È la nuova “Pandona”? No è la Toyota Sienta

mai, come una multipla mai, forse solo la Daihatsu Materia e la Nissan Cube possono essere messe vicino all'orrore Multipla.

una panda vitaminizzata e fatta molto meglio...dai!!!...questo mi sembra!!!!

Non si capisce se è una critica la semplice constatazione che le auto "italiane" fanno schifo.

Caro Giulio. Questo tuo post rafforza ulteriormente la mia (e non solo) opinione che tu di auto ne capisci una beata min(k)ia! Se di multipla e/o doblo se ne sono venduti a treni in Italia è perché, evidentemente, erano mezzi validi, affidabili, versatili e, in alcuni casi, economici. E ti posso garantire che io di viaggi più comodi e rilassanti con una Multipla non ne ho fatti con alcun altro veicolo. Quindi evita di scrivere ste baggianate (ancora) e sparisci dalla circolazione, caprone ignorante!

Se x quello piacevano anche l'adunanza,la Tipo, l'Alfasud, la 131 tutte cloache a 4 ruote.....

Piuttosto non sarebbe il caso di pretendere veicoli elettrici più alla portata? Esigere che si concretizzino le promesse di veicoli economici per i prossimi anni. Fiat dice 2024

No la Tipo, quel caso di macchinalapagheresti come questa?

Democratico diritto di inquinare? Non esiste se non nella mente bacata di qualcuno

Dipende dal contesto. Nell'ambiente automobilistico lo vedo più simile ad un "che figo". Pensa a tutti quelli che amano il tuning e parlano di auto jap (chiaramente non di monovolumi ma di miate, RX7/8, Supra, 370Z ed un sacco di altre fantastiche auto). Dopotutto in questo caso etichetta un auto, non una persona

Andre_a ...per prima ti saluto che non l'ho faccio da un po'. Ad un certo punto mi sono preso io una pausa poi ( forse mi sbaglio?! ) anche tu. Tornando alla storia del giornalismo italiano ,anche se non credo che è solo un problema italiano, il livello è sempre più basso. O almeno io lo vedo così. Giornalisti che scrivono sui argomenti di quale non solo non hanno la più pallida idea ma che nemmeno non leggono una semplice dispensa sul argomento in se. Poi che è politica o automobilismo o giardinaggio o che ne so io cosa ...in più vedi lo stesso articolo "venduto" a poi tipologie di giornali. Si usano delle parole derivate da altre lingue solo per fare la scena del perfetto saputello. È così si cade nella trappola dell'ignoranza invece di fare la figura del poliglotta intelligente. Per fare due parentesi del giornalismo sportivo e non solo nel mio paese. La figura leggendaria di un commentatore sportivo, mi azzardo dirle il nome anche , Cristian Topescu. L'ho dico no perché avrebbe un'importanza per una persona che vive nel Occidente. O nel tuo caso , ben oltre l'Occidente. Ma , ti dico solo questo. Uno dei suoi principi era che un giornalista deve parlare di un argomento solo dopo che ha fatto una ricerca davvero seria su di lui. Non fare o dare informazioni sbagliate. Ed essere uno "strumento" per l'educazione della masse. Era anche scrittore, giornalista e come ho detto un commentatore sportivo straordinario. Universale. Una mente estremamente brillante che durante ad una partite di calcio, pallavolo, pallacanestro o equitazione o qualsiasi cosa dava delle informazioni non solo sul decorso della partita ma su qualsiasi argomento che poteva avere da fare con l'evento , i giocatori o la città o lo stadio o gli alberi o i fiori nei balconi delle case per dire così. Era un fiume di informazione tutta credibile e verificata "al millimetro". Una gioia di condividere tutto quello che sapeva su cosa stava accadendo sullo schermo della tv. Qualsiasi cosa poteva essere la. La seconda è stata sua figlia che , avendo la scuola di giornalismo del padre , ha fatto per un bel po' la giornalista di un noto telegiornale che poi non stando agli ordini del sistema "capitalista" estremamente corrotto del mio paese è stata marginalizza fino alla sua fine lontano di tutto che poteva significare informazione veritiera. Passata alla miglior vita a pochi anni dal suo padre. Oggi il giornalista la vedo come una specie di voce del sistema. Dello stato del salute del l'ultimo non parliamo nemmeno. Come potrebbe essere l'informazione? Ovviamente come il sistema in se. Sparito da un po' il giornalismo da indagine ( no mi viene la parola giusta ). Troppi rischi e pochi soldi. Meglio le fotografie delle bocce di una influencer che un articolo sulla verità del mondo che viviamo oggi. Sulla parola "jap" che dire ?! Lascio a te l'ultima parola. Tanti saluti.

e a tutti quei veicoli che fanno della funzione una priorità rispetto allo stile. Tutti molto simili.

