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Stop ai motori a scoppio nel 2035? Non è così scontato…

Pubblicato 04 novembre 2022

Il commissario europeo Breton dice che potrebbe essere introdotta una clausola di revisione che consentirà di posticipare se necessario la data di eliminazione dei motori a scoppio.

Stop ai motori a scoppio nel 2035? Non è così scontato…

ABBIAMO UN FRENO D’EMERGENZA - L’accordo politico è arrivato e quindi dal 2035 si potranno vendere veicoli nuovi solo ad emissioni locali zero (qui per saperne di più), un passo importante ma già definito.. oppure no? A questo punto sembra infatti che le incertezze aumentino di nuovo: oltre alle necessarie ratifiche del Consiglio e del Parlamento europei si è infatti aggiunta l'incognita di un possibile uso del ‘freno di emergenza’. Il commissario europeo per il mercato interno, il francese Thierry Breton (nella foto sopra), intervistato da Politico ha infatti detto “che riconsiderare lo stop del 2035 non è un tabù” e che nel 2026 potrebbe entrare in funzione il freno di emergenza. Si tratta di una clausola di revisione da attivare eventualmente nel 2026, che consentirà di posticipare se necessario la data di eliminazione dei motori a scoppio, oggi fissata per il 2035. Breton ha spiegato che “era molto importante avere una clausola di revisione in modo da avere il tempo di reagire se necessario, perché evidentemente si tratta di un passaggio gigantesco che dev’essere compiuto da un grande e importante settore industriale”.

PLUG-IN ED E-FUEL DI NUOVO IN GIOCO? - Una revisione era in realtà già prevista ma la sua data è stata anticipata al 2026 a seguito delle pressione dei grandi Paesi produttori, che chiedono inoltre l’istituzione di misure che tutelino il Made in Europe (qui la notizia). Fra le richieste della Francia c’è il considerare la possibilità che le ibride plug-in potessero essere vendute anche dopo il 2035, mentre la Germania spinge sull'autorizzare alla vendita dei motori a combustione che funzionano con gli e-Fuel, quei combustibili sintetici creati unendo il carbonio catturato dall’atmosfera con l’idrogeno. Se quest’ultimo viene prodotto dall’acqua con elettricità da rinnovabili il loro bilancio della CO2 è neutro perché il carbonio usato era già nell’aria sotto forma di anidride carbonica e non viene dal sottosuolo.

SCENARI E SPINTE CONTRASTANTI - Frans Timmermans, a capo del Green Deal dell'UE, dopo l’accordo della scorsa settimana, aveva commentato che "L'accordo ... invia un segnale forte all'industria e ai consumatori: l'Europa sta abbracciando il passaggio alla mobilità a emissioni zero". Un abbraccio sentito ma non da tutti perché molti esponenti dell’industria e della grande rete dei fornitori automobilistici si sono opposti. La situazione è quasi paradossale, con diverse Case che anticiperanno il loro passaggio all’elettrico rispetto al 2035 (Audi, per esempio, qui la news): cambieranno programma sapendo che c’è un emergency brake che è possibile tirare? Breton ha da un lato insistito sul fatto che è lui per primo che vuole che il passaggio dalle auto a combustione alle elettriche e dall’altro ha enfatizzato il fatto che “è necessario un freddo realismo”. Breton ha detto che nel processo verranno distrutti circa "600.000 posti di lavoro. Non stiamo parlando solo delle grandi Case automobilistiche - che sicuramente ce la faranno - ma dell'intero ecosistema e della produzione di energia elettrica".

MATERIE PRIME ED ENERGIA - Parlando della filiera Breton ha messo l’accento sul fatto che produrre tutte quelle auto elettriche "avremo bisogno di 15 volte più litio entro il 2030, quattro volte più cobalto, quattro volte più grafite, tre volte più nichel" rispetto a ora e quindi "avremo un consumo enorme di materie prime e dobbiamo studiare tutto questo, oltre al fatto che avremo bisogno di 150 GW in più di elettricità all'anno, ossia un 20/25% in più di rispetto all’attuale produzione europea”. A mancare, secondo il Commissario, sono anche i punti di ricarica: se l’obiettivo è di avere 30 milioni di veicoli elettrici al 2030 occorreranno circa 7 milioni di stazioni di ricarica: non solo oggi ce ne sono solo 350mila ma il 70% è concentrato in Francia, Germania e Olanda. 

