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Il matrimonio Stellantis-Renault? “Pure congetture”

Pubblicato 04 ottobre 2024

Carlos Tavares smentisce le voci di una possibile fusione tra i due gruppi automobilistici: le due aziende andranno avanti da sole.

Il matrimonio Stellantis-Renault? “Pure congetture”

TAVERES DICE NO - Non ci sarà alcuna fusione tra Stellantis e il gruppo Renault. A ribadirlo è il ceo del gruppo Carlos Tavares (nella foto qui sopra), che durante una conferenza stampa nello stabilimento di Peugeot a Sochaux ha definito “pure congetture” le notizie filtrate negli ultimi giorni secondo le quali le due aziende stavano lavorando per trovare un accordo (ne avevamo scritto qui). Sull’altro versante, quello di Renault, il ceo Luca de Meo ha rifiutato di commentare, bollando il tutto come semplici “voci”. I giornalisti hanno anche incalzato il manager portoghese riguardo un suo possibile addio nel 2026 (qui la notizia), quando scadrà il suo contratto: “Avrò 68 anni, un’età ragionevole per andare in pensione”, ha commentato Tavares.

MALE COMUNE - Le ipotesi su una fusione tra i due gruppi nascono dalle difficoltà che sta vivendo l’industria automobilistica e in particolare Stellantis, che da marzo ha visto crollare le sue azione di oltre il 55%, riducendo di 47 miliardi di euro il valore dell’azienda. A inizio settimana Stellantis ha rivisto al ribasso i suoi obiettivi per il 2024, stimando il margine operativo tra il 5,5 e il 7%, rispetto a un valore intorno al 10% previsto in precedenza. Nonostante tali difficoltà, il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA non intende retrocedere riguardo al piano a lungo termine Dare Forward 2030. I motivi principali delle difficoltà attuali sono da ricercare nel mercato statunitense, dove il gruppo ha problemi a smaltire le scorte e si registra un netto calo delle vendite e dei profitti. “Stellantis non è l’unica a essere in difficoltà, non è isolata nell’industria automobilistica. Lo sono anche Volkswagen, BMW, Mercedes e probabilmente non è finita qui”, ha sottolineato Tavares.



