FIAT LASCIA LA SICILIA - Su Termini Imerese si chiude un capitolo in attesa che se ne apra un altro. Ieri sera, precisamente alle ore 22:00, dalle linee di montaggio dello stabilimento siciliano è uscita l'ultima Lancia Ypsilon. Con la fine della produzione dell'utilitaria (la nuova viene assemblata in Polonia) la Fiat dopo 41 anni abbandona la Sicilia: da oggi sino a fine anno i dipendenti saranno in cassa integrazione. E, da gennaio, la “patata bollente” passerà alla DR Motor che dovrà riorganizzare lo stabilimento con l’obiettivo, nel 2016, di produrre 60.000 vetture e riassorbire circa 2.200 lavoratori (qui per saperne di più).
UN LENTO DECLINO - Inaugurato nell'aprile del 1970 con la produzione della Fiat 500 di allora, lo stabilimento di Termini Imerese (qui sopra) ha rappresentato per anni un approdo sicuro per tanti lavoratori siciliani. Negli anni ha conosciuto una costante crescita, fino ad arrivare all'apice della capacità produttiva con la Panda: nel 1980 contava su 3.200 dipendenti ai quali andavano aggiunti altri 1.200 dell'indotto. In seguito, con l'arrivo della Tipo nel 1993, per lo stabilimento di Termini Imerese inizia il declino, con il ricorso alla cassa integrazione. Fino ai giorni nostri, con la decisione della chiusura: secondo i vertici della Fiat produrre auto in Sicilia non sarebbe vantaggioso dato che ogni modello qui prodotto costa 1.000 euro in più rispetto ad altri stabilimenti del gruppo a causa della mancanza di infrastrutture.