MOTORI A SCOPPIO NEL MONDO - È stato anche detto che “il resto del mondo, ovvero i 7 miliardi di persone che non vivono in Europa,... continuerà a utilizzare veicoli a combustione per molti decenni". Breton ha indicato in particolare l'Africa, continente nel quale molti paesi hanno reti elettriche poco stabili e sono molto lontani dal riuscire a produrre elettricità sufficiente per ingenti flotte di veicoli elettrici. La conclusione è che la UE non dovrebbe rinunciare a quei mercati perché ha deciso di eliminare gradualmente i motori a combustione in casa sua. I motori a combustione europei saranno anzi più puliti di quelli prodotti in altre aree e quindi le Case dovrebbero continuare a esportarli nel mondo: "Incoraggio le aziende dell'UE a continuare a produrre motori a combustione, coloro che lo desiderano". Uno scenario non facile da praticare, con molti costruttori in difficoltà nel perseguire il doppio filone convenzionale-elettrico, il passaggio al quale ha già richiesto investimenti massicci, e che dà per scontato che la diffusione delle elettriche non si possa propagare, magari dopo un abbassamento dei prezzi, anche ai Paesi in via di sviluppo. Queste parole e le pressioni di alcuni Paesi stonano anche con il fatto che la UE ritiene che le ibride Plug-in non siano poi così pulite (qui la notizia) e che lo stesso si può dire degli e-Fuel (qui per saperne di più).

LOTTA AL PARTICOLATO - Breton ha affermato che il suo team elaborerà una serie di criteri per valutare se il mercato dei veicoli puliti stia decollando, presumibilmente con l'intenzione di utilizzarli per informare il dibattito durante la revisione del 2026. In un incontro con la stampa, al quale ha partecipato anche Corriere della Sera, il commissario ha detto che questi criteri saranno elaborati da un gruppo composto da esponenti di industria, sindacati, consumatori e produttori di elettricità che si riunirà ogni tre mesi per fare il punto della situazione. Fra le altre idee espresse dal Commissario c’è quella di un fondo per finanziare la conversione del settore automotive: esso servirà per una transizione pilotata soprattutto in zone, come alcune “intorno a Torino e in Italia Germania che sentiranno un forte impatto” dal passaggio all’elettrico. In programma anche iniziative per agevolare la produzione europea, una sorta di contrappeso all’Inflation Reduction Act statunitense al centro di polemiche (qui per saperne di più). Allo studio anche una normativa Euro 7 separata che stabilisce nuovi obiettivi sulle emissioni non di CO2 ma degli ossidi di azoto tossici e del particolato emesso da pneumatici e freni. Al riguardo Breton ha detto che queste particelle "sono molto dannose per la salute" e sono un problema anche con i veicoli elettrici. Come la mettiamo con la frenata rigenerativa, quella “cosa” che permette a Volkswagen di garantire che le ganasce dei tamburi delle sue ID dureranno quanto l’automobile?



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Ritratto di lucios
4 novembre 2022 - 21:22
4
Uaaaaaa e che mal'e caaaaaaaaaap!
Ritratto di Rush
4 novembre 2022 - 21:22
Ma a Bruxelles giocano?
Ritratto di alvola2023
4 novembre 2022 - 21:29
Referendum popolare. E' l'unica soluzione.
Ritratto di alvola2023
4 novembre 2022 - 21:25
Classico articolo per rovinare il weekend ai tanti elettricari (da tastiera) :) :)
Ritratto di Thunder1
5 novembre 2022 - 07:02
1
Mi sa che alvolante invece ha rovinato la tua di vita, e da anni oramai che hai un disturbo ossessivo compulsivo che ti porta a stare qua 24h su 24h e 7 giorni su 7. Questi articoli innescano nel tuo cervello ansia/disturbi mentali e ti obbligano ad attuare azioni ripetitive materiali o mentali per tranquillizzarti. Ti consiglio di cercare aiuto da qualche medico/psichiatra prima che sia troppo tardi, buon weekend.
Ritratto di alvola2023
4 novembre 2022 - 21:26
Al riguardo, comunque, io proporrei per la prima volta un referendum ""europeo"" sulla questione.
Ritratto di Rush
4 novembre 2022 - 21:29
Alvola.Verdetto scontato… provocatoreeeeeee
Ritratto di alvola2023
4 novembre 2022 - 21:34
Dici che solo in Italia, che siamo indietro, voteremmo Termica ad oltranza e tutto il resto d'Europa invece Elettrica subito, tanto subito che termiche nemmeno arrivare a mangiare il panettone il mese prossimo?
