SOLO DSG (O QUASI…) - L’ottava generazione della Volkswagen Golf GTI riprende la “ricetta” della settima: motore 2.0 turbo (con 245 CV e 370 Nm di coppia, ovvero lo stesso della precedente GTI Performance), trazione anteriore con differenziale autobloccante a controllo elettronico (di serie) e cambio manuale a sei marce, oppure robotizzato DSG a doppia frizione e sette rapporti. Quest’ultimo sarà l’unico offerto in Italia, sebbene anche da noi non sia esclusa la possibilità di aprire degli ordini “speciali” (con prezzi da definire di volta in volta) per chi non può proprio fare a meno della trasmissione manuale. Il listino arriverà in estate inoltrata (prezzi indicativi da 35.000 euro), con consegne fra settembre e ottobre.
SI FA NOTARE - Il capo del design della casa, Klaus Bischoff, e il responsabile dello sviluppo del telaio, Karsten Schebsdat, hanno svelato inediti dettagli di questa vettura. E ovviamente lo hanno fatto online, visto il periodo di pandemia da coronavirus. Come nelle più recenti Volkswagen Golf GTI, il frontale è sempre attraversato da una sottile linea rossa e gli scarichi rimangono due, e rotondi. Tuttavia, la nuova generazione è contraddistinta da uno stile più personale: basta far caso alla grande griglia anteriore, dentro cui sono inserite le luci diurne a nido d’ape. E accanto al logo sul frontale sono presenti due segmenti luminosi a led. Sul “perché” di questo cambio di passo, visto che da sempre la GTI è sinonimo di sportività che passa quasi inosservata, Bischoff è stato chiaro: “già la Golf “normale” è più sportiva di quella che l’ha preceduta. E questi dettagli servono a sottolineare le prestazioni di cui questa GTI è capace”.
CENTRALINA DEDICATA - Le novità si preannunciano interessanti anche dal punto di vista della guidabilità: “volevamo conservare lo stesso livello di comfort della precedente - ha riassunto Schebsdat - migliorando però l’agilità, specialmente nelle curve strette. E mantenendo la grande stabilità del retrotreno alle alte velocità”. Numerose le modifiche rispetto alla Volkswagen Golf GTI appena pensionata: il telaietto anteriore è in alluminio anziché acciaio (si risparmiano 3 kg: una finezza ripresa dalla precedente versione speciale Clubsport S), boccole, molle e ammortizzatori hanno una nuova taratura e debutta il Vehicle Dynamics Manager. Si tratta di una centralina, montata accanto al differenziale autobloccante a controllo elettronico, dedicata alla gestione di quest’ultimo e degli ammortizzatori regolabili. Così, è possibile non solo scegliere fra 5 modalità di guida, ma anche fra ben 15 livelli intermedi di taratura degli ammortizzatori. Grazie a questo componente, le regolazioni dell’elettronica avvengono in maniera più rapida e precisa.
A TUTTA ELETTRONICA - Confermato anche lo sterzo a demoltiplicazione variabile: come nella settima Volkswagen Golf GTI, la cremagliera ha denti più radi ai lati e l’azione diventa più diretta dopo i primi gradi di rotazione del volante, passando da un rapporto di 14,1:1 a poco meno di 8,5:1. Inoltre, come nelle altre Golf 8, l’impianto frenante ha un servofreno elettronico: ciò permette di regolare la sua risposta in base alla velocità, e la GTI ha una sua taratura specifica. Miglioramenti hanno interessato anche l’Esp, che è disattivabile parzialmente o del tutto (in quest’ultimo caso si riattiva solo se l’elettronica rileva un pericolo di collisione con un veicolo davanti o in caso di manovra d’emergenza): il pilota Benjamin Leuchter ha confidato che sul circuito di handling della casa, ha ottenuto il miglior tempo proprio con il primo step, dato che lascia molta libertà al guidatore.