Non appena apriamo la portiera, molto voluminosa e lunga, ma facile da aprire, veniamo letteralmente “bombardati” con gli stilemi e le peculiarità costruttive tipiche della teutonica Volkswagen. Le plastiche della portiera sono morbide e piacevoli al tatto, con motivi a rete in tessuto, ben assemblate e integrate con la lamiera. Spicca subito l’assenza del montante sulla porta, col vetro direttamente esposto, tipico delle coupè, elemento che dona sportività alla vettura. Saliamo e nel richiudere la portiera si nota una piccola pecca nella costruzione della maniglia, che ha plastiche rigide e un po’ più economiche e tende a scricchiolare. La seduta ci fa subito dimenticare questa leggerezza, con una posizione sul sedile che trasmette un’ottima tenuta del corpo, grazie ai profili molto ben sagomati e imbottiture non troppo morbide, che restano tuttavia abbastanza confortevoli. I materiali sono anch’essi di prima categoria, con seduta in tessuto a rete come sulla portiera, imbottitura intermezza in solida alcantara e profili esterni in pelle. Sembra quasi un abbraccio di una mano muscolosa e ossuta, per nulla scomoda. Anche i posti dietro, che sono solo due, sono ben sagomati ed individuali con poggiatesta fisso, comodi e con un notevole spazio abitativo per una coupè. Spaziando con la vista il cruscotto, tutto appare ben costruito, con una cura quasi maniacale. Plastiche nere morbide al tatto, nella parte superiore, bocchette ben sagomate e proporzionate, dal taglio classico costruite con una grande varietà di materiali di prima scelta. L’autoradio, dotata di presa aux, è intuitiva, senza troppi fronzoli e comandi, ma dalla costruzione di qualità e dalla solita scelta oculata delle plastiche e dei componenti di prim’ordine. Il climatizzatore automatico è estremamente efficiente e scalda e raffredda anche nei primi km percorsi. Il cassetto dotato di un inaspettato volume, è tutto imbottito con velluto, refrigerato, illuminato e dotato di chiusura a chiave. Numerosi anche i portaoggetti, forse troppi per una vettura che si definisce coupè. La strumentazione, senza fronzoli, è estremamente chiara, con informazioni molto utili, come temperatura acqua e temperatura olio, indicatore velocità sia digitale che analogico e molte possibilità di personalizzazione dei dati come consumi, percorrenza, autonomia, ecc. Anche l’interruttore delle luci, a sinistra del volante, tipico delle tedesche è facile da usare, ma non estremamente intuitivo. Il volante in pelle è sportivo, tagliato sotto, ben profilato, con inserti in alluminio e una buona capacità di regolazione. Unica pecca è la pelle, che pur essendo traforata e di buona qualità, tende ad essere un po’ scivolosa quando le mani iniziano a sudare. Scenografico infine il tetto in tessuto nero, che scurisce notevolmente l’ambiente, dando poco spazio alla luce, visto anche i finestrini bassi, lunghi e stretti. Tutto l’insieme degli interni però pecca di originalità e di emotività, riprendendo stilemi troppo classici e freddi (quelli della golf tanto per intenderci), quasi austeri, non adatti al tipo di vettura, che meritava forse una caratterizzazione tutta sua.