Ritratto di alvola2023
4 novembre 2022 - 21:34
* :)
Ritratto di Rush
4 novembre 2022 - 21:38
No no. Dico il contrario. Sud Europa ed est Europa voterebbero termico. Ma forse anche Uk (che non è mai stata Europa) con la situazione economica nella quale si trovano. Secondo me il risultato potrebbe essere 75% a 25% a favore del termico.
Ritratto di Tu_Turbo48
4 novembre 2022 - 21:37
Dopo questa notizia davvero sconvolgente, Rip Alvolantino il trollino.!!!!
Ritratto di AndyCapitan
8 novembre 2022 - 20:30
4
ahahah...ah siiiii eh....bonanotte europa!
Ritratto di Volpe bianca
4 novembre 2022 - 21:44
E così già si comincia a ragionare. Andare avanti a testa bassa come i muli non porta da nessuna parte se non a sbattere prima o poi. Si stabilisce una data, ma poi é giusto ragionare e adattare la decisione in base alla realtà. Era fin troppo chiaro che fosse così. È possibile che chi oggi è sicuro e fiducioso in quella data, in futuro rimarrà deluso. Se si arrivasse al 2035 con percentuali di vendita delle termiche superiori alle elettriche, che si fa? Si rinuncia al 50% delle vendite e quindi dei ricavi con tutte le scontate ripercussioni? Non credo proprio. E se nel 2050 la percentuale di termiche su strada fosse ancora elevata, che si fa? Si lascia a piedi milioni di persone? Anche in questo caso non credo proprio. La sfida è raggiungere gli obiettivi in ognuna di queste due scadenze, altrimenti il posticipare sarà una decisione tanto necessaria quanto inevitabile. Non è una questione di essere a favore o contro, ma di accettare la realtà. Se sarà una realtà favorevole filerà tutto liscio e c'è da sperare che sia così, perché vorrà dire che la situazione economico-sociale del nostro paese sarà migliore di oggi, che l'offerta di auto elettriche sarà adeguata, che le infrastrutture saranno sufficienti in buona parte del territorio. Magari fosse così. Ma di una cosa sono sicuro, non sarà così per tutti. I camperisti "diesel euro 0" che giornalmente arricchiscono culturalmente le periferie di tutte le nostre città italiane, non si trasformeranno in e-camperisti. Per loro, in base alla solita manfrina dell'inclusione dell'accoglienza ecc ecc, il diesel sarà sempre disponibile. La legge è uguale per tutti, mi pare che sia scritto da qualche parte. Ma io, se ho un diesel euro 4 devo tenerlo in garage da ottobre ad aprile, altri invece fanno quel ca**o che vogliono. L'Italia, l'Europa, sono anche questo.
Ritratto di Rush
4 novembre 2022 - 22:21
Volpe (per contro o pro a seconda dei punti di vista) aggiungiamo anche che fare dichiarazioni e controdichiarazioni non aiuterà a risollevare un comparto già in difficoltà… se in più ci metti le dichiarazioni di oggi del Ceo di bmw che a partire dal 2024 venderà le auto solo on Line (mini) e a seguire anche Bmw (2026)… mi pare che ci sia tanta (troppa) confusione e questo crea solo danni all’economia reale. A pagare alla fine saranno un po’ tutti ma soprattutto le fasce più deboli. Con queste pseudo politiche arretreremo di 30 anni e ci vorrà un secolo prima di recuperare. Intanto Scholz ha ceduto il porto per il 25% ai cinesi e questi dopo la via della seta su rotaia implementeranno ulteriormente la loro presenza in Europa. A me pare manchi sia un progetto chiaro che lungimiranza oltre che buon senso. Siamo in mano a dei folli che ogni due x tre vengono sostituiti da altri folli e non si riesce a concludere nessun progetto.
Ritratto di Volpe bianca
4 novembre 2022 - 22:29
@Rush concordo, è un navigare a vista. E lo si sta facendo da parecchio tempo. I cinesi hanno colpe fino a un certo punto, le colpe maggiori le hanno coloro che "calano le braghe" di fronte ad ogni loro offerta. E poi magari si lamentano pure... L'Europa sta navigando come una barchetta in mezzo al mare in balìa dei venti, facendo finta o volendo far credere di avere una direzione ben precisa ma in realtà ognuno fa quello che gli pare e gli conviene. E poi ci si stupisce se regna la confusione o la poca fiducia..
Ritratto di AndyCapitan
8 novembre 2022 - 20:34
4
...e poi e' anncora presto.....ci sono da vedere in campo molti fattori...guerra tra le prime incognite e riequilibrio dei mercati mondiali!
Ritratto di Tu_Turbo48
4 novembre 2022 - 22:29
@Volpe Bianca concordo con il tuo commento. Infatti commentai nel post sulla decisione definitiva, a chi già brindava e cantava vittoria per la decisione presa, scrivendo che da oggi al 2035 c'è un lasso di tempo che porta a dei ripensamenti ed ostacoli politici da non sottovalutare, ma soprattutto di non cantar vittoria già da oggi per poi ritrovarsi delusi domani. Ed ecco che così fù che ci sono dei ripensamenti sulla data scelta, dopo neanche circa due settimane dalla decisione scelta da Bruxelles. D'altronde questa transazione ha anche dei costi molto onerosi (e non di certo l'Ue te le regalano) è sinceramente da come la vedo personalmente io, l'Italia non sta messa bene economicamente. Ed per questo che non tutti paesi dell'Unione Europea possono permettersi in questo lasso di tempo ad affrontare economicamente una transizione del genere entro il 2035.
Ritratto di Tu_Turbo48
4 novembre 2022 - 22:36
* Per non parlare del parlamento europeo che brancola nel buio, per poi lamentarsi se la Cina sta avanti con le tecnologie sulla transazione energetica. La colpa è di tutti.
Ritratto di Tu_Turbo48
4 novembre 2022 - 22:39
*senza il solito scarica barile.
Ritratto di Volpe bianca
5 novembre 2022 - 07:03
@Tu_Turbo48, concordo, ma poi mi sembra una cosa normale preventivare un possibile slittamento di una scadenza. Specie se si tratta di un termine non prossimo, in fin dei conti si sta parlando di 13-28 anni...
Ritratto di Goelectric
5 novembre 2022 - 12:10
+1
Ritratto di Edo-R
4 novembre 2022 - 23:49
Tanto vale aprirsi in società con i lettori di Alvolante un'azienda di costruzione di automobili, piuttosto che osservare questo teatrino di sbandati tra costruttori ed EU. Un giorno si delibera il bando, l'altro una revisione dello stesso. Non capisco perché vedere le cose in maniera così selettiva, piuttosto che procedere per gradi coordinando ed arrivando ad un punto di equilibrio,almeno per i primi tempi, tra termico ed elettrico........ È chiaro che l'obiettivo è procedere prima a pianificare il giusto mix energetico considerato sostenibile, in modo tale da rendere sostenibile ancora di più l'elettrico, altrimenti la cosa non funziona proprio benissimo. Ma tra questo mix, ci salta a piedi pari il nucleare, per forza di cose; ma ovviamente molti sono contrari, pensando che si possano avere solo rinnovabili, che per definizione non possono garantire il base load, ma ben vengano ci mancherebbe.
Ritratto di Goelectric
5 novembre 2022 - 12:12
"Tanto vale aprirsi in società con i lettori di Alvolante un'azienda di costruzione di automobili", non possiamo....il nostro designer si ferma alle fiancate!
Ritratto di Edo-R
5 novembre 2022 - 12:13
@goelectric :-DDDDDD
Ritratto di AndyCapitan
8 novembre 2022 - 20:39
4
ma chissenefrega poi di questa transizione ecologica.....e' tutta una finzione....non c'e' nulla di ecologico in un auto elettrica!!!!...e neanche nella filiera!
Ritratto di Oxygenerator
5 novembre 2022 - 00:04
Kazz…e in libertá.
Ritratto di giulio 2021
5 novembre 2022 - 08:36
Volendo, cioè se si volesse lavorando e lavorando entro il 2035 ci sarebbero più alternative ecologiche all'elettrico, dall'elettrico solare, all'idrogeno, a termici ibridi veramente green, solo che ci arriverebbero comunque primi i cinesi (solo per dire il primo motore diesel efficente al 50 % cioè che è andato oltre al 50 % di efficenza ancora l'altr'anno è stato cinese, dopo un secolo che i tedeschi lo sviluppano...)
Ritratto di Gordo88
5 novembre 2022 - 18:18
1
Ne sei proprio sicuro oxy?
