La DS 7 Crossback è il primo di sei modelli (ne arriveranno uno all’anno) che portano fin dalla nascita il marchio DS sul frontale. Infatti, le attuali DS 3, DS 4 e DS 5 inizialmente erano vendute come modelli della gamma Citroën, e solo dal 2015 hanno perso il “Double Chevron” sulla mascherina a favore del logo DS. Ovviamente le parentele con gli altri modelli del gruppo PSA (che oltre a Peugeot e Citroën, dal 2017 include anche la Opel) non mancano: dai motori alle sospensioni (quelle anteriori derivano dalla Peugeot 3008, mentre le posteriori dalla 508). Tuttavia grazie anche a nuovi contenuti tecnologi con questo marchio il gruppo francese punta ad avvicinarsi ai mercato del lusso, che secondo gli studi nei prossimi anni attirerà sempre più clienti e che assicura i guadagni maggiori per le case automobilistiche. Un settore da tempo dominato dai marchi tedeschi (Audi Q3 e BMW X1, a cui si aggiunge la svedese Volvo XC40, sono le principali concorrenti della nuova DS 7 Crossback), ma in cui non mancano neppure rivali del nome di Land Rover (che per esempio ha la Evoque), Jaguar, con la neonata E-Pace, o i giapponesi di Infiniti e Lexus, che offrono rispettivamente la QX30 e NX (quest’ultima esclusivamente ibrida). Ma come intende la DS 7 Crossback distinguersi e imporre il “lusso alla francese”?
La nuova DS 7 Crossback punta anzitutto su un design forte, dominato da forme geometriche a spigoli vivi (in primis i triangoli che ne creano anche il logo e i rombi) e da abbondanti cromature. Uno stile che può piacere oppure no, ma sicuramente non lascia indifferenti, e che deve tenere conto dei gusti di diversi paesi, da quelli Europei ai mercati asiatici di Cina (dove c’è anche uno stabilimento produttivo, mentre l’altro è in Francia, a Mulhouse), Giappone e Iran. La nuova DS 7 Crossback sbarcherà in Argentina, mentre al momento gli Usa non sono tra i suoi obiettivi.
Anche l’abitacolo della nuova DS 7 Crossback è fatto per distinguersi. Oltre che per lo stile originale, per le finiture e per il comfort. Partiamo da quest’ultimo: a differenza delle sue rivali, la crossover francese offre più spazio per i passeggeri posteriori: lo spazio per le gambe è notevole, e il pavimento piatto (non c’è un tunnel per la trasmissione). Inoltre, l’abitacolo è molto ben insonorizzato e isolato a dovere dalle buche: l’allestimento Grand Chic del nostro test offre di serie pure gli ammortizzatori elettronici comandati in base alle condizioni dell’asfalto, analizzate da una telecamera nel frontale (lo stesso principio si ritrova per esempio sulla ben più costosa Mercedes Classe S, che però adatta anche complesse molle pneumatiche al posto di quelle a spire d’acciaio). A favore del comfort vanno anche i sedili ben imbottiti (per le nuove schiume il gruppo PSA ha depositato un brevetto): nella Grand Chic quelli anteriori sono dotati di funzione massaggio, e per 1.800 euro (nel pacchetto Electric Seats) il divano ha schienali regolabili elettricamente nell’inclinazione, da 23 a 32 gradi rispetto alla verticale (in questo caso, però si rinuncia alla botola per gli sci).
Il secondo punto di forza della nuova DS 7 Crossback sono le finiture. Alle plastiche morbide della parte superiore della plancia e dei pannelli delle porte, si aggiungono montaggi curati e dettagli come i morbidi rivestimenti in feltro per gli ampi vani nelle porte. Inoltre, si possono scegliere personalizzazioni che adottano materiali di alta qualità, dall’Alcantara alla pelle Nappa, passando per il legno di Ebano. Quelle che la DS chiama “ispirazioni”, dando loro il nome di famosi quartieri parigini, portano anche dispositivi tecnologici. Per esempio, nella Rivoli (3.200 euro) si ritrovano airbag laterali posteriori, il già citato divano a regolazione elettrica, i rivestimenti in pelle per i sedili in pelle e per la plancia (per quest’ultima si parla di pelle Nappa), oltre all’originale orologio “girevole” (ruota all’avviamento) al centro della plancia. L’ispirazione Opera (5.900 euro per gli allestimenti So Chic e Grand Chic, e 4.800 per la Business) offre pure il navigatore, i sedili in pelle Nappa e la radio Dab. Sportiva l’ispirazione Performance Line (da 1.050 e 1.800 euro) con sedili in Alcantara (lo stesso materiale che si ritova nella plancia) e finta pelle, cerchi neri e dettagli nella mascherina scuri anziché cromati. Di serie l’ispirazione Bastille della DS 7 Crossback con sedili in tessuto e plancia in finta pelle, ma anche in questo caso le finiture sono buone. La Faubourg, contraddistinta dagli inserti in legno di ebano per la plancia e i pannelli delle porte, arriverà nel 2019 accompagnando il debutto della versione ibrida plug-in, l’unica a trazione integrale, grazie al motore elettrico posteriore (ce n’è uno anche per le ruote davanti, abbinato al cambio): 300 cavalli la potenza complessiva.
A partire da febbraio 2018, data di debutto nelle concessionarie DS, questa crossover sarà proposta con due motori a gasolio o con uno dei tre a benzina. Il primo ad arrivare sarà il 2.0 BlueHDi da 177 CV abbinato al cambio automatico a otto marce. A marzo sarà la volta della 1.5 turbodiesel da 129 CV (con trasmissione manuale a sei marce) e della 1.6 turbo a benzina da 224 CV, sempre automatica. A maggio 2018 lo stesso motore sarà previsto con 181 CV. Per tutte queste versioni della nuova DS 7 Crossback c’è già un listino che va dai 35.600 euro della 1.6 THP so Chic da 181 CV ai 40.950 euro della 2.0 BlueHDi GrandChic (l’unico allestimento col navigatore di serie, però, è quello Business, riservato alle turbodiesel e che costa 1.500 euro in più della “base”). A settembre 2018 si aggiungerà la 1.2 turbo a benzina da 131 cavalli e, come già accennato, la ibrida ricaricabile arriverà a marzo 2019: abbina il 1.6 THP da 200 CV a due motori elettrici (uno anteriore e uno posteriore) da 109 CV ciascuno: la batteria agli ioni di litio, alloggiata sotto il divano, offre un’autonomia dichiarata in modalità elettrica di 60 km.
Per far concorrenza ai cosiddetti marchi “premium” questa DS 7 Crossback punta anche su contenuti tecnologici di alto livello. Oltre agli ammortizzatori con risposta variabile in base alle condizioni dell’asfalto, la nuova DS 7 Crossback può offrire fari full led che adattano il fascio di luce al tipo di strada che si sta percorrendo e alle condizioni meteo. Il cruise control adattativo può essere abbinato anche al dispositivo di mantenimento in corsia, creando così un sistema di guida semiautonoma (1.700 euro nel pacchetto Pilot Connected) in grado di controllare acceleratore, freno e sterzo da 0 a 180 km/h, a patto di mantenere comunque le mani sul volante. A proposito, l’attenzione del guidatore è controllata (di serie per la Grand Chic, 1.500 euro, nel pacchetto Advanced Safety, per le altre) oltre che attraverso i movimenti dell’auto rispetto alle corsia con una telecamera a infrarossi che analizza lo sguardo di chi è al volante, riconoscendo se si sta assopendo o è distratto. Sempre a infrarossi la telecamera del dispositivo Night Vision (1.500 euro, nell’omonimo pacchetto): è in grado di individuare pedoni, ciclisti o animali al buio (grazie al calore del loro corpo) e di allertare il guidatore mettendoli in evidenza nel cruscotto digitale. Quest’ultimo ha una dimensione di ben 12,3”, quasi la stessa dello schermo (di 12") del sistema multimediale delle Ispirazioni Rivoli e Opera (quello di serie è di 8 pollici). Il sistema di controllo di trazione per fondi scivolosi che sulla DS 7 Crossback si chiama Advanced Traction Control (500 euro) non è altro che quello che Peugeot e Citroën chiamano Grip Control e che nelle Opel Crossland X e Grandland X va sotto il nome di IntelliGrip, e come per questi ultimi è abbinato a pneumatici M+S, per “fango e neve”. Inedito invece il sistema di parcheggio automatico: non richiede al guidatore la gestione né dello sterzo né di acceleratore e freno, e opera sia nei parcheggi paralleli alla corsia sia in quelli perpendicolari.
Fatta la conoscenza della nuova DS 7 Crossback, viene finalmente il momento di provarla. Saliamo a bordo di una 2.0 BlueHDi da 177 CV in allestimento Grand Chic e con Ispirazione Opera. La qualità si percepisce al primo sguardo e il tocco conferma la bontà dei rivestimenti in pelle Nappa impiegati per plancia e sedili. Tuttavia, disorientano un po’ alcune scelte per i comandi. Per esempio, il pulsante di accensione (l’auto ha di serie il sistema di accesso e avviamento “senza chiave”) non è nella consolle o vicino al volante, ma al centro della plancia sotto l’orologio a scomparsa. Qui avremmo pensato di trovare il tasto delle “quattro frecce”, che è invece, piccolo e spostato tutto a destra sotto lo schermo del sistema multimediale: un pulsante così importante nelle emergenze meritava una maggiore evidenza. Poco immediato anche l’uso degli alzavetro: oltre ad avere una forma originale, sono nella consolle centrale, anziché nel bracciolo. Qui non ci sono neppure i comandi che regolano gli specchietti, spostati nella plancia, a sinistra del volante. “Fatta la tara” su tutti questi aspetti, partiamo per la nostra prova. Il “duemila” turbodiesel si rivela ben insonorizzato e le sospensioni filtrano bene il pavé parigino. Il cambio è fluido e rapido nell’impiego normale e solo nella guida sportiva fa emergere qualche limite. Gradevole lo sterzo e ben modulabile la frenata. Questa DS 7 Crossback si apprezza soprattutto nella guida in souplesse, quando si ottengono anche consumi di tutto rispetto: fino a 17 km/litro stando al computer di bordo. Tra i tanti dispositivi tecnologici abbiamo apprezzato la guida semiautonoma, anche se pure in questo caso i comandi meritavano una maggiore evidenza: anziché essere sulle razze del volante, sono dietro a quest’ultimo e si manovrano alla cieca. Nitidissimo e potente il suono dell’impianto audio Focal con 14 altoparlanti e una potenza di 515 watt: 950 euro.
Pregi
> Comfort. Buona l’insonorizzazione, e valide le sospensioni adattive (a richiesta).
> Finiture. Gli assemblaggi sono molto curati, e a seconda delle personalizzazioni scelte, impiegano materiali di qualità.
> Tecnologia. Tra i tanti optional ce ne sono alcuni davvero evoluti, finora riservati a marchi di prestigio.
Difetti
> Comandi. Alcuni pulsanti, incluso quello delle “quattro frecce”, non sono dove ce li si aspetterebbe.
> Navigatore. In un’auto così curata, ci aspettavamo fosse di serie per l’allestimento più ricco. Invece...
> Visibilità posteriore. Il lunotto è davvero piccolo e i montanti spessi. Ci si affida a a sensori e retrocamera (di serie).
Carburante | gasolio |
Cilindrata cm3 | 1997 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 130 (177)/3750 giri |
Coppia max Nm/giri | 400/2000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 128 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 8 (automatico) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 215 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 9,9 |
Consumo medio (km/l) | 20,4 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 457/191/163 |
Passo cm | 274 |
Peso in ordine di marcia kg | 1535 |
Capacità bagagliaio litri | 555-628/1752 |
Pneumatici (di serie) | 235/50 R19 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Ds 7 crossback usate 2018 | 34.450 | 35.980 | 2 annunci |
Ds 7 crossback usate 2019 | 24.900 | 25.970 | 3 annunci |
Ds 7 crossback usate 2020 | 31.900 | 34.350 | 2 annunci |
Ds 7 crossback usate 2021 | 26.900 | 29.250 | 3 annunci |
Ds 7 crossback usate 2023 | 33.500 | 33.500 | 1 annuncio |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Ds 7 crossback km 0 2020 | 30.200 | 39.110 | 7 annunci |