La Alpine A110 coupé si ispira a quelle che correvano nei rally negli anni 60 e 70 del 900. Meccanicamente raffinata, va forte e ha uno sterzo molto preciso. Le sospensioni non sono “di marmo” e l’insonorizzazione è curata: anche un lungo viaggio non diventa una punizione. Gagliardo il 1.8 turbo, accoppiato a un rapido cambio robotizzato a doppia frizione: lasciato in automatico, passa di rapporto in maniera vellutata. Ottimo l’impianto frenante, potente e resistente alla fatica e il cui pedale si modula con facilità, a dispetto della corsa davvero ridotta. Quasi assenti, però, i vani e il sistema multimediale è “giurassico”. E per la sicurezza, di fatto, c’è soltanto l’Esp.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Aiuti alla guida | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Come l’omonima coupé degli anni 60 del secolo scorso, la Alpine A110 ha una linea affusolata e meccanica di origine Renault (proprietaria del marchio). Telaio e scocca sono specifici, realizzati in elementi d’alluminio dall’italiana Cecomp e successivamente incollati e rivettati nella storica fabbrica del marchio a Dieppe, in Normandia. Questa due posti è molto veloce e coinvolgente da guidare, ma non si pensi che sia fatta solo per i fine settimana o l’uso in pista: l’abitacolo non è “claustrofobico”, le sospensioni sono efficienti e l’insonorizzazione curata. I portaoggetti, però, scarseggiano e sono piccoli. Mediocre il sistema multimediale. In compenso, il quattro cilindri 1.8 turbo, montato alle spalle dell’abitacolo, spinge forte e “canta” che è un piacere, con un allungo che termina a ridosso dei 7000 giri. Esaltante il rumore di scarico, che accompagna gli “sbuffi” della valvola di sovrappressione del turbo. Il robotizzato a doppia frizione e sette marce è specifico per questa vettura (è diverso da quello a sei rapporti usato sulle altre Renault sportive) dolcissimo nelle cambiate, in modalità Sport diventa più veloce; solo in Track (quando i passaggi di marcia “si sentono”) non passa da solo ai rapporti superiori. Corte in basso, però, le palette al volante.
A tutta prova la tenuta di strada della Alpine A110: le gomme non sono larghe, eppure, a meno di “provocarla” con l’Esp in Track o disabilitato, l’auto segue fedele la traiettoria (la trazione è posteriore). Senza controlli elettronici, diventa un oggetto da maneggiare con cautela. Solo lodi anche per lo sterzo: è diretto e preciso, e il volante non è affatto pesante da girare. Potenti e infaticabili i freni, aiutati dalla leggerezza (appena 1103 kg) della vettura. La versione del test è realizzata in 1955 esemplari (un omaggio all’anno di fondazione della casa): tutti numerati e già venduti, ma è ordinabile in altri tre allestimenti. A dispetto della freschezza del progetto, però, come aiuti alla guida c’è soltanto il cruise control: sistemi ormai diffusi anche nelle citycar (come la frenata automatica d’emergenza) non si possono avere neppure pagando.
Plancia e comandi
Tranne le sezioni rivestite in pelle, il resto della plancia della Alpine A110 è realizzato in plastica rigida: ben fatta, ma gli abitacoli lussuosi sono altri. Intuitivi i comandi, benché abbiano un che di “plasticoso” (tranne quelli di derivazione Renault, come il blocchetto del “clima” monozona, che arriva dalla precedente Clio). Il cruscotto è digitale e in modalità Sport propone una grafica aggressiva (con i colori della bandiera francese) e molti dati, come l’orario, si leggono più facilmente. L’unico pregio del sistema multimediale è che ha la radio Dab di serie: Android Auto e Apple CarPlay sono sostituiti dalla funzione MySpin che “porta” nello schermo di 7’’ (dalla grafica povera e poco intuitiva) alcune app compatibili del cellulare (poche e non tutte interessanti). Premendo il logo della casa nello schermo nella plancia si accede al cronometro e a molte altre informazioni, pressione del turbo inclusa. I comandi per l’audio nel piantone (nascosti dalla razza del volante) sono pratici, ma impediscono di avere una “paletta” del cambio più lunga in basso.
