OBIETTIVO CALO EMISSIONI - Il gruppo Volkswagen pianifica il proprio futuro puntando su diverse tecnologie. Oltre allo sviluppo dei sistemi elettrici (qui per saperne di più) il gruppo di Wolfsburg punta a ottimizzare i motori tradizionali per renderli più sobri nei consumi e a minore impatto ambientale al fine di raggiungere l’obiettivo imposto dall’Unione europea per il 2020 di emissioni medie di CO2 di 95 grammi/km. Tre soluzioni in tale direzione sono state presentate al recente Vienna Motor Symposium: la prima è il sistema micro ibrido destinato alle Golf 8 a benzina del quale potete trovare qui tutte le informazioni, mentre le altre due riguardano le unità a metano e a gasolio.
PIÙ EFFICIENZA PER IL METANO - Da tempo impegnato nel promuovere il gas naturale come carburante alternativo, il gruppo Volkswagen ha svelato il nuovo motore a metano che dovrebbe entrare in produzione entro il 2018. Si tratta del 1.5 TGI Evo (siglato EA211 Evo, foto qui sotto), un’unità a iniezione diretta dotata di induzione forzata VTG, i turbocompressori di ultima generazione con geometria variabile della turbina, nonché del processo di combustione Miller TSI che incrementa l’efficienza fino al 10%. Derivato dal 1.5 TSI ACT BlueMotion, ha una potenza di 130 CV, 20 in più dell’attuale 1.4 TGI in dotazione sulla Golf e su altri modelli a gas del gruppo Volkswagen. A rimanere invariato è il dato di 200 Nm della coppia massima, ma disponibile in una fascia di regime più ampia, ossia tra i 1.400 e i 4.500 giri. Inalterato dovrebbe essere anche il consumo medio di 3,5 kg/100 km previsto per la Golf con cambio a doppia frizione DSG. Qualche sorpresa potrebbe arrivare dalle capacità dei serbatoi visto che le autonomie dichiarate per la Golf sono di 490 km per il metano e di 190 per la benzina contro i 400 e 900 dell’attuale modello. Fattore che farebbe presupporre l’adozione di un serbatoio della benzina inferiore ai 15 litri che renderebbe la Golf TGI Evo una monovalente in grado di sfruttare le agevolazioni previste per questo tipo di vetture, come l’esenzione del bollo in alcune Regioni.
MICRO IBRIDO PER IL DIESEL - La novità tra le unità a gasolio è il nuovo 2.0 TDI Evo (siglato EA 288 Evo) con potenze comprese tra 136 e 204 CV. Per la prima volta un quattro cilindri TDI viene abbinato a un sistema micro ibrido combinato con una piccola batteria agli ioni di litio. A cambiare, però, sono molti elementi. Il processo di combustione è stato ridisegnato per incrementare l’efficienza, la risposta del turbocompressore migliorata e si è intervenuto per ridurre il peso, l’attrito e le perdite di calore. Innovazioni riguardano anche le componenti per il post trattamento delle emissioni allo scarico, come filtro antiparticolato (DPF) e il catalizzatore SCR per ridurre gli ossidi di azoto, ridimensionati e resi più efficaci e durevoli. Secondo i tecnici tedeschi l’insieme degli accorgimenti consentirebbe di tagliare le emissioni di 10 g/km rispetto agli attuali TDI e di fare rientrare il rilascio di CO2 e di inquinanti entro i futuri parametri previsti dai test Wltp/Rde. Altri benefici sarebbero il calo dei consumi e l’incremento fino al 9% dei valori di potenza e coppia. Le nuove unità 2.0 TDI saranno inizialmente adottate sulle Audi per poi essere estese ai modelli degli altri marchi del Gruppo.