OBIETTIVO MANCATO - Nel 2009, quando fu lanciata, la Tata Nano venne presentata come una autentica rivoluzione. Lunga 310 cm, 4 posti, motore bicilindrico da 30 CV. La strategia della Tata era esplicita: dare una vetturetta ultraessenziale ai milioni di indiani abituati a risolvere le esigenze di mobilità con ciclomotori, moto e scooter. L’idea era affascinante e non campata in aria, ma evidentemente anche in India il “vorrei ma non posso” non funziona molto, e avendo sotto gli occhi le auto più diffuse e più attraenti, è difficile farsi conquistare da una cosa spartana come la Nano. E negli ultimi mesi le consegne sono rimaste nell’ordine di qualche decina al mese. Da notare che la Tata Nano era in vendita soltanto in India.
UN’IDEA DA RIVEDERE - Il gruppo Tata ha diffuso un comunicato con il quale l’esperienza Nano viene salutata positivamente. E dicendo che il modello “così come è concepito non ha più futuro” lascia pensare che abbia in mente un progetto un po’ diverso per la sua sostituta. Un portavoce della casa ha anche parlato di “necessità di nuovi investimenti per fare sopravvivere la Nano”, segno che appunto il concetto di auto molto economica non l’hanno accantonato. Certamente però l’eventuale nuovo modello dovrà fare un salto notevole in termini di qualità, comfort, sicurezza e spazio tutti valori ormai imprescindibili, anche per un’auto destinata al mercato indiano.