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La Tesla e le celle 4680: punto di forza con qualche difficoltà

Pubblicato 08 settembre 2022

Queste componenti della batterie le rendono più economiche, ma ci sono ancora problemi tecnologici che ne limitano la produzione massiva.

La Tesla e le celle 4680: punto di forza con qualche difficoltà

ANCHE OGGI SI RISPARMIA - La Tesla si distingue nettamente dalle altre case sotto molti aspetti ma uno dei più importanti è senza dubbio l’avere, da sempre, un ferreo controllo sulla produzione delle batterie che equipaggiano le sue vetture e che in futuro andranno anche sui suoi camion. Le grandi celle 4680 - alte 8 centimetri - promettono più energia, più potenza e un assemblaggio semplificato del veicolo, con risparmi potenziali di circa 5.500 dollari per ogni automobile prodotta. Queste celle potrebbero essere una delle chiavi di volta per poter produrre una compatta a circa 25.000 dollari (qui per saperne di più) e che avrebbe nel mirino la Volkswagen ID.3 e 4, la Megane E-Tech e altri modelli simili. In maniera non molto diversa da quanto già accaduto, ad esempio con l’avvio della produzione della Model 3, anche per le nuove celle si sta profilando una sorta di ‘production hell’ con ritardi nell’aumento della produzione. 

IL COMPONENTE PIÙ COSTOSO - Sappiamo che la parte meccanica delle auto elettriche è molto semplificata rispetto a quella dei veicoli convenzionali ma c’è la pesante e costosa batteria a ‘compensare’, con il risultato che un’elettrica ha massa e prezzo molto molto maggiori rispetto a una paragonabile vettura convenzionale. Disporre di celle più capaci, prestanti ed efficienti è quindi la chiave per creare batterie più economiche in grado di abbassare il prezzo del veicolo a livelli accessibili e confrontabili con quelli delle automobili con motori a combustione e ibride. Gli esperti interpellati da Reuters mettono sul banco degli imputati la procedura ‘a secco’ usata per rivestire gli elettrodi delle celle 4680. Questa tecnologia è l’eredità industriale di Maxwell, società acquistata da Tesla nel 2019, e promette diversi vantaggi rispetto al rivestimento a umido.

ASCIUTTO O BAGNATO? - Quest’ultimo processo prevede che i materiali siano amalgamati con leganti e solventi tossici e gli elettrodi così rivestiti devono essere essiccati in speciali forni. I solventi evaporano per azione della temperatura e vengono poi recuperati, trattati e riciclati: il tutto aumentando il costo, la lunghezza della lavorazione, il consumo di energia e l’impatto ambientale. Il procedimento di Tesla non prevede invece l’uso di solventi da far evaporare con il calore: i leganti usano pochissimi liquidi e quindi gli elettrodi rivestiti non hanno bisogno di essere asciugati, a tutto vantaggio della velocità e dell’ambiente. Tesla sostiene che questo processo riduce la spesa in conto capitale di un terzo mentre sia l'impronta ambientale sia il consumo di energia scendono al 10% rispetto al processo a umido. Le difficoltà sono sorte, a parere degli esperti, dal fatto che questa tecnologia è stata sviluppata da Maxwell più per i supercondensatori che per le batterie. I supercapacitor sono componenti che immagazzinano energia elettrica e hanno una capacità paragonabile a quella di una piccola batteria con velocità di carica/scarica simile a quella dei velocissimi condensatori, doti che hanno spinto Lamborghini a usarli nel concept Sìan (qui la notizia).