Ritratto di Oxygenerator
5 novembre 2022 - 18:44
Si. È il gioco delle parti. Non puoi obbligare un’intera categoria a fare una cosa, costosa, e poi tornare indietro. Sarebbe folle. Perdi di credibilità per sempre. Inoltre non credo mai ai costruttori. Sono di sicuro concordi coi governi, ma nel gioco, fanno la loro parte. Ricordiamoci sempre, che quello che ci fanno vedere è solo la punta dell’iceberg.. sotto c’è un mondo fatto d’interessi colossali. Vorrei che i costruttori smettessero di fare le finte vittime e passassero all’azione. Di sicuro le multinazionali hanno già batterie performanti di terza generazione, ma devono rientrare dei costi, delle batterie che montano ora.
Ritratto di Gordo88
5 novembre 2022 - 21:26
1
Non si torna indietro, magari si slitta la data di qualche anno, tipo al 2040, così anche da dare un senso alla normativa euro7 che altrimenti non permetterebbe ai costruttori di rientrare nei costi di ricerca.. l' importante però è che si sappia il prima possibile ovvero il 2026 è già parecchio in là per delineare la strategia futura
Ritratto di Oxygenerator
5 novembre 2022 - 21:50
Si può fare ma sarebbe un segno d’inaffidabilità. Io costruttore pretendo che, se una determinata decisione viene presa in europa, venga assolutamente rispettata e fatta rispettare. Cosi so, che ci posso contare. Se no si perde il senso di prendere una decisione e pretendere che tutti vi si adeguino.
Ritratto di IloveDR
5 novembre 2022 - 09:14
3
un cane che si morde la coda...le popolazioni europee hanno bisogno di certezze, non questi sterili dietrofront, forse si forse no, non si può continuare a fare gli interessi delle Grandi Case Automobilistiche. Dice il Saggio: "Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pisce pescato, l'ultimo animale libero ucciso. Vi accorgerete che non si può mangiare il denaro (Sioux)". Amen
Ritratto di giulio 2021
5 novembre 2022 - 09:24
Tanto in Europa viviamo di premium... In Europa...
Ritratto di Flynn
5 novembre 2022 - 09:39
In Italia invece viviamo di Maggiolini di 10 anni 1.2 base, che più base non si può.
Ritratto di giulio 2021
5 novembre 2022 - 09:57
Sai il Maggiolino full optionals fa ridere già così, ma non siamo sulle rive del Mar Nero forse.
Ritratto di Flynn
5 novembre 2022 - 10:34
In realtà non è il Maggiolino a fare ridere, ma è la sua accoppiata con Mr. Magoo. Sulla tendenza dell’italianuccio medio di predicare bene e razzolare male invece ci sarebbe solo da piangere.
Ritratto di giulio 2021
6 novembre 2022 - 07:16
Negli USA hanno venduto Maggiolini di pochissimi anni fa, quindi quelli andati fuori produzione 2 anni fa, cabrio e con un bel colore, ad un asta a New York per 53.000 dollari, quindi molto più del prezzo da nuova che difficilmente superava i 30.000, e anche in Europa, ho visto concessionari di auto classiche in Germania, Spagna e Olanda dove è l'unica auto moderna che hanno sempre a prezzi molto superiori al nuovo: instant classic?
Ritratto di Flynn
6 novembre 2022 - 08:15
Ma si figurati … autoscout pieno di maggiolini da meno di 15.000 euro. Istant sbornia.
Ritratto di dreamerofcars
5 novembre 2022 - 09:57
ma chi ci ha mai creduto a sta cosa dell'elettrico? Obsolescenza programmata adios. Adesso dobbiamo solo aspettare che caschino le omologazioni e siamo al posto. Vado ad ordinare lo scarico aperto per il mio diesel.
Ritratto di Giuliano Della Rovere
5 novembre 2022 - 10:03
Niente di nuovo, la clausola di revisione del 2026 era chiara.
Ritratto di Gordo88
5 novembre 2022 - 18:15
1
Breton mi sembra un commissario che ha una visione ampia della questione e penso che fare studi e verifiche per la revisione del 2026 sia necessario per evitare un' anacronistico passaggio all' elettrico, sacrificando centinaia di migliaia di posti di lavoro, quando il resto del mondo è ancora lontano anni luce dal raggiungere certi obiettivi..
Ritratto di palazzello
7 novembre 2022 - 08:37
Infatti è notizia di poco che in Inghilterra verranno tassate le auto elettriche per compensare il calo delle vendite delle termiche e i guadagni sul carburante tassa di possesso etc!!!! Lo sapevo che era troppo facile così.......
