Offre la praticità del portellone che facilita l’accesso all’ampio bagagliaio. Su strada si fa apprezzare per il comfort e per le buone qualità dinamiche, oltre che per il silenzioso 2.0 turbodiesel. Il cambio automatico a convertitore di coppia, però, è lento e non favorisce i consumi.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Versione a due volumi derivata dalla berlina a quattro porte, offre in più la praticità del portellone e ha una coda maggiormente slanciata. La lunghezza superiore a quella delle migliori concorrenti giova anche all’abitabilità, buona per quattro adulti, e al baule, che è ai vertici della categoria. Su strada si apprezzano la vivacità del 2.0 turbodiesel da 163 CV e l’elevato livello di comfort, ma il cambio automatico – che, oltretutto, è lento – non giova all’economia di carburante. La convenienza, comunque, è assicurata: la Cruze costa molto meno delle rivali e l’unico allestimento disponibile, denominato LTZ, è ricco sotto ogni profilo.
Oltre che con la classica carrozzeria a tre volumi, la Cruze è disponibile anche in questa variante a cinque porte: ha una coda più filante che aggiunge un pizzico di dinamismo alla linea e che, soprattutto, grazie all’ampio portellone, facilita l’accesso al baule; quest’ultimo offre una capacità di carico ai vertici della categoria (complice il fatto che questa Chevrolet, con i suoi 451 cm, è più lunga delle rivali).
Elevato anche lo spazio disponibile per i passeggeri, per quanto la seduta centrale del divano sia sacrificata rispetto a quