FACCIAMO CHIAREZZA - Le due campagne di richiamo Toyota, partite in questi giorni, riguardano due problemi ben distinti. Per otto modelli c’è il rischio che, a causa di un eccessivo attrito, col tempo il pedale dell’acceleratore si indurisca e diventi lento nel ritorno alla posizione di riposo (qui trovi la notizia), sistemarlo richiede circa 30 minuti. L’altro intervento riguarda l’ABS della Prius: su fondi accidentati potrebbe non funzionare correttamente (leggi qui la news); in questo caso, tutto si rimette a posto in circa 40 minuti riprogrammando la centralina elettronica. Siamo andati in un’officina della Toyota per vedere come questi problemi vengono risolti: ecco il video.
TUTTE LE COSE DA SAPERE - Non tutte le vetture prodotte nei periodi di tempo indicati nel
richiamo Toyota sono soggette al problema: dipende da quale è stato il fornitore del modulo dell’acceleratore. Tra quelli a cui la
Toyota ha affidato la produzione di questo componente, soltanto uno ha fornito pezzi difettosi. La Casa, comunque, è in grado di risalire a tutte le vetture “a rischio” attraverso i numeri di telaio, e sta contattando con lettera inviata a mezzo corriere solo i clienti interessati dal problema (chi avesse dubbi può chiamare il numero verde
Toyota 800 869 682, attivo sette giorni su sette); comunque, è importante ricordare che in Europa non è stato segnalato alcun caso di malfunzionamento, si tratta quindi di un
richiamo preventivo. Inoltre, acquistando oggi una
Toyota, nuova o usata, si può stare tranquilli che il problema all’acceleratore (o all’ABS nel caso della Prius) non si presenterà. Tutte le concessionarie, infatti, sono obbligate a sistemare le vetture in stock prima della consegna ai clienti.
IN OTTO GIORNI, 15.000 CONTROLLI - Tutte le officine
Toyota sono già state fornite dei pezzi necessari per le modifiche al
pedale dell’
acceleratore (
nella foto in alto un momento della riparazione), e dei software per aggiornare le centraline dell’ABS delle
Prius. In Europa sono previsti 50.000 interventi al giorno, mentre in Italia in una settimana ne sono già stati fatti 15.000 (i veicoli coinvolti nel nostro Paese sono circa 260.000), di cui 2.500 solo nello scorso week-end: la Casa giapponese, infatti, ha chiesto a tutte le concessionarie di tenere aperte le loro officine anche il sabato e la domenica, almeno nel primo mese di interventi. L’obiettivo è avvisare tutti i clienti questa settimana e sistemare tutte le auto coinvolte entro la metà di aprile.