TROPPO SPESSO È DIFFICILE - Il collo di bottiglia che sta rallentando la produzione ad alto volume delle celle 4680 risiederebbe nel fatto che gli elettrodi delle batterie sono molto più grandi e spessi rispetto a quelli dei supercondensatori, cosa che rende difficile rivestirli con una qualità costante alla velocità richiesta da una produzione di massa. Una delle fonti legate a Tesla ha riferito che la produzione in piccoli volumi è qualitativamente soddisfacente ma all’aumentare dei volumi le celle difettose sono salite a livelli insostenibili. Le potenziali efficienze del rivestimento a secco e delle celle più grandi promettono di ridurre il costo di produzione della batteria della Model Y di circa 5.000/5.500 dollari, dimezzando il costo rispetto alle attuali celle 2170. I circa 2.500 dollari di risparmio attualmente consentiti dalle celle 4680 derivano proprio dalle loro dimensioni: hanno un diametro di 46 mm e sono alte 80 mm contro i 21 e 70 mm delle precedenti 2170. Le 4680 hanno quindi un volume che è circa 5,5 volte quelle delle 2170 e quindi il numero di celle nel battery pack di una Model Y scende da 4.400 a 830. Anche il numero di saldature necessarie per ogni cella scende, da 4 a 2, e quindi la stessa batteria richiede 1.660 punti di saldatura contro gli attuali 17.600, una riduzione sostanziale che non solo velocizza l’assemblaggio ma taglia drasticamente l’energia (e quindi le emissioni di CO2) impiegata della costruzione del battery pack.

LE CELLE COME ELEMENTO STRUTTURALE - Questo design più semplice riduce anche il numero di connettori e di altri componenti, diminuendo ulteriormente anche i costi della manodopera e i tempi di costruzione del veicolo. L'involucro esterno molto più robusto permette inoltre a Tesla di unire, con adesivi speciali, le celle 4680 in un pack strutturale che irrobustisce la scocca della Model Y. Quest’architettura cell-to-vehicle elimina le fasi intermedie - da celle a moduli e da moduli a batterie - permette a Tesla di ridurre il peso del pack di circa 25 kg e di risparmiare circa 550 dollari per ogni batteria. Per arrivare al risparmio promesso (5.000 dollari a batteria) occorre però che Tesla riesca a produrre le celle 4680 con un tasso di difettosità sostenibile e questo implica il perfezionamento del rivestimento a secco fino a renderlo adatto a grandi volumi. Stan Whittingham, co-inventore delle batterie agli ioni di litio e premio Nobel 2019, ritiene che Elon Musk sia stato troppo ottimista riguardo il tempo necessario (“Entro la fine del 2022”) per la produzione di massa di queste nuove celle. Lo studioso ritiene che “le difficoltà si risolveranno ma non sarà così veloce come vorrebbe Musk. Ci vorrà del tempo per testare il processo a dovere”. 

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Ritratto di giulio 2021
8 settembre 2022 - 19:13
Però davvero all'inizio non ci credevo che le batterie per auto elettriche più famose al mondo fossero come quelle che acquisti al supermercato in confezioni da 10, solo che qui sono tantissime tutte unite, e le usano CATL; Tesla, BYD : se lo fanno loro...
Ritratto di John V
8 settembre 2022 - 20:59
Guarda, se vuoi, il video su YT di Sandy Munro, che è un grande, sulle batterie Tesla. Le "smonta", o almeno ci prova, e guardandolo ti farai ancor più convinto di quanto questa scelta sia stata sicuramente valida agli inizi, ma anche di quanto allo stato attuale non abbia più alcun senso. Ormai l'ha capito anche un informatico come lui e infatti oggi acquista Blade Battery da BYD in gran quantità.
Ritratto di PONKIO 78
9 settembre 2022 - 06:36
Giulio…. Se si scaricano puoi andare al supermercato a comprare le Duracell….. ;-)))
Ritratto di Mc9
9 settembre 2022 - 07:36
In un articolo riguardo ad un grave incidente Tesla di un paio di anni fa spiegavano che la batteria si era completamente distrutta e si erano disperse nell'ambiente centinaia di piccoli moduli simili a piccole batterie. Fino ad allora avevo semplicemente pensato ad una maxi batteria
Ritratto di Demetrio_
9 settembre 2022 - 10:09
il fatto che abbiano forma cilindrica non vuol dire che siano uguali a quelle del supermercato. Altrimenti una ferrari sarebbe uguale a una panda perché entrambe hanno 4 ruote
Ritratto di Mbutu
8 settembre 2022 - 20:48
Che musk non rispetti le sue scadenze rientra nella norma, quindi non mi preoccuperei. Di fatto avevo creduto avesse trovato una quadra quando hanno annunciato il prezzo dell'ultima Y e invece, niente.
Ritratto di Giuliano Della Rovere
8 settembre 2022 - 21:17
Quindi resta il "mistero" della diminuzione del prezzo della model y e possiamo sperare in un ulteriore diminuzione dei prezzi quando ci sarà l'avvento delle 4680.
Ritratto di Mbutu
9 settembre 2022 - 10:36
A questo punto credo si tratti di una mossa produttivo/commerciale: già la Y vende bene, con un prezzo di attacco del genere puntano a sbaragliare la concorrenza e mandare al massimo la produzione.
Ritratto di Giuliano Della Rovere
9 settembre 2022 - 12:52
Potrebbe essere così e non credo ci vorrà molto tempo per capire se l'operazione avrà successo. La vicenda delle 4680 mi sembra insegnare che, al di là degli ottimistici proclami e di una indubbia vivacità del settore, le innovazioni necessitano del loro tempi.
Ritratto di Superza_69
8 settembre 2022 - 23:07
E basta per la p*tta*a tutto sto panegirico di articolo per il 5% di densità energetica in più. Un qualche ca**o di normodotato che capisce che senza il 500% di densità energetica in più l'auto elettrica pura è ciarpame globalista senza futuro?
Ritratto di enomismile
9 settembre 2022 - 07:59
@Superza quello che dici al di là dei modi è vero, il 5% non è abbastanza. Ma sarai uomo di mondo e saprai che il progresso è sempre graduale per 2 motivi: 1. gradualità degli investimenti. 2. (correlata alla prima) additività dei mark-up: se ti faccio pagare 100 step da +5% ci guadagno 100 volte, se ti faccio pagare 1 step da +500% ci guadagno 1 volta sola.
Ritratto di Francesco Pinzi
9 settembre 2022 - 09:07
Sisi @enomismile, ma di questo passo nemmeno te li godi 3 di questi 100 step nella tua vita. La cosa è assai lenta, forse la strada non è quella giusta!?
Ritratto di Vincenzo1973
9 settembre 2022 - 10:18
@Francesco Pinzi e quale sarebbe la strada giusta?
Ritratto di Francesco Pinzi
9 settembre 2022 - 11:17
@Vincenzo1973 non sono nessuno per consigliare questo o quello, sto constatando che questo passaggio all'elettrico sta costando caro e al momento nemmeno conviene, in oltre le batterie attuali non fanno sperare in una evoluzione sostanziale imminente. Tutto qua.
Ritratto di Vincenzo1973
9 settembre 2022 - 11:51
se tutti ci si stanno buttando e le normative sono una conseguenza, non credo ci siano altre vie, altrimenti verrebbero percorse. quello che e' uscito nell'ultimo anno, gia' 3/4 anni fa era quasi impensabile secondo me. il progresso sta viaggiando piu veloce di quanto ha mai fatto il termico. siamo in una fase di transizione ma credo che un'elettrica potrebbe soddisfare le esigenze della maggioranza delle persone, tolto il prezzo mediamente alto ma all'inizio e' cosi per tutte le novita',.
Ritratto di Flynn
9 settembre 2022 - 09:08
2
Sarebbe interessante la possibilità di variare la capacità della batteria in base alle esigenze. Tutto l’anno mi bastano 50 kWh, per le vacanze monto una 150. In tal senso l’idea di Nio di poterla fare smontabile è un’ottima trovata.
