IDROGENO ED ELETTRICITÀ - La terza edizione del Toyota Kenshiki Digital Forum ha visto la casa anticipare strategie e modelli. Matthew Harrison (nella foto qui sopra), presidente di Toyota Motor Europe, ha incentrato il suo intervento sull’importanza dell’idrogeno, l’accelerazione impressa al piano di elettrificazione della gamma e l’impegno per rendere Toyota “neutra” dal punto di vista della CO2.
GR86: IN LISTINO DUE SOLI ANNI - “Sappiamo che ci sono regioni dove le infrastrutture di ricarica e l’accesso all’energia pulita arriveranno solo dopo il 2040” ha spiegato Harrison, ribadendo però come si punti lo stesso in Europa a vendere il 10% di auto a emissioni zero entro il 2025 e addirittura il 50% entro il 2030. Ma questi numeri sono solo stime, basate sulle ultime indicazioni della UE: nessuno sa davvero se ci sarà domanda da parte dei clienti e se i punti di ricarica saranno sufficienti. Anche per questo, auto non elettrificate e con alte emissioni di CO2 come la nuova GR 86 potrebbero avere vita breve nel nostro continente: Toyota Europa ha pianificato di tenere in listino la nuova coupé solo due anni (prime consegne a maggio 2022).
ELETTRICHE E IBRIDE - Se le condizioni per le auto a batteria saranno favorevoli, la Toyota è comunque pronta con nuovi modelli, il primo dei quali è la crossover elettrica bZ4X: lunga 469 cm e con un’autonomia dichiarata di oltre 450 km, arriverà nelle concessionarie a giugno 2022. Il costruttore, comunque, non sta investendo solo sull’elettrico e annuncia anche per l’Europa l’arrivo, dal prossimo autunno, della crossover Corolla Cross ( i dettagli): lunga 446 cm, è pensata per essere un’alternativa più spaziosa e pratica alla C-HR e porterà al debutto la quinta evoluzione del sistema ibrido nato sulla Prius.
RICERCA A 360° - Il perché il costruttore giapponese investa e creda ancora nell’ibrido, lo ha spiegato Gill Pratt, chief scientist per Toyota Motor Corporation e ceo del Toyota Research Institute, ricorrendo a un’analogia. “Perché in natura c’è così tanta biodiversità? Perché diversi ambienti richiedono diverse soluzioni, perché tutti gli esseri viventi sono interdipendenti e perché la diversità assicura maggiori possibilità di sopravvivere in caso di eventi inattesi”. Allo stesso modo, per la casa puntare tutto sulla tecnologia a batterie non è saggio: sulle lunghe distanze e per veicoli molto pesanti (come bus e camion) le celle a combustibile, che producono corrente dall’idrogeno, hanno più senso. Inoltre, non tutta la corrente che finisce nelle auto elettriche è uguale: in Europa il 25% viene dal nucleare e dalle fonti rinnovabili. Ma in Giappone il 90% viene dai combustibili fossili. Inoltre, alcuni paesi hanno già una estesa rete di punti di ricarica mentre altri no. Ecco perché, secondo Toyota, considerando l’intero ciclo di vita veicoli con diversa alimentazione possono avere emissioni complessive (considerando anche la costruzione dell’auto e l’origine del carburante) molto simili.
UNA PIATTAFORMA PER TUTTE - Inoltre, la corsa all’elettrico sta portando, sempre secondo i giapponesi, a utilizzi inefficienti delle materie: negli Usa la percorrenza media giornaliera è di 50 km (ancora meno in Europa), che si possono coprire tranquillamente in elettrico con una plug-in con una batteria relativamente piccola. Ma se invece usiamo sullo stesso tragitto un’auto a batteria con 500 km di autonomia, il 90% della sua capacità è costantemente sprecata; e con i materiali usati per la “pila” di una sola di queste elettriche si potrebbero costruire 8 plug-in. La conclusione di Gill Pratt è che è inutile e dannoso fare previsioni sul futuro: la cosa migliore da fare è investire in varie direzioni e tecnologie, per essere “pronti” a ciò che verrà. Un esempio di questo approccio è la nuova piattaforma E3, che può dare vita a veicoli ibridi full, plug-in o elettrici: vedremo i primi veicoli basati su di lei già nei prossimi anni.
IDROGENO DA BRUCIARE - Questo approccio vuol dire anche non abbandonare i motori a combustione interna, che possono anche essere riadattati per funzionare a idrogeno; il tutto tenendo bene a mente i limiti di questo utilizzo, come il fatto che il processo è meno efficiente rispetto a usare questo gas per produrre corrente nelle celle a combustibile e che allo stato attuale la sua produzione non è interamente “green”. Per questo motivo la ricerca di Toyota continua, tanto che durante l’evento ha presentato il quad a marchio Lexus con motore termico alimentato proprio con questo gas.
LEXUS E LA SECONDA YARIS SPORTIVA - Durante il Toyota Kenshiki Digital Forum c’è stato spazio anche per presentare il futuro di Lexus: dopo la NX (qui il primo contatto), appena rinnovata, nei prossimi mesi sarà il turno della grande suv elettrica Lexus RZ, di cui sono state mostrati i primi disegni. E c’è stato anche spazio per parlare dell’allargamento della famiglia sportiva di Toyota, chiamata GR. La prima novità è il prototipo da gara GR Yaris H2: come dice il nome è alimentato a idrogeno, che viene prodotto usando corrente prodotta da fonti rinnovabili e usato come carburante per il suo tre cilindri turbo. Annunciata anche la Yaris GR Sport, che sarà in vendita dalla primavera del 20022. A trazione anteriore e disponibile con meccanica ibrida o col 1.5 aspirato abbinato al cambio manuale, si tratta della variante sportiveggiante dell’utilitaria giapponese: solo a cinque porte, presenta paraurti specifici e un assetto dedicato.