Alla guida le oltre due tonnellate e i ben 5,12 m dell'auto si facevano sentire, specialmente nelle curve e in frenata, dove il peso si spostava tutto sui grossi dischi anteriori, mentre al posteriore i due tamburi facevano quello che potevano. Era infatti frequente il surriscaldamento dei dischi anteriori in lunghe e ripide discese a pieno carico, ma nella norma se si considerava il tipo di veicolo e la sua destinazione d'uso. L'abs faceva il suo dovere. Un problema molto frequente in tutti i pick-up a trazione posteriore senza esp era quello di perdere il controllo in curva, a causa dello slittamento delle ruote e dell'altezza da terra di ben 21 cm. Era infatti necessario inserire la trazione integrale per rendere la guida più sicura e stabile. Il motore è un 2179 di cilindrata, 16 valvole con distribuzione a catena, 116 cv e 280 nm di coppia, progettato dall'austriaca AVL e dotato di iniezione common rail bosch, omologato euro 4 senza fap. Poco potente in relazione alla cilindrata, era adeguato al mezzo e offriva prestazioni dignitose: misurati da 0 a 100 km/h 14 secondi circa e velocità massima di 160 km/h. Il suo pregio erano la progressione e la prontezza fin da bassissimi regimi, per contro dopo i 3500 giri la spinta era praticamente inesistente e il limitatore era a soli 4200 giri, ma per i motori diesel non è un dato importante. I consumi sono sempre stati adeguati, circa 14 km/l a 70 km/h, mentre in autostrada si alzavano per via delle marce corte: a 130 km/h il motore stava a circa 3200 giri e i consumi erano di circa 10 km/l, in media quindi si percorrevano 11 km/l. Il cambio era a 5 marce +5 ridotte, piuttosto legnoso come innesti ma preciso, marce corte con quinta di potenza. Nel fuoristrada il Goa era praticamente inarrestabile, inserite le ridotte saliva ovunque, una volta è stata risalita una pista da sci innevata con quattro catene senza problemi. L'unica penalizzazione era il passo lungo, infatti capitava sugli scollinamenti di rimanere in bilico.