Ritratto di Il bue
7 novembre 2022 - 12:15
6
Ma speriamo...
Ritratto di Rush
7 novembre 2022 - 12:37
Tanto per gradire coloro che sono i maggiormente responsabili sono assenti…” 7 NOV 2022 11:48 ALLA COP27 C’È CLIMA DI FALLIMENTO – ALLA 27ESIMA CONFERENZA DELLE NAZIONI UNITE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI INIZIATA A SHARM EL-SHEIKH IN EGITTO CI SONO DUE GRANDI ASSENTI, OLTRE AL PRESIDENTE RUSSO PUTIN: LA CINA E L'INDIA. DUE DELLE NAZIONI CHE PRODUCONO PIÙ CO2 AL MONDO (SOLO PECHINO È RESPONSABILE DEL 33% DELLE EMISSIONI GLOBALI) – SECONDO L'OMS TRA IL 2030 E IL 2050, SI PREVEDE CHE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO PROVOCHERÀ CIRCA 250.000 MORTI IN PIÙ ALL'ANNO CON COSTI SULLA SALUTE TRA I 2 E I 4 MILIARDI”… poi con questi numeri che qualcuno valuterà insignificanti… dato che una pandemia li ha superati abbondantemente… comincio davvero a pensare che l’elettrico in senso green sia una bolla speculativa. Prima del 2035 il rischio che venga accantonato o peggio portato su un binario morto comincia ad essere una possibilità concreta… con buona pace di chi vorrebbe lasciare un mondo migliore. Che gentaglia!
Ritratto di Dario 61
7 novembre 2022 - 15:57
Dopo questi anni di COVID e guerra Russia/Ucraina e mettiamoci una crisi profonda generalizzata ancora da risolvere nei prossimi anni, l’obiettivo UE di stoppare il motore termico salterà di 5/10 anni.
Ritratto di Ingegneremeccanico
14 dicembre 2023 - 12:41
E' una truffa GLOBALE questa "pseudo" transizione, passata falsamente per ecologica. Nessuno ha spiegato come questi milioni di veicoli elettrici verranno ricaricati: con l'energia elettrica prodotta da una centrale a carbone? Allora è una transizione economica non energetica. Serve a trovare il pretesto per poter rinnovare un parco veicoli ed obbligare l'acquisto di auto nuove. La tecnologia "pulita" ad emissioni zero per la produzione di energia elettrica, ad oggi non esiste (perchè non è pensabile basare tutto il fabbisogno di un paese su sole e vento) . Nessuno ha spiegato o simulato quale sarà l'effetto sulla rete di un assorbimento contemporaneo di milioni di veicoli in ricarica, ad esempio la notte. L'infrastruttura attuale va in crisi d'estate con i condizionatori...Dal momento pertanto che il sistema industriale non può cambiare così radicalmente e così in fretta, e non senza investimenti COLOSSALI, si inizia a prelevare dalle tasche dei cittadini che hanno bisogno di andare a lavorare. Inoltre a livello GLOBALE, la transizione non sarà praticabile. Paesi non tecnologicamente all'avanguardia, non possono passare improvvisamente all'auto elettrica. Anzi, continueranno a circolare per decenni con le auto che la ricca e grassa Europa dismetterà..verranno caricate su tanti bei container e rivenduti in paesi dove tra 50 anni le ritroveremo come auto d'epoca (come a Cuba). Quindi la transizione GREEN è un giochino che finanzieranno i cittadini "ricchi" del mondo ma che non risolverà il problema delle emissioni di CO2. Si tradurrà in un ennesima perdita di posti di lavoro per l'Europa e un rallentamento della nostra economia a vantaggio di economie come la Cina e Stati Uniti. Solo l'industria del cemento è responsabile del 50% delle emissioni MONDIALI!! I processi industriali fanno il resto... L'automobile è il minore dei mali e la sua "demonizzazione", che ora va tanto di moda, è solo un DIVERSIVO per distogliere l'opinione pubblica dalle problematiche reali. Ed è anche il miglior modo per i GOVERNI di FARE CASSA, anzichè SPENDERE ed INVESTIRE SERIAMENTE e TANTO su ricerca, tecnologia, infrastrutture per trovare alternative alla generazione di energia elettrica. Guardiamo la pagliuzza e non vediamo la TRAVE......