TAVOLO AUTOMOTIVE - A Palazzo Piacentini si è tenuto il tavolo automotive, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto. Si è discusso del presente e del futuro dell’industria italiana dell’auto, con le Regioni, le imprese, l'ANFIA, le organizzazioni di settore e i sindacati.
LAVORO IN UE - Urso, nel passaggio iniziale del suo intervento, ha sottolineato quanto fatto dall’esecutivo in Europa a supporto dell’industria italiana, che ha portato la Commissione al rinvio delle sanzioni del 2025 e all’anticipo della revisione del regolamento sui veicoli leggeri. Tuttavia, il ministro ha ribadito che la strada è ancora lunga, esortando l’Europa a fare di più per sostenere una vera politica congiunta sulla produzione di batterie. Secondo Urso, l’UE nell’abbassare l’impronta carbonica, dovrebbe contemplare tutte le tecnologie disponibili, sia l’idrogeno che i biocarburanti.
SUPPORTO ALLE AZIENDE - Urso ha anche confermato che non ci sarà un altro Ecobonus. Sono state poi illustrate le risorse messe in campo dal Mimit a supporto della filiera: 2,5 miliardi di euro nel triennio 2025-27 per la riconversione della componentistica, di cui 1,6 miliardi nel 2025 tra innovazione, contratti di sviluppo e credito d’imposta. Previsti, poi 100 milioni per interventi mirati sulla domanda, che verranno definiti con la filiera.
PRODUZIONE A PICCO - L’ultimo passaggio ha riguardato l’effettiva attuazione del Piano Italia, che è stato presentato da Stellantis lo scorso 17 dicembre, e che prevede 2 miliardi di euro per gli stabilimenti e 6 in acquisti da fornitori italiani. Al momento il Gruppo automobilistico ha confermato la 500 ibrida a Mirafiori, con i lavori che inizieranno ad aprile, e i cambi automatici eDCT a Termoli. Il tutto in quadro che definire tragico è poco: gli ultimi dati diffusi dall’Anfia parlano di un crollo del 63,4% della produzione automobilistica italiana a gennaio 2025, con sole 10.800 unità.
PRODURRE ARMI - Il Mimit, seguendo il tema del riarmo in Europa, ha aperto al supporto delle aziende automobilistiche disposte a riconvertire la loro produzione nel settore della difesa. Queste le parole di Urso: “...Per valorizzare le competenze dei lavoratori dell’automotive, il Mimit supporterà le aziende della filiera nella diversificazione e riconversione delle attività verso settori in crescita, come difesa, aerospazio, blue economy e cybersicurezza”.