garantirebbe a Stellantis diversi vantaggi come la vicinanza con le infrastrutture portuali, un recente centro ricambi e, soprattutto, uno stabilimento aggiornato con un rinnovato reparto carrozzeria e un’area preposta all’assemblaggio della batteria.