Ritratto di Flynn
9 settembre 2022 - 09:09
2
* facilmente rimovibile
Ritratto di enomismile
9 settembre 2022 - 09:14
aveva presentato anni fa una proposta intelligente Renault (se non ricordo male), batterie intercambiabili standard modulari tra produttori (standard da definire almeno a livello europeo), da cambiare presso le stazioni di ricarica a consumo e/o abbonamento. Non se l'è filata nessuno... guarda caso
Ritratto di Vincenzo1973
9 settembre 2022 - 10:21
non e' semplice farlo. dove le stivo i 150kw? allo stato attuale una berlina media con 60/70 kw ha il pianale pieno. le altre non posso metterle sul tetto, a meno di non fare un pianale particolarmente spesso, ma tanto spesso, da consentire di metterle. fosse stato semplice lo avrebbero fatto gia loro senza aspettare gli altri. l'idea e' quella della Fiat centoventi che passa da 1 a 5 moduli... ma sono tutti abbastanza piccoli , quindi lo spazio e' quello solito o poco piu. in quel caso serve solo per abbassare il prezzo ed adeguarne l'uso alla reale esigenza cittadiana
Ritratto di Mbutu
9 settembre 2022 - 10:35
Flynn, sui vantaggi del battery swap ci aggiungo anche che a quel punto potrebbero andare bene anche batterie con una vita media più corta. Però secondo me ci sono diversi problemi che non controbilanciano i vantaggi. Proprietà: e non mi riferisco solo all'utente (che non la vorrà più se poi al primo "pieno" la molla per altro che non conosce) ma anche da parte della casa madre. O si moltiplicano a dismisura le stazioni di cambio (una per ogni produttore/costruttore) oppure ogni tot se le devono scambiare dopo averle lasciate nelle mani della concorrenza. Logistico: ogni stazione di scambio quante batterie deve avere? Quanto spazio serve? E se appunto si limitano a cambiare le batterie proprie, per avere capillarità quante stazioni servono? Sviluppo: se il cliente tanto poi cambia la batteria, perchè tesla dovrebbe sbattersi a sviluppare le 4680 più economiche e performanti di quelle della concorrenza? Quale vantaggio strategico ne conseguirebbe?
Ritratto di Flynn
9 settembre 2022 - 10:53
2
Uffa... per una rara volta che cerco di spezzare una lancia a favore dei China mi stroncate così :-(((((( . Comunque eccellenti osservazioni, dico a tutti quanti. Grazie
Ritratto di Mbutu
9 settembre 2022 - 14:26
Parli così adesso ma vedrai che quando la lobby gretino-globalista con le ville in collina avrà la meglio, sarai entusiasta della tua atto 3. Chiederai una flynn edition che oltre al portaoggetti chitarrato avrà la cappelliera col rullante.
Ritratto di Flynn
9 settembre 2022 - 18:18
2
In realtà non vedo l’ora di mostrare con orgoglio la strabiliante funzione di rotazione del tablet. Cioè .. qui parliamo del top della tecnologia di un colosso come BYD.
Ritratto di Marcello7
9 settembre 2022 - 10:19
Finché non inventano una nuova batteria priva di inquinanti e a costi decisamente più bassi, è solo una presa in giro per l'ambiente e per il consumatore. L'auto non è uno smartphone, che cambi quando vuoi, almeno per i più.
Ritratto di Volandr
9 settembre 2022 - 11:53
Questa nota poco ecologica non la sapevo: " I solventi evaporano per azione della temperatura e vengono poi recuperati, trattati e riciclati: il tutto aumentando il costo, la lunghezza della lavorazione, il consumo di energia e l’impatto ambientale".
Ritratto di Vincenzo Mastrangeli
10 settembre 2022 - 15:29
Va bene tutto ma io continuo a chiedermi per quale motivo non vengono messi pannelli solari sul tetto delle auto elettriche e ibride, potrebbero contribuire non poco alla ricarica delle batterie
Ritratto di travaricky
12 settembre 2022 - 08:23
In realtà se ti fai un paio di conti veloci vedi che aiutano sì, ma non in maniera pazzesca, anzi. Sulla terra in un buon mezzogiorno di sole abbiamo circa 1 kW per metro quadro. Non so quanti pannelli solari si possano mettere sulla macchina ma immagino siano tetto e cofano e lì così a occhio e croce se hai messo 3 metri quadri di pannelli sei stato bravo: quindi i pannelli ricevono 3 kW . In buone condizioni un buon pannello ti da il 30% quindi i 3kW di sole diventano 900W=0.9Kw che in un'ora sono 0.9kW/h. Se immaginiamo di avere quel solo per 10 h al giorno perché siamo in estate dopo la nostra giornata ideale abbiamo 9 kW/h che in base alla macchina ci danno tra i 50 e gli 80 km se non sbaglio. Non è male, ma per riempire una batteria vuota da 60kW/h devi lasciare la macchina al sole per quasi una settimana. Se poi le ore di sole sono di meno, o c'è qualche nuvola ottieni ancora meno. E' un buon aiutino