Sulla FX si sale con qualche difficoltà. Una volta in auto, tuttavia, non si ha l’impressione di stare troppo in alto rispetto alla plancia o al cofano. Del cofano, poi, si vedono solo due gobbe, distanti oltre due metri dalle estremità. In città è spaventoso e difficile – ma che dico, difficilissimo – per uno alle prime armi coi grossi SUV farsi largo: la scarsa visibilità e le dimensioni dell’auto limitano molto nel traffico, così come nel parcheggio. Qui aiuta la telecamera posteriore, che è pessima per chi non ci è abituato, ma ottima per chi lo è. Io non mi ci sono trovato bene, anche se ammetto che gli aiuti per farne un buon uso non mancano, compresa una riproduzione dell’auto dall’alto e la traiettoria delle ruote. Sarà la mia scarsa fiducia nella tecnologia… intanto il proprietario parcheggia usando solo questo sistema – che è di serie. Dall’abitacolo entrano a malapena i rumori della strada, ma si sente ogni singola buca. I cerchi da 21 pollici verniciati di nero sono belli da vedere, ma poi le conseguenze si pagano. Non c’è compromesso, veramente…
Via dal centro e via la paura: qui sorprende quanto sia veloce la FX. Strada vuota: uscito da un incrocio faccio una partenza da fermo, piantando a terra l’acceleratore appena sento di avere il grip necessario per evitare di sgommare, e rimango letteralmente incollato al sedile. Al punto che rallento perché vedo una curva: ho paura di fare un disastro. Invece sbaglio, perché presa una strada tutte curve mi accorgo, e mi stupisco, di quanto la FX sia agile: sarà merito delle sospensioni rigide? O della trazione, posteriore/integrale? O delle quattro ruote sterzanti? Cambia direzione senza ritardi e senza rollio, e lo sterzo mi piace molto: è demoltiplicato quanto basta, in modo da rendere poco faticoso l’utilizzo ma neanche lasciare la sensazione di guidare una piuma su ruote. Che poi la FX è tutt’altro che piuma (pesa sempre meno di una Continental GT).
Il cambio automatico a sette marce è stranamente rapido e sportivo: avevo pregiudizi, invece si è rivelato non solo piacevole da usare andando veloci (non si è mai fatto “aspettare”), ma anche dolce e comodo nelle modalità specifiche (il cambio me l’ha sempre impostato il proprietario dell’auto perché non avevo mai guidato un automatico, scusate ma non so dirvi quali fossero).
La frenata è superefficace, proprio come un Pokémon “fuoco” contro uno “erba” (citazioni raffinate…), e vorrei vederlo, data la potenza semistratosferica dell’auto. Che poi, non ho parlato ancora del motore, la vera star del test. È un sei cilindri a V, 3.7, lo stesso della 370Z e con la stessa potenza. Non che sia un motore particolarmente raffinato, ma dai 3500 giri fino agli 8000 emette un latrato eccitante, e con i suoi 320 cavalli non fa mai rimpiangere il turbo. Magari fa rimpiangere il turbodiesel, questo si. A detta del proprietario, difficilmente fa più dei 6 al litro in media…