Abitabilità
Le porte sono leggere e si aprono senza sforzo su un abitacolo arioso. Agevole, per il tipo di auto, l’accesso: qui ci si siede, non ci si lascia “cadere” come nei sedili di altre sportive. A dispetto delle misure esterne contenute, l’abitacolo della Alpine A110 è spazioso per due persone; anche in altezza (persino indossando un casco) e in larghezza. I sedili pesano appena 13,1 kg l’uno: sono fascianti, eppure tutt’altro che scomodi. Scorrono su guide, ma per regolarne l’altezza (tre le posizioni) bisogna svitare dei bulloni utilizzando una chiave speciale in dotazione alle concessionarie Renault. Lo schienale fisso e risulta un po’ inclinato all’indietro; però, a differenza che su alcune rivali (come l’Alfa Romeo 4C e la Lotus Elise) il volante si regola sia in altezza sia in profondità. Piccoli e tutti aperti i vani, che sono pure pochi. Quello a feritoia davanti ai tasti del cambio è pensato per ospitare la chiave elettronica e, mancando il cassetto destro, il manuale di uso e manutenzione trova posto in una custodia attaccata alla parete tra il motore e il sedile destro
Bagagliaio
Il bagagliaio posteriore della Alpine A110 è un pozzetto dalla forma “tormentata”; è a ridosso del motore e si scalda rapidamente. Alto appena 20 cm, il vano anteriore è squadrato e ha il fondo piatto. Mancano, però, una luce e gli anelli fermacarico.
In città
Basta un filo di gas per muoversi, con il cambio che passa di rapporto in maniera inavvertibile. L’assorbimento delle sospensioni della Alpine A110 è discreto e la visibilità nelle “retro” difficoltosa: i sensori di distanza (di serie) sono una benedizione. Anche a bassa velocità i freni si modulano senza difficoltà, ma spesso “fischiano”. Accettabili gli 11,1 km/l rilevati.
Fuori città
Selezionata la modalità di guida Sport, il 1.8 della Alpine A110 risponde con maggiore prontezza, il rumore allo scarico diventa più coinvolgente e le cambiate si velocizzano. In Track, le “briglie” dell’Esp si allentano: lo disattivi solo chi ha doti di guida provate. Bene lo sterzo diretto e preciso, come anche i freni potenti. Inoltre, il rollio contenuto, ma presente, aiuta a percepire i limiti. Con 16,4 km/l letti in media nei nostri strumenti, la sete non è neppure esagerata.
In autostrada
Viaggiando a 130 km/h in settima marcia il motore gira a 2900 giri, non è molto rumoroso e ha una bella prontezza nel prendere giri e si possono percorrere 12,8 chilometri con un litro di benzina. I fruscii sono ridotti e lo sterzo non è mai “nervoso”. Buona la stabilità, anche sui rattoppi e sulle giunzioni dei cavalcavia. Utili il cruise control e il limitatore di velocità (di serie).
Freni
Garantiscono spazi d’arresto ridotti e sono infaticabili. Ok la modulabilità del pedale.
Guida
Con poco impegno, l’auto garantisce prestazioni elevate e riesce a essere sempre coinvolgente: una rarità.
Motore
Ha una bella verve e con un “sound” allo scarico che per gli appassionati è musica.
Usabilità
L’abitacolo non è piccolo, le sospensioni filtrano discretamente le asperità e l’insonorizzazione non delude. Questa non è un’auto da usare solo nel weekend.
Aiuti alla guida
La dotazione è ridotta al minimo indispensabile, nemmeno pagando si può avere di più.
Palette del cambio
Correttamente, sono nel piantone, ma troppo corte in basso, si possono “mancare”.
Sistema multimediale
Ha poche funzioni, nemmeno intuitive, e dalla grafica è datata. Mancano Android Auto e Apple CarPlay (quasi inutile l’app myspin).
Vani
Ci sono soltanto piccoli portaoggetti aperti (uno per la chiave); poco sfruttabili i due bagagliai.
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 1798 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 185 (252)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 320/2000-5000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 144 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 7 (robotizz. doppia friz.) + retromarcia |
Trazione | posteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 418/180/125 |
Passo cm | 242 |
Peso in ordine di marcia kg | 1103 |
Capacità bagagliaio litri | 100+96 |
Pneumatici (di serie) | 205/40 R18 ant - 235/40 R18 post. |
Serbatoio litri | 45 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 7a a 5650 giri | 253,6 km/h | 250 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 4,8 | 4,5 secondi | |
0-400 metri | 12,9 | 178,6 km/h | 12,7 secondi |
0-1000 metri | 23,4 | 226,6 km/h | 23,2 secondi |
RIPRESA IN DS | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h | 22,3 | 225,0 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h | 21,5 | 225,9 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h | 1,6 | non dichiarata | |
da 80 a 120 km/h | 2,8 | 2,6 secondi | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,1 km/litro | 11,1 km/litro | |
Fuori città | 16,4 km/litro | 19,6 km/litro | |
In autostrada | 12,8 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 13,6 km/litro | 15,6 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 34,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 58,1 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,4 metri | 11,6 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Alpine A110 usate 2019 | 63.900 | 63.900 | 1 annuncio |
Alpine A110 usate 2020 | 56.950 | 56.950 | 1 annuncio |
Alpine A110 usate 2021 | 67.900 | 67.900 | 1 annuncio |
Alpine A110 usate 2022 | 106.000 | 106.000 | 1 annuncio |
Alpine A110 usate 2024 | 109.500 | 109.500 | 1 annuncio |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Alpine A110 km 0 2024 | 76.900 | 76.900 | 1 annuncio |