Nessuna stravaganza
La nuova Suzuki Baleno ha i suoi punti di forza nell’ampiezza dell’abitacolo e del bagagliaio, ma si distingue anche per i suoi efficienti e moderni motori a benzina (leggi qui il primo contatto della 1.0 DiCT turbo da 111 CV). Lunga quattro metri e alta 147 cm, la Suzuki Baleno ha proporzioni equilibrate e un frontale caratterizzato da parafanghi dalle forme marcate e dal cofano attraversato da due lunghe nervature, che proseguono idealmente la forma a “U” della mascherina. La parte posteriore è dominata dal lunotto molto inclinato (che limita la visibilità nelle manovre di retromarcia), sormontato da un vistoso spoiler.
C’è spazio per tutti
A bordo, sembra quasi di entrare in una macchina più grande di un’utilitaria: gli interni della Suzuki Baleno sono spaziosi, con le poltrone anteriori ampie e ben conformate e il divano adatto anche a tre adulti, con parecchio agio per le gambe. La plancia e la consolle hanno un aspetto ordinato, ma il colore nero dominante, le linee semplici e i materiali poco ricercate (le plastiche sono rigide) rendono poco vivace l’atmosfera. Gradevoli, invece, lo schermo di 7” tattile ad alta definizione del sistema multimediale (di serie per la B-Top) e quello a colori di 4,2" nel cruscotto, che fornisce le informazioni di viaggio, tra cui i valori istantanei di coppia e potenza del motore, i dati di accelerazione e di frenata. Peccato che per entrare nel menu si debba utilizzare un comando nel cruscotto, dietro le razze del volante, scomodo da raggiungere. Apprezzabile, invece, la possibilità di connettere al sistema multimediale di bordo gli smartphone che utilizzano la tecnologia MirrorLink e gli iPhone con applicazione Apple CarPlay, e di visualizzare le immagini delle retrocamera (di serie e molto utile). Il baule è grande (355 litri), ma la soglia di carico, a ben 79 centimetri di distanza da terra, complica le cose quando il bagaglio è pesante.
La batteria dà una mano
Ma veniamo al motore della Suzuki Baleno 1.2 DualJet SHVS: si tratta del quattro cilindri 1.2 a due iniettori per cilindro da 90 CV, che nella versione da noi provata è arricchito dal nuovo sistema SHVS (Smart Hybrid Vehicle by Suzuki), che rappresenta una sorta di tecnologia ibrida semplificata, ma pur sempre finalizzata all’abbassamento dei consumi e delle emissioni. In sostanza, il motore è accoppiato a una batteria agli ioni di litio, molto potente, che alimenta un generatore che esercita tre funzioni: motorino di avviamento, motore elettrico di supporto e alternatore (per caricare sia la batteria tradizionale, sia quella compatta di 6,2 kg agli ioni di litio ad alte prestazioni, che non toglie spazio al vano bagagli perché è posta sotto il sedile di guida). Collegato al quattro cilindri mediante una cinghia, in accelerazione il generatore "dà una mano" al 1.2, mentre nei rallentamenti ricarica l’accumulatore.
Non ha paura di viaggiare
Nel nostro test abbiamo potuto sperimentare l’efficienza del sistema SHVS come Stop&Start, con avviamenti veloci e con pochi sussulti dopo lo spegnimento del motore al semaforo. Certo, il 1.2 della Suzuki Baleno 1.2 DualJet SHVS non ha velleità sportive: gira regolare e sale di giri senza strappare, per avere un po’ di vivacità bisogna farlo girare in alto (arriva, senza perdere grinta, fino a 6500 giri). Del resto la vettura è fatta per far viaggiare comodi i cinque passeggeri, che hanno tanto spazio a disposizione. La tenuta di strada è sicura, il coricamento laterale in curva ben frenato (ma le sospensioni sono un po' secche sulle buche), il cambio preciso. Insomma, se non si vuole strafare, la Baleno è un’auto piacevole da guidare. Nel percorso tutto curve e controcurve sul quale abbiamo provato la macchina, abbiamo letto sul computer di bordo una media di 16 km/l: una buona prestazione.
Tiene le distanze
L’equipaggiamento, che comprende sei airbag, il navigatore satellitare, i fari allo xeno e il climatizzatore automatico, è completo. La versione più costosa B-Top ha pure il cruise control con radar adattativo, che utilizza le onde millimetriche del sistema Rbs (Radar brake support) per misurare la distanza dal veicolo che precede, accelerando o decelerando automaticamente per mantenere lo spazio di sicurezza impostato, fino a rallentare e a frenare la macchina se c'è pericolo di collisione: pratico e sicuro per affrontare lunghi tragitti nel massimo comfort. Utile anche il limitatore di velocità, che impedisce al veicolo di superare l’andatura-limite stabilita dal guidatore indipendentemente dalla pressione esercitata sul pedale dell’acceleratore. E non mancano la telecamera posteriore, i sedili anteriori riscaldabili e il volante in pelle a tre razze multifunzione, regolabile in altezza e profondità. La Suzuki Baleno 1.2 DualJet SHVS sarà nelle concessionarie dal 1° aprile a 17.600 euro (la 1.2 senza sistema ibrido Smart SHVS costa 16.600 euro, la B-Cool 15.100 e la base B-Easy 14.100 euro). Per tutto aprile, la 1.2 DualJet 5p B-Easy è in promozione con uno sconto sostanzioso: viene venduta a 10.900 euro (3.200 in meno). A maggio arriverà anche la Baleno 1.0 turbo.
Secondo noi
PREGI
> Abitacolo. Davvero grande per essere di un’utilitaria: si sta bene anche dietro.
> Dotazione. La B-Top è davvero ricca, anche sul piano della sicurezza.
> Motore. Il 1.2 con due iniettori per cilindro è dolce e promette di consumare poco, anche grazie all’innovativa tecnololgia “quasi ibrida”.
DIFETTI
> Finiture. Le plastiche sono rigide e l’abitacolo ha un aspetto poco vivace.
> Soglia di carico. È alta 79 cm da terra; inoltre ha un dislivello di 16 cm rispetto al pavimento interno.
> Visibilità posteriore. Non è agevolata dal lunotto, piccolo e molto inclinato.