Ai molti appassionati che la aspettavano fin dal 2002 (anno in cui è cessata la produzione della Golf Cabrio, fino ad allora venduta in 680.000 unità) non era bastata la Eos (nata nel 2006), più lunga e con il tetto in metallo, che è pratico, ma meno affascinante della tradizionale capote in tela. Ora, finalmente, i “puristi” delle cabriolet sono stati accontentati: la nuova Golf scoperta ha una linea che non tradisce le origini, con i tratti tipici della berlina a tre porte, ma con un aspetto ancora più sportivo, dato dal parabrezza molto inclinato, dalla linea del tetto bassa e dalla coda corta (nulla a che vedere con il posteriore lungo e pesante di molte cabrio-coupé, qualche tempo fa tanto di moda).
E la capote in tela dà un tocco di nostalgica eleganza, irrinunciabile per un’autentica Golf scoperta. A “tutto cielo”, la macchina ha un profilo filante e allungato; e quando è chiusa non perde fascino né slancio, per merito anche della linea del tetto che scende gradatamente verso la coda. A differenza della vecchia cabrio, inoltre, la nuova non ha i roll-bar fissi, che hanno contraddistinto tutte le versioni dal 1979 al 2002. In caso di ribaltamento, la protezione della testa degli occupanti è affidata a due roll-bar a scomparsa, collocati dietro i sedili posteriori: in caso di necessità fuoriescono automaticamente in pochi millesimi di secondo. E la linea ci guadagna.
All’altezza della situazione anche il meccanismo elettroidraulico di azionamento della capote: è silenzioso, veloce (apre il tetto in 9,5 secondi, premendo una levetta sul tunnel centrale) e può essere messo in funzione anche con l’auto in movimento, basta che non superi i 30 km/h. Non male pure l’insonorizzazione dell’abitacolo: il tetto in tessuto assorbe bene i rumori esterni ed è davvero ben fatto.
All’interno si respira la classica atmosfera da Golf: la forma dei sedili, le linee della plancia, della consolle e dei pannelli delle porte sono quelli di sempre. E così le finiture, tutte di buona qualità e associate a montaggi precisi. Forse manca un po’ di fantasia nei colori dei rivestimenti e nelle forme, quasi austere. Ma ai “golfisti” piace così. Solo il parabrezza più corto e spiovente e la capote bassa fanno la differenza con le altre Golf. Viaggiando a cielo aperto, poi, è tutta un’altra cosa.
Noi abbiamo provato la 1.2 TSI a benzina da 105 CV con il cambio manuale a sei marce (la gamma comprende anche il 1.4 TSI da 122 CV e i turbodiesel 1.6 TDI da 105 CV e 2.0 TDI da 140, anche col cambio DSG a doppia frizione). Il “1200” non è affatto sottodimensionato per questa cabrio: nonostante la piccola cubatura, questo quattro cilindri turbo a iniezione diretta di benzina si è rivelato fluido e regolare a bassi regimi, e una volta superati i 2.000 giri spinge bene, diventando persino vivace oltre i 3.000: la Golf Cabriolet fa la sua bella figura nello scatto al semaforo (la casa dichiara 11,7 secondi nello 0-100, che ci sono sembrati realistici) e può raggiungere i 188 orari, una velocità massima di tutto rispetto per una 1.2. La tenuta di strada è elevata, il cambio manuale dolce, rapido e senza indurimenti, lo sterzo preciso e omogeneo nella risposta. Insomma, la solita buona Golf, perfezionata in anni e anni.
Viaggiando a cielo aperto il rumore grintoso del motore fa una piacevole compagnia (non è mai troppo invadente) e l’aria non dà fastidio, almeno fino a che non si superano i 120-130 orari, anche grazie all’efficace frangivento, che è di serie. Promossa la posizione di guida e apprezzabili pure le poltrone anteriori sportive (optional), ben conformate e comode. A deludere un po’, semmai, è lo scarso comfort per chi siede dietro: c’è poco spazio per le gambe e il divano è stretto. Il baule, invece, non è male (250 litri di capacità, sia con la capote aperta sia chiusa). Reclinando i sedili, inoltre, si apre uno spazio largo 52 cm e profondo 150, che permette di stivare anche oggetti lunghi, ma non ingombranti: la bocca di carico è alta solo 35 cm.
Un solo allestimento, ma completo sul piano della sicurezza. Di serie ci sono gli airbag frontali, quelli anteriori testa/torace e anche quello per le ginocchia del guidatore; oltre all’Esp e ai roll-bar attivi. Stranamente, invece, i quasi indispensabili sensori di parcheggio posteriori (in manovra si vede davvero poco) bisogna pagarli a parte: quanto non si sa, devono essere ancora definiti i prezzi degli accessori.
Le prime ad arrivare nelle concessionarie saranno la 1.2 TSI della prova e la 1.6 TDI a gasolio da 105 CV (già in prevendita a maggio). Poi, a novembre, vedremo la 1.4 TSI e la 2.0 TDI.
PREGI
> Linea. È una cabrio slanciata, molto equilibrata nelle proporzioni e con un profilo a cuneo che la rende quasi sportiva.
> Capote. Il tetto in tela è davvero ben fatto (il rivestimento interno è piacevole da toccare e guardare: sembra il normale soffitto di una berlina) ed è veloce nel meccanismo di apertura e di chiusura.
DIFETTI
> Divano. Dietro non c’è molto spazio per due adulti: sono costretti a viaggiare a stretto contatto di gomito e non hanno agio per le gambe.
> Visibilità posteriore. A capote chiusa è davvero ridotta, i sensori di parcheggio danno un bell’aiuto un aiuto nelle manovre, ma si pagano a parte.
Cilindrata cm3 | 1197 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 77 (105)/5000 |
Coppia max Nm/giri | 175/1550-4100 |
Emissione di CO2 grammi/km | 139 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 425/178/142 |
Passo cm | 258 |
Peso in ordine di marcia kg | 1416 |
Capacità bagagliaio litri | 250 |
Pneumatici (di serie) | 205/55 R 16 |
La Golf Cabriolet è disponibile con una gamma di motori articolata, derivata da quella della berlina, e tutti sovralimentati. A benzina ci sono il 1.2 da 105 CV e il 1.4 declinato in due livelli di potenza: 122 e 160 CV. L'alternativa diesel è composta dal 1.6 TDI da 105 CV e dal 2.0 TDI da 140 CV. Il 1.2 TSI e il 1.6 TDI sono offerti anche nella versione BlueMotion Technology, che secondo la Volkswagen offrono minori consumi ed emissioni di CO2. | |||||||||
Versione | Prezzo | Alim | cm3 | CV/kW | km/h | 0-100 | km/l | CO2 | kg |
1.2 TSI BlueMotion Technology | n.d. | B | 1.197 | 105/77 | 188 | 11,7 | 17,5 | 132 | 1421 |
1.2 TSI | 23.900 | B | 1.197 | 105/77 | 188 | 11,7 | 16,9 | 139 | 1416 |
1.4 TSI | n.d. | B | 1.390 | 122/90 | 197 | 10,5 | 15,6 | 149 | 1456 |
1.4 TSI DSG | n.d. | B | 1.390 | 122/90 | 197 | 10,5 | 15,9 | 147 | 1479 |
1.4 TSI | n.d. | B | 1.390 | 160/118 | 216 | 8,4 | 15,6 | 150 | 1484 |
1.4 TSI DSG | n.d. | B | 1.390 | 160/118 | 216 | 8,4 | 15,9 | 148 | 1503 |
2.0 TSI DSG | n.d. | B | 1.984 | 211/155 | 235 | 7,3 | 13,3 | 175 | 1548 |
1.6 TDI BlueMotion Technology | n.d. | D | 1.598 | 105/77 | 188 | 12,1 | 22,7 | 117 | 1501 |
1.6 TDI | 26.750 | D | 1.598 | 105/77 | 188 | 12,1 | 20,8 | 125 | 1498 |
2.0 TDI | n.d. | D | 1.968 | 140/103 | 207 | 9,9 | 22,2 | 119 | 1521 |
2.0 TDI DSG | n.d. | D | 1.968 | 140/103 | 205 | 9,9 | 19,6 | 134 | 1545 |