ESORDIO IMMINENTE - Le sportive italiane, le berline tedesche, le fuoristrada giapponesi. E poi ancora le granturismo inglesi o i pick-up statunitensi. Molte nazioni vantano una competenza specifica all’interno di una particolare fascia del mercato automobilistico. Questa considerazione vale anche per la Svezia, da sempre molto forte e di successo nel realizzare vetture con carrozzeria station wagon, apprezzate nel mondo per la generosa capacità del vano bagagli e per l’affidabilità degli organi meccanici. Il filone si arricchirà nei prossimi mesi grazie alla Volvo V90, modello atteso al prossimo Salone dell’automobile di Ginevra (3-13 marzo) e del quale scopriremo tutti i particolari giovedì 18 febbraio.
Qui sopra la Volvo PV 445 Duett (1953). Nella foto in alto una gialla Volvo 850 T5-R del 1995.
ANCHE SUL FRANCOBOLLO - La Volvo V90 sarà il membro più giovane di una stirpe molto longeva, la cui origine risale al 1953: in quell’anno fu introdotta sul mercato la Volvo Duett, modello basato sulla berlina PV e riconoscibile a livello estetico in virtù del tetto rialzato. Il nome Duett, non a caso, indica la capacità dell’auto di svolgere una doppia funzione: garantire la comodità tipica di una berlina senza però far mancare lo spazio di un mezzo commerciale. Il modello è ricordato per essere la prima Volvo importata negli Stati Uniti e per essere finita su un francobollo svedese. La Duett viene sostituita nel 1962 dalla 221 (nota come Amazon), vettura meglio rifinita e più prestazionale rispetto all’antenata: nel suo listino era presente anche una versione da 115 CV, potenza molto significativa per l’epoca. Il portellone era suddiviso in due metà, apribili una verso l’alto e verso il basso.
Volvo P1800 ES (1971).
LINEE TESE - L’aspetto tondeggiante e morbido delle Volvo Duett e 221 trova il proprio apice nella Volvo P1800 ES, modello a tre porte dalle linee molto slanciate. Debutta nel 1971 e prevede un grosso lunotto posteriore, in vetro, che sostituisce di fatto il portellone in metallo. Questa soluzione era considerata al tempo molto futuristica ed originale. L’epoca delle Volvo squadrate e rigorose ha inizio grazie alla serie 200, numero che descrive una famiglia di berline e station wagon molto capienti e dallo stile inconfondibile. Sarebbero rimaste in produzione dal 1974 al 1993. Alle 200 si affianca per un certo lasso di tempo la serie 700 (1982). Le 700 avrebbero poi lasciato spazio alla serie 900, rinominata V90 a partire dal 1996. La Volvo ha venduto oltre 6 milioni di wagon.
Volvo 245.
LA T8 SARÀ IBRIDA - La Volvo V90 del 2016 dovrebbe sfiorare in lunghezza i 500 cm e si posizionerà nella stessa fascia di mercato già occupata dalle Audi A6 Avant, BMW Serie 5 Touring e Mercedes E wagon, ovvero da automobili lussuose, molto confortevoli e dalla notevole capacità di carico. Riprende le linee della berlina S90 e monta la stessa base meccanica della suv XC90, da cui riprende anche i motori quattro cilindri: a listino vi saranno i benzina T6 (320 CV) e T5 (254 CV) e i diesel D4 (190 CV) e D5 (235 CV). Non mancherà poi la ibrida T8 Twin Engine, accreditata di 404 CV.
Volvo 960.