PROMESSE DA CAMPAGNA ELETTORALE - L’elezione del presidente degli Stati Uniti ha ripercussioni a cascata su una miriade di settori in tutto il mondo. Non può essere altrimenti anche per l’industria automobilistica, che ha negli Stati Uniti uno dei mercati più importanti a livello globale. Ma non solo: la politica statunitense ha ancora una grossa influenza (diretta o indiretta) sulle scelte che vengono prese in altre parti del mondo. È chiaro quindi che le grandi aziende del settore automotive siano state molto attente a quanto è uscito dalle urne in queste ore. La vittoria di Donald Trump avrà ripercussioni sul mondo dell’auto? La risposta è: certamente. Sul come bisogna invece ragionarci. Le uniche tracce che possiamo seguire sono le dichiarazioni fatte in campagna elettorale. Posto che storicamente quanto promesso prima delle elezioni non sempre si traduce in fatti concreti (anzi spesso è il contrario), il tema dell’auto è stato più volte toccato dal neo presidente americano in questi mesi: in particolare la discussione ha interessato soprattutto il tema delle auto elettriche e del protezionismo verso i prodotti americani.
PIÙ MORBIDO SULLE ELETTRICHE - Il neo presidente è stato in passato molto critico sulla mobilità elettrica, arrivando addirittura a dire che i sostenitori dei veicoli elettrici dovrebbero “marcire all’inferno”. Le sue opinioni lo hanno messo in netto contrasto con l’amministrazione Biden, che invece ha investito miliardi di dollari nel settore dei veicoli elettrici. Tuttavia la posizione di Trump sulle auto elettriche sembra essersi ammorbidita a partire dall’estate, probabilmente anche grazie all’aperto sostegno della sua candidatura da parte di Elon Musk, fondatore e ceo della Tesla: “Sono a favore delle auto elettriche, devo esserlo perché Elon mi ha sostenuto con forza”, ha detto Trump in un recente comizio, ammettendo che i veicoli elettrici siano adatti a una “piccola fetta” della popolazione. L’idea resta comunque quella di lasciare ai cittadini la libertà di scelta: “Vorremmo che fosse disponibile ogni auto immaginabile”.
DAZI NON SOLO PER I CINESI - L’amministrazione Biden ha introdotto dazi al 100% sui veicoli elettrici prodotti in Cina, escludendoli di fatto dal mercato statunitense. Durante la campagna elettorale Trump ha promesso di imporre dazi anche sulle automobili cinesi prodotte in Messico, per impedire alla Cina di spedire auto e componenti negli Stati Uniti attraverso il Messico. Ma non solo, perché il tycoon ha anche attaccato i costruttori europei: “Ci rifilano le loro auto e on comprano le nostre. Metterò fine a tutto questo”, ha minacciato. Particolarmente preoccupata è Stellantis, che sta pensando di trasferire parte della sua produzione dagli Stati Uniti al Messico: “Se hanno intenzione di spostarsi in Messico imporremmo loro dazi del 100% su ogni veicolo venduto”, ha commentato qualche giorno fa Trump. Di contro il neo presidente aveva detto di voler accogliere qualsiasi casa automobilistica straniera che avesse voluto aumentare la produzione negli USA, con sconti su tasse, costi energetici e burocrazia.