PIÙ VELOCE E CON MENO ERRORI - Le nuove, velocissime reti mobili 5G contribuiranno anche a migliorare la sicurezza sulle strade. Oltre a permettere di trasferire più dati nella stessa unità di tempo, infatti, hanno una latenza molto minore (il tempo fra l’invio di una richiesta e l’arrivo della risposta può arrivare a soli 10 millisecondi) e un ridotto tasso di errore: se col 4G un pacchetto di dati su mille viene “perso”, col 5G si arriva a uno su un milione. Sono questi due ultimi aspetti che consentiranno di rendere più efficaci i sistemi di sicurezza elettronici delle auto, che “dialogheranno” fra loro in tempo reale e con la certezza che l’informazione arrivi. Un futuro che però è già pronto: presso La Pista, il centro di guida sicura Aci Sara di Arese, la Vodafone ci ha fatto “toccare con mano” cosa potrebbero avere le vetture di domani, sfruttando delle auto del gruppo FCA (che è partner nell’operazione, assieme a Pirelli, Marelli, Politecnico e Comune di Milano, Regione Lombardia e molti altri soggetti) appositamente modificate.
QUATTRO PROGETTI - La scelta di Milano per presentare l’iniziativa è quasi scontata, visto che già oltre l’80% dell’area metropolitana è coperta dal segnale 5G; ma il segnale Vodafone è già presente anche a Bologna, Napoli, Roma e Torino. Quattro i progetti-pilota di sicurezza stradale presentati, su un totale di 41 avviati dalla Vodafone in Italia. Il primo è l’Urban Cross Traffic Cooperativo: si tratta di un sistema di frenata automatica d’emergenza evoluto, dove un’auto comunica ai veicoli circostanti la propria posizione e riceve quella degli altri. Se due rischiano di entrare in contatto (ad esempio perché una sopraggiunge di lato ed è nascosta da un edificio), prima il guidatore viene allertato del pericolo e, se non reagisce, si attivano automaticamente i freni. Col See Through (“vedi attraverso”), l’elettronica riceve invece video in alta risoluzione catturati dai veicoli che ci precedono: ciò permette, ad esempio, di “vedere” quello che c’è davanti al camion che stiamo seguendo, consentendoci di effettuare un sorpasso con più sicurezza.
PNEUMATICO INTELLIGENTE - La soluzione Highway Chauffeur è invece dedicata alla guida in colonna: ricevendo la posizione e la velocità degli altri veicoli, migliora la fluidità di marcia. Si riducono inoltre i rischi di tamponamento, i consumi e i tempi di percorrenza, visto che tutte le auto tenderanno a muoversi simultaneamente e non più con un “effetto elastico” della fila. L’Intelligent Speed Adaptation and Control, infine, mette insieme i dati più disparati generati non solo da altre auto ma anche da oggetti “intelligenti”, come semafori, cantieri e telecamere, per creare una mappa virtuale dell’area circostante. In questo progetto rientra il pneumatico con sensori della Pirelli, che debutterà l’anno prossimo: è capace di rilevare eventuali situazioni di “galleggiamento” della gomma sull’acqua (aquaplaning), le condizioni di aderenza dell’asfalto e altro ancora e di comunicarli all’auto, che adatterà di conseguenza la risposta dei propri dispositivi (Esp, freni, sospensioni elettroniche ecc). Mediante le reti 5G è poi possibile comunicare questi dati alle vetture che si stanno avvicinando alla zona.
LA STRADA È LUNGA - La forza del 5G non sta solo nelle prestazioni della rete, ma anche nella possibilità che dà alle auto di comunicare fra loro: direttamente (secondo uno standard previsto ma che sarà implementato non prima di un anno o due) oppure passando attraverso un computer montato accanto all’antenna di terra più vicina e che, se serve, li elabora prima di inviarli alle altre vetture, senza che i dati debbano arrivare via web a un calcolatore centrale a centinaia di chilometri di distanza: è il cosiddetto Edge Computing. Questo permette, per esempio, di analizzare più rapidamente le immagini riprese da una telecamera, individuando pedoni, bici, auto “non intelligenti” e così via, e di inviare la loro posizione alle vetture vicine. Gli ostacoli alla diffusione di questi sistemi sono comunque numerosi: si parte dalle norme sulla privacy e della circolazione, passando da quelle europee (che per la comunicazione diretta fra le auto hanno finora favorito una tecnologia diversa ma meno prestazionale, la IEEE 802.11p, conosciuta anche come DSRC), finendo con gli standard di comunicazione fra auto di marchi diversi, che ancora mancano. Tutte questioni che andranno risolte il prima possibile.