Io ho la sensazione che neanche in Giappone le monovolume siano icone di bellezza. Però, le strade sono strette, i parcheggi piccoli, difficilmente una famiglia compra più di un'auto... dal punto di vista prettamente razionale, che c'è di meglio di una monovolume? A me sembra che nel Sol Levante chi compra un'auto perché gli serve prende una monovolume, chi la prende per estetica/status di orienta sulle berline

uhm, se togli auto e metti persone pure ?

Parole sante infatti vivi in Italia è dici che sono belle le auto "italiane" ammesso che sipossano chiamare ancora così dato che è quasi tutto delocalizzato all'estero compreso la sede fiscale x evadere le tasse italiane dopo che x 50 anni lo stato ha salvato laFiatalfalancia dal fallimento.

@al volant... D'accordissimo con te e se poi costasse 15000 la base..... Ne venderebbero più della Dacia!!!

@Al Volant: sì, da tutti i punti di vista che hai elencato (e la tassazione), il Giappone è un'Italia al quadrato. Vedo un paio di differenze, di cui una sola razionale. Limiti di velocità molto più bassi di quelli italiani fanno sì che un'auto alta e squadrata non sia particolarmente svantaggiata, né sul misto, né come aerodinamica. Inoltre il senso estetico: non voglio dire che in Giappone non ne abbiano (tutt'altro), ma che se c'è da scegliere tra un'auto bella e una razionale, nei due paesi si fa una scelta mediamente opposta.

Ammammiaaa sti cinesi, ammamia sto copia incolla, ammammmia sti zozzoni, ammamia sti rank Xerox, China Copia e incolla, ammamia sti usurpatori dagli occhi a mandorla di fotocopiatrici, dopo un miliardo di commenti assolutamente inutili su presunte copie cinesi: trovatemene una sola reale a parte quando si clona l'intera auto (esempio la copia del Maggiolino a 4 porte Geely) cioè le somiglianze si ci sono ma ci sono dapperttutto, ecco: la prima vera auto fotocopia è giapponese.

In Giappone i taxi sono tutti berline a 3 volumi

Hai ragione da vendere se si tratta di trazione integrale permanente. Quando dietro c'è un piccolo motore elettrico, stile Yaris Cross non saprei. Sicuramente utile nel fango e nella neve quando due ruote motrici non bastano. Neve che in una buona parte del Giappone cade frequentemente, infatti molti modelli dedicati al mercato interno hanno la trazione integrale almeno come optional

Bravo, ma a copiare allora sono stati gli italiani, dalla prima serie della Sienta del 2003 (stessa impostazione di fondo, stesso anno di presentazione). La Sienta degli esordi era molto carina (un po' Twingo davanti, e infatti la Panda del 2003 doveva chiamarsi Gingo, nel marasma in cui evidentemente versavano). La Panda, a partire da quel concept, l'hanno semplicemente squadrata, pasticciata un po' (terza luce abbassata e fanali allungati, ed entrambi infatti non c'azzeccano) e ridimensionata, ma alla fine è esattamente lo stesso concetto di auto, semplicemente riparametrato secondo i canoni propri di una city car. Tanto più che la Sienta del 2003 già anticipava i fanali della Panda del 2011 (una preveggenza incredibile). La seconda serie, in effetti, riprende gli stilemi tipici di Toyota ed abbandona totalmente la linea originaria. Questo, quindi, è solo un ritorno alle origini, le loro però. Adesso l'equazione "Italia = Giappone" torna.

è semplicemente "ritornata" la Toyota Yaris Verso in versione aggiornata è inutile disquisire sull' aspetto più o meno bello...qui si tratta di parlare di praticità e di affidabilità...

...sono perfettamente d'accordo...la tv non la guardo così nemmeno a casa...