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Ritratto di oretaxa
4 ottobre 2024 - 10:19
La Renault è salva... meglio così!!!
Ritratto di lovedrive
4 ottobre 2024 - 10:23
era meglio se andava in pensione a 64 anni. si è illuso di poter alzare i listini per la crisi dei chip ed eliminare gli sconti. solo 2 anni dopo si trova con gli operai in cassa integrazione e senza programma come uscirne. se ne andrà con tanti millioni non meritati, in quanto lascia l'industria automobilistica in un bagno di sangue.
Ritratto di ziobell0
4 ottobre 2024 - 10:27
forza tavernello, ancora un paio di colpetti e crolla tutto il gruppone
Ritratto di fabrizio GT
4 ottobre 2024 - 10:53
Pure congetture.... Quindi, È VERO!!!!
Ritratto di Rav
4 ottobre 2024 - 11:05
4
Tanto, se vogliono contrastare l'avanzata cinese, è brutto da dire ma devono diventare un grande gruppo europeo fondendosi tutti insieme. Sul numero dei marchi ormai la Cina ci sta insegnando che se ne possono avere 40mila con due macchine l'uno. Ma non puoi andare contro una Nazione con tutti marchi e gruppi spaiati.
Ritratto di nik66
4 ottobre 2024 - 11:27
mah, io neanche mi ricordo più da quanti e quali marchi è composto stellantis
Ritratto di Oxygenerator
4 ottobre 2024 - 11:32
Male. L’Europa dell’auto deve unire le forze di tutti o crollerà, alla lunga. Unirsi e investire nell’elettrico veramente. Non spendere di piú in multe per il diesel gate, che negli investimenti nelle nuove tecnologie. Restare ancorati al passato è un modo certo di morire.
Ritratto di Alfiere
4 ottobre 2024 - 11:34
2
Qua il problema è che hanno perso il contatto col presente, e tu parli di passato e futuro..
Ritratto di Oxygenerator
4 ottobre 2024 - 11:46
Anche questo, è vero.
Ritratto di Oxygenerator
4 ottobre 2024 - 11:48
Ma non continuano nell’errore. Ok. Abbiamo puntato su una tecnologia, alla lunga, sbagliata. Va bene. Riprendiamoci e pensiamo almeno al futuro.
Ritratto di Anacleto verde
4 ottobre 2024 - 12:10
Infatti, per salvarsi dovranno bloccare la follia elettrica, già ampiamente declassata allo 0,X % dall'utenza pubblica. Il futuro e' termico
Ritratto di Oxygenerator
4 ottobre 2024 - 13:00
La tecnologia alla quale abbiamo puntato a lungo in Europa, fallimentare, è stata il diesel. Mai seguito da altri continenti come Asia, Americhe e India. Se non per mezzi specialistici. Il diesel è si stata, una follia tutta europea. Invece l’elettrico può prendere piede in piú continenti. Quella che lei chiama follia è il futuro. I veri folli, muoiono col passato. Il termico.
Ritratto di zundapp
4 ottobre 2024 - 14:07
Perfettamente daccordo . Il diesel tanto osannato ha lasciato indietro la ricerca su alternative , hanno gongolato , hanno anche taroccato emissioni pur di vendere a utenti ignari di essere presi per i fondelli . Ho la patente da oltre 50 anni , ho cambiato tante auto , mai un diesel . Come autista di direzione ne ho guidati alcuni , sempre meglio il benzina .Ora che piaccia o no si andrà in elettrico con batterie diverse da quelle attuali , cariche più veloci e autonomie accettabili .
Ritratto di Miti
4 ottobre 2024 - 11:56
1
In più non hanno già nessuna snellezza decisionale così, il management è un vero disastro ed una volta che sono "licenziati" prendono buonuscita con diversi zeri. Cambierebbe la musica ancora più grandi ??? Io non ci credo. Decisamente il nostro Alfiere ha ragione. Hanno perso il contatto col presente, anche quando spendono, come la Vag con la fabbrica di Brussels che stanno chiudendo, non sanno come e cosa fanno. L'unica equazione che hanno risolto quasi subito...meno auto prodotte, alzo i prezzi, la casa integrazione o gli ammortizzatori sociali gli paga lo stato in causa, gli incentivi gli paga lo stato in causa, così per gli investitori a fine anno gli stessi introiti di prima del covid. Secondo te tutta questa gente che per tutta la vita ha venduto termico, con gli ultimi 30 anni a tutto gasolio "green" ovviamente sono capaci capire un nuovo tipo di mobilità con tante di sconosciute ? Dai Oxy, siamo seri. Poi vuoi trattare con un sistema che può cambiare a piacimento... capitalista, comunista o ancora molto molto peggio una specie di ibrido, comunista/capitalista??? Devi davvero essere ostinato nelle trattative. E molto intelligente.
Ritratto di Alfiere
4 ottobre 2024 - 11:33
2
Quindi si farà...
Ritratto di Balzar
4 ottobre 2024 - 12:20
Mi sembra un’ottima notizia per Renault, perché Stellantis, se non fanno fuori questo Don Carlos, fallirà miseramente.
Ritratto di Tfmedia
4 ottobre 2024 - 12:27
2
Hanno optato per 2 fallimenti separati.
Ritratto di forfEit
4 ottobre 2024 - 12:48
Ciù iz meglier ke uan :)
Ritratto di JC
4 ottobre 2024 - 12:31
Insomma Tavares non ha alcuna intenzione di fare auto che si vendano perchè la gente desidera comprarle, ritiene più redditizzio clonare lo stesso modello in almeno una mezza dozzina di varianti e proporlo ad un prezzo abnorme, tanto la cassa la paga lo stato
Ritratto di Tistiro
4 ottobre 2024 - 12:40
Sarebbe anche ora di finirla di pagare casse integrazioni. Io da autonomo se sbaglio pago o chiudo bottega. Sarebbe ora di cominciare a responsabilizzare questa mega industrie, se chiudono e perdono i lavoratori sarebbero costrette a riformarne di nuovi dopo, quindi a loro svantaggio.
Ritratto di probus78
4 ottobre 2024 - 12:59
Meglio così, almeno evitiamo di veder montato il 3 cilindri 1.2 pure sulle Renault, Mitsubishi e Nissan.
Ritratto di FollowMe
4 ottobre 2024 - 13:10
Anche quando stavano per maritarsi FCA e PSA le voci furono smentite da entrambe le parte ma poi... tanto tuonò che piovve!!!
Ritratto di Andre_a
4 ottobre 2024 - 14:28
Finché non c'è la firma smentiscono, è normale.
Ritratto di Byron59
4 ottobre 2024 - 13:13
Mi domando dove stia la notizia. Tutta questa storia mi dà il voltastomaco, e mi riferisco alle fusioni tra megagruppi. Quando il Consiglio Europeo ha fatto passare tutta questa buffonata del green deal, mi chiedo dov'erano i grandi amministratori delegati e le grandi proprietà. Ora, io non ci credo che non abbiano fatto lobbing, perché per esperienza personale so che a Brussels, come a Parigi o a Berlino, regnano lobby e lobbisti. Questi grandi padroni dell'industria europea hanno voluto la transizione verde e sono stati d'accordo sul cronoprogramma che la doveva realizzare e che prevedeva tappe, riduzioni di emissioni e sanzioni. Ora, pensavano di arrivare al 2035 vendendo Corsa e 208 a 40000 euro o Spring a 20000? Qualcosa non torna. Come diceva il divo Giulio, a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina. Io non ho nessuna fiducia in questa classe dirigente, politica come manageriale. Sono infidi, e bugiardi, non c'è modo di sentirsi dire la verità da loro. Non so se avete seguito la vicenda Repubblica Italian Tech Week. È una storia da regime satrapico Nord Koreano, che si è conclusa con la liquidazione di Molinari, che pure non è uno di quei giornalisti che stanno col popolo o fanno barricate per difendere gli ultimi, ma almeno i suoi colleghi li ha difesi. Non so se mi spiego a che punto siamo arrivati. Eppure Elkann l'ha fatto fuori, non perché non ha obbedito alla sua linea editoriale (era sdraiato su quella linea), ma perché non è riuscita a imporla per vim a tutti i suoi. Cose di pazzi. Rimpiango Berlusconi come editore, aveva un certo senso del pudore. Da questi di Exor invece è meglio stare alla larga.
Ritratto di Dheghe
4 ottobre 2024 - 16:04
Ma poi fondersi per cosa? Renault e Stellantis hanno tutto in peggio rispetto a Tedeschi, Giapponesi/Coreani e fra un po pure ai Cinesi e le vendite sono li a dimostrazione della disfatta...