Proposta a un prezzo molto competitivo (si parte da 21.250 euro), la Mahindra XUV500 è una suv con sette posti comodi, che si aggiorna per la seconda volta (il modello è del 2012 e il primo restyling risale al 2015). A livello estetico, a cambiare è soprattutto la mascherina, che non ha più sette feritoie ma una trama a maglia ed è sottolineata da fregi cromati, che si ritrovano pure sopra i fari, con integrate le luci diurne a led. Sono inediti anche la zona del centrale del portellone, dove si trova un listello cromato, e i fanali.
La Mahindra XUV500 è lunga 459 cm: una misura non esagerata. Soprattutto se si considera la generosità dell’abitacolo, con il pavimento piatto e sette posti “veri”: c’è agio anche per chi siede più indietro, complice lo schienale della seconda fila regolabile nell’inclinazione e il “clima” con diffusori anche per la terza fila. In sette, però, il pavimento del baule è lungo solo una ventina di cm, mentre con cinque sedili in uso la capacità è di ben 750 litri, quanto basta per i bagagli di una famiglia in vacanza. A bordo non mancano nemmeno i portaoggetti, quasi tutti rivestiti in materiale morbido per smorzare il rumore degli oggetti riposti: sono nel bracciolo, nella parte superiore della consolle e davanti al passeggero, dove se ne trovano due (uno è refrigerato). Dove la XUV500 lascia a desiderare è nelle plastiche, dure e poco “consistenti”.
Alla guida della Mahindra XUV500 si “domina” la strada, grazie al sedile molto rialzato. D’effetto il cruscotto con due quadranti “a binocolo”, ma le spie ed i piccoli schermi al loro interno (indicano la marcia inserita ed il contachilometri) sono poco visibili quando raggiunti dai raggi del sole. Al centro della consolle è presente lo schermo a sfioramento di 7” del sistema multimediale, che non è dei più raffinati. Compresi nel prezzo, comunque, ci sono il navigatore e Android Auto, che consente di gestire dall’impianto dell’auto applicazioni presenti sullo smartphone, come Spotify per la musica o Google Maps per le mappe. Non è invece previsto Apple CarPlay, che svolge al stessa funzione per gli iPhone. Presenti nella consolle una presa Usb e una a 12 volt.
Il motore della Mahindra XUV500 è il turbodiesel quattro cilindri 2.2, rivisto in modo da essere omologato Euro 6d-TEMP. I suoi 140 cavalli muovono senza grosse difficoltà questa suv: nel corso del nostro test, che si è svolto in un circuito chiuso al traffico, ci è parsa raggiungibile la velocità massima dichiarata di 180 km/h. Il 2.2 eroga la potenza con fluidità, anche se dà il meglio fra i 2000 e i 3000 giri; la leva del cambio, dalla corsa piuttosto lunga, non ha impuntamenti nell’innestare le sei marce. Data la particolarità della prova, piuttosto breve ed effettuata anche a elevata andatura, riteniamo poco significativi i valori delle percorrenze che abbiamo letto nel computer di bordo. In ogni caso, i consumi dichiarati (11,2 km/l per le XUV500 a trazione anteriore e 10,7 km/l per le AWD, che sono 4x4) sono alti per una suv a gasolio. La Mahindra XUV500 va guidata senza irruenza, perché le morbide sospensioni (che garantiscono un buon comfort) e il baricentro alto danno vita a un certo rollio e fanno sì che l’avantreno inizi ad allargare la traiettoria già a velocità relativamente basse. In ogni caso, il comportamento rimane prevedibile e progressivo. Migliorabili, invece, i freni, che hanno bisogno di una certa pressione sul pedale per rallentare l’auto nei bruschi rallentamenti.
La Mahindra XUV500 è proposta con la trazione anteriore o integrale (che, a seconda dell’allestimento, comporta un sovrapprezzo da 2.180 a 2.650 euro). La W10 AWD del test è la più costosa e la meglio equipaggiata: ha di serie anche il tetto apribile elettricamente e le soglie d’accesso illuminate. Costa 1.100 euro in meno la W8, che comunque dispone del “clima” con diffusori anche per le file posteriori, del regolatore di velocità, dello schermo di 7” nella consolle e dei sensori di prossimità posteriori. La meno ricca W6 fa risparmiare altri 3.150 euro, ma bisogna rinunciare agli airbag laterali, agli specchi laterali richiudibili elettricamente, allo schermo di 7”, alla retrocamera, ai sedili in pelle. Per tutte, le “assenze” più rilevanti riguardano gli aiuti alla guida: niente frenata automatica d’emergenza, sistema di mantenimento in corsia e così via. In compenso, la garanzia è di cinque anni (con il vincolo dei 100.000 km a partire dal terzo anno), ben superiore ai 24 mesi previsti dalla legge.
PREGI
> Abitabilità. I sette sedili sono “veri”, e anche la terza fila ha i diffusori dell’aria.
> Garanzia. La copertura di cinque anni mette al riparo dalle brutte sorprese.
> Motore. Pur senza essere un “fulmine”, il 2.2 è regolare e corposo nell’erogazione.
DIFETTI
> Connettività. È un peccato non ci sia Apple CarPlay: con questo, il sistema multimediale sarebbe stato completo.
> Frenata. La potenza non manca, ma nelle frenate d’emergenza bisogna premere con molta forza sul pedale.
> Sicurezza. Non sono previsti i moderni sistemi elettronici di aiuto alla guida.
Carburante | gasolio |
Cilindrata cm3 | 2179 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103 (140)/3750 giri |
Coppia max Nm/giri | 330/1600-2800 |
Emissione di CO2 grammi/km | 214 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 180 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | n.d. |
Consumo medio (km/l) | 10,7 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 459/189/179 |
Passo cm | 270 |
Posti | 7 |
Peso in ordine di marcia kg | n.d. |
Capacità bagagliaio litri | n.d./750/1500 |
Pneumatici (di serie) | 235/65 R17 |