Alla guida, la 406 sa farsi valere. Lunga circa 4,5 metri, non eccelle per agilità, ma la stabilità e il confort sono comunque molto al di sopra della media (opinione anche delle riviste del settore). Il posto di guida è adattabile a qualsiasi corporatura. Il pilota, se così si può dire, trova subito la posizione giusta. Però il volante, troppo grande, non agevola il compito. La strumentazione, elegante e ben congegnata, dalla predominante componente arancione, include anche il termometro dell'acqua (che purtroppo inizia a sparire da molte auto di serie) e il termometro dell'olio (ormai sparito da un pezzo anche su molte sportive). Un piccolo schermo al centro della strumentazione non offre altra informazione se non il contachilometri parziale e totale e il segnalatore dei tagliandi. Il cruise control è efficace e comodo, ma non intuitivo nell'uso.
L'auto, come ho detto, ha passato i 220000km. Ciononostante il cambio, un cinque marce, è ancora un gioiello. Ho cambiato il lubrificante, ed ha subito una trasformazione: niente più impuntamenti, è fluido e veloce, dolce ma preciso. Insomma un cambio coi fiocchi, di quelli che tutti invidiavano ai francesi negli anni novanta. Lo stacco della frizione è un pelo troppo in alto per i miei gusti, ma ci si fa l'abitudine. A proposito, la frizione: è troppo pesante per un uso cittadino continuo.
Lo sterzo, servoassistito idraulicamente, è piacevole. Consistente in velocità e sufficientemente leggero alle basse andature, offre un ottimo feeling di guida. Ci sono, però, anche note negative: lo sterzo è proprio la causa di una agilità non sufficiente: è troppo demoltiplicato e quindi poco diretto, scomodo per curve molto strette o tornanti. La precisione non ne risente alle alte andature, ma è un po' sacrificata alle basse.
Il confort nell'abitacolo è sempre eccellente, è anzi il punto forte della vettura. Silenziosa anche ad andature autostradali, col rotolamento delle gomme contenuto (filtra solo qualcosa dal retrotreno), la 406 offre un ambiente in cui parlare a bassa voce anche a 130km/h, velocità alla quale il motore viaggia a soli 2500 giri. Le sospensioni (multilink al posteriore e McPherson all'anteriore) assorbono in modo eccellente le asperità "morbide", un po' meno si può dire di quelle "secche", specie per chi siede dietro. Naturalmente questo ottimo livello di confort non si raggiunge col solo isolamento acustico, ma ci vuole un motore silenzioso. Il 2200 HDi common rail, dotato di contralberi di equilibratura, certo lo è.
Al minimo è quasi inudibile nonostante l'età. Al salire dei giri, il motore inizia a farsi sentire in modo più insistente, ma non fastidioso, trasformandosi in un bel rombo oltre i 2500 giri. Certo è pur sempre un rombo da diesel!
Una volta a velocità costante, il motore si assesta su un livello di rumore più che accettabile.
I numeri dicono: 136cv a 4000 giri per 315Nm di coppia a 2000 giri. Ottimi numeri quindi, specie per la alta coppia. Be', su strada i cavalli dicono ancora la loro, offrendo una corposa ripresa sin dai 1600 giri, con un tiro poderoso che però manca decisamente di allungo. Sotto questo regime di rotazione il motore è contento di viaggiare a velocità costanti, ma se è richiesta potenza, risponde pigramente e con vibrazioni. Passati i 1500-1600 giri, si trasforma (dolcemente però, senza strattoni, a differenza di molti diesel moderni) e inizia a spingere con vigore e senza la minima vibrazione.
Le marce sono ben rapportate al motore, anche se una sesta marcia avrebbe certamente fatto comodo, accorciando leggermente 3a, 4a e 5a, per permettere di far uso della 4a marcia comodamente anche a 50-55km/h. Questi, approssimativamente, i rapporti:
2a: 18km/h / krpm
3a: 30km/h / krpm
4a: 40km/h / krpm
5a: 52km/h / krpm
Non è mai necessario andare oltre i 3000 giri/minuto per ottenere una buona accelerazione. Sorpassare mantenendo la quinta marcia è anche troppo facile. A differenza dei piccoli più diesel moderni di pari potenza l'erogazione è molto regolare e la coppia ben distribuita: in quinta, la ripresa da 70 a 100 prende solo 7,9 secondi (e siamo ancora sotto i 2000 giri!) e quella 70-120 13,3 secondi (dati Quattroruote per la versione station wagon, pochi chili più pesante).
Fastidioso, invece, l'eccessivo turbo-lag, forse dovuto alla turbina non dotata di una vera e propria geometria variabile, ma di wastegate a controllo elettronico.
La tenuta di strada è ottima in tutte le situazioni, l'auto è sincera e pronta ai comandi. Bassa e lunga, offre eccellente stabilità e dà il meglio sulle curve veloci. Non manca un po' di rollio, perdonabile data l'età (le sospensioni sono al 100% quelle originali) e il confort. Nei cambi di direzione improvvisi l'auto si comporta bene, mostrando una sana tendenza al sottosterzo. La progressività della tenuta è ottima, ovvero è semplice capire quando ci si avvicina al limite.
Un unico fattore influenza negativamente l'esperienza di guida, se non si sa con che auto si ha a che fare: una naturale tendenza al sovrasterzo in rilascio che può mettere in difficoltà in manovre di emergenza. La poderosa coppia scaricata sulle ruote anteriori non influisce troppo negativamente sulla precisione in uscita di curva , regalando al guidatore una bella sensazione di potenza.
Le sospensioni sono tarate in modo da offrire grande confort nella guida rilassata. Quando invece si decide di spingere, nelle curve la leonessa sembra capisca le intenzioni del pilota, e in uscita di curva sembra più stabile ad alte velocità che a basse andature. Gli pneumatici 205-55-16 91W (invernali 205-60-15 91V) non si possono definire sportivi, ma sono un giusto compromesso tra prestazioni e confort, con il vantaggio che sono tra i più economici in commercio. I freni, dotati di ABS ed OBD, rispondono bene e non soffrono di fading eccessivo, ma il feeling del pedale è troppo spugnoso, forse dovuto all'età. Prevedo un cambio di fluido dei freni a breve, e forse tubi in treccia.
In città l'auto soffre, vuoi per l'ampio raggio di sterzata vuoi per la scarsa visibilità posteriore. I parcheggi sono difficoltosi, a causa della coda, quasi invisibile, e delle fiancate bombate. Aiutano però gli ampi specchietti (elettrici, riscaldati, azzurrati e convessi) e l'ottima visibilità anteriore e laterale.
I consumi sono a dir poco eccezionali, visti età, cilindrata e stazza (più di 1400kg). Negli ultimi 26000 km la media reale, rilevata annotando scrupolosamente i rifornimenti, è di 18km/l. Il computer di bordo invece indica 19.6 km/l. In città il valore è molto più basso, sui 12-13km/l, mentre sulle statali a 80-90km/h l'auto può percorrere tranquillamente 24km/l. Questi valori sono naturalmente ottenuti con una guida attenta, su percorsi al 75% autostradali, 5% cittadini, 15% extraurbani e 5% montani, tra Belluno e Trieste (due città in cui certo non mancano i dislivelli!).
Arriviamo ora all'affidabilità. Come da tradizione francese, ho avuto qualche magagna elettrica: nulla di insopportabile o di irrisolvibile. Naturalmente ho anche avuto problemi col FAP, comune punto debole di queste vetture. Per fortuna abilità tecnica, informatica ed elettronica non mi mancano e son riuscito a risolvere questi problemi con una decina di euro in totale, effettuando i lavori necessario io stesso.
La puleggia dei servizi è un altro punto debole, e puntualmente l'ho dovuta cambiare. Ho avuto anche magagne con gli iniettori (più che normali dato il chilometraggio), anche in quel caso con un po' di manualità e molte invettive me la sono cavata con poco. Per il resto ho effettuato la ordinaria manutenzione io stesso, quando possibile.