IRREGOLARITÀ FISCALI - La procura di Brunswick sta indagando per determinare eventuali irregolarità commesse dalla Volkswagen in materia fiscale. Gli inquirenti della città tedesca vogliono accertare se l’azienda abbia in qualche modo evaso una parte di tasse in relazione alla quantità di CO2 emesso, parametro che in Germania viene tenuto in considerazione per determinare l’importo della tassa di possesso. Autonews rivela che le indagini dei procuratori hanno quale obiettivo cinque dipendenti, dei quali non conosciamo i nomi e nemmeno le posizioni occupate.
EVASIONE O ANCHE TRUFFA? - La veridicità dell’indagine è stata confermata da un portavoce della procura. L’uomo ha rivelato come al momento non siano ancora definiti i capi d’accusa: l’indagine è volta ad accertare una possibile evasione fiscale, ma potrebbe anche riguardare episodi di frode. Un primo commento sulla vicenda è stato fornito da un membro dell’ufficio del procuratore, secondo cui i danni causati dall’evasione fiscale sarebbero “non insignificanti”.
L’AMMISSIONE - La vicenda apre un nuovo fronte nelle difficoltà che la Volkswagen sta accusando dopo l’ammissione dello scorso 3 novembre: l’azienda confessò
incoerenze su 800.000 automobili con motore a benzina o diesel, che emetterebbero più anidride carbonica (CO2) di quanto inizialmente dichiarato. La CO2 non è un inquinante, è un prodotto della combustione ed aumenta in maniera proporzionale ai consumi. L’azienda spiegò in quell’occasione come il problema possa arrivare a costarle 2 miliardi di euro, cifra da sommare ai 6,7 miliardi già accantonati per far fronte alla vicenda del cosiddetto
Dieselgate.
PROCURA GIÀ ALL’AZIONE - I procuratori di Brunswick avevano già effettuato delle perquisizioni nel quartier dell’azienda, che si trova a poca distanza dalla procura stessa; in quell’occasione raccolsero però solamente materiale utile a chiarire la vicenda che riguarda le emissioni di ossidi d’azoto dei motori a gasolio. Venti paesi europei calcolano l’importo di alcune tasse in funzione dei consumi o delle emissioni di CO2: sono Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia.