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Dalla Volvo l’auto che si comanda dall’orologio

06 gennaio 2016

La sperimentazione della Volvo coinvolge anche la Microsoft e ricorda il telefilm KITT.

Dalla Volvo l’auto che si comanda dall’orologio
COLLABORAZIONI SPECIFICHE - Le case automobilistiche hanno intensificato nel tempo i rapporti con le aziende specializzate in elettronica e tecnologia. I motivi sono evidenti: le vetture stanno diventando e diventeranno mezzi sempre più sofisticati e connessi, per cui le aziende produttrici di automobili sono obbligate a formare alleanze con società dalle maggiori competenze nell’ambito specifico. La Volvo, per esempio, ha annunciato negli ultimi giorni di voler collaborare molto da vicino con la Microsoft e con la Ericsson, nel tentativo di rendere più intelligenti (smart) le automobili che verranno lanciate nel prossimo futuro.
 
L’OROLOGIO COME ASSISTENTE - Una funzione particolarmente smart è quella messa a punto con il supporto della Microsoft, grazie a cui sarà possibile impartire determinati comandi ad una vettura tramite lo smartwatch: il privilegio è riservato per il momento ai possessori della sola Microsoft Band 2, ma non dubitiamo che questa tecnologia sarà disponibile in futuro per altri dispositivi. La Band 2 è un dispositivo chiamato in gergo smart band, che si connette via bluetooth allo smartphone e svolge determinate funzioni senza dover per forza impugnare il telefono: tramite la Band 2 è possibile ad esempio gestire applicazioni, conoscere la frequenza del battito cardiaco e leggere un’anteprima delle email ricevute. I comandi sono impartiti tramite la voce o digitando su un piccolo schermo touch.
 
COME KITT - La Band 2 permetterà in futuro di impostare il navigatore satellitare, di accendere il riscaldamento, di chiudere le portiere, di far lampeggiare i fari o di suonare il clacson, funzione utile ad esempio quando non si trova l’auto all’interno di un parcheggio affollato. Il tutto da remoto. Questo inedito legame fra orologio e vettura ricorda ciò che accadeva nel noto telefilm Supercar degli Anni 80: nella finzione l’agente Michael Knight (interpretato dall’attore David Hasselhoff) interagisce a distanza con KITT, automobile dall’intelligenza molto sviluppata comandabile proprio attraverso un orologio. La Volvo e la Microsoft avevano già collaborato su un progetto legato alla realtà aumentata.
 
TRAGITTO A MISURA DI FILM - La collaborazione con la Ericsson è riservata ad un ambito più tecnico, ma anche in questo caso non mancano implicazioni molto avanzate. La Volvo ha ottenuto la collaborazione dell’azienda svedese per lavorare ad un nuovo tipo di streaming, ovvero la fruizione di contenuti senza che questi vengono salvati su un supporto fisico. La tecnologia sarà riservata alle vetture senza conducente e va considerata una piccola rivoluzione: il viaggio da un punto A ad un punto B non sarà portato a termine seguendo il percorso più rapido, ma seguendo un tragitto di lunghezza paragonabile a quella di un film oppure dove il segnale internet è più intenso.


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Ritratto di 19miki90
6 gennaio 2016 - 20:21
4
Niente di particolarmente utile, una chicca interessante da mostrare al bar al massimo
Ritratto di MAXTONE
7 gennaio 2016 - 08:46
Se le auto fossero realmente intelligenti come K.I.T.T. sarebbe una funzione utilissima ma visto che neppure la maggior parte dei loro possessori lo sono di certo non mi aspetto possano diventarlo le auto.
Ritratto di NeroneLanzi
7 gennaio 2016 - 09:22
Effettivamente sono tutte funzionalità che molte case offrono già di serie attraverso una app. E sinceramente preferisco fare lo sforzo immane di prendere in mano uno smartphone piuttosto che sembrare un disadattato che parla con il pataccone al polso :-/
Ritratto di Rav
7 gennaio 2016 - 10:50
4
Ogni volta che esce un gadget simile viene presentato come se fosse una scoperta sensazionale per il futuro. Alla fine la maggior parte, come in questo caso, sono chicche da esibire davanti agli amici o che comunque non servono realmente. Sembra che il problema principale degli ultimi 4 anni sia che la gente perde la macchina dopo averla parcheggiata. Se è così, il problema sta nella testa della gente che non è più in grado di pensare piuttosto che nella macchina che deve "chiamare" a se il padrone. Ma forse è proprio il fatto che con tutta questa tecnologia che aiuta nelle minime cose ma non risolve i grossi problemi ci hanno disabituato a pensare e così abbiamo bisogno di dire all'auto di suonare all'interno di un centro commerciale per ritrovarla o di parcheggiare da sola perchè ormai non siamo in grado nemmeno di prenderci le misure. Francamente il giorno in cui l'auto si comanderà vocalmente non credo la comprerò, mi capita spesso di dire "io quello lì lo metterei sotto...." non vorrei che la mia macchina mi prendesse eccessivamente alla lettera :)
Ritratto di Robx58
7 gennaio 2016 - 12:02
13
Qui dalle mie parti si dice" ci vedo tanto stupido, tutte pugnette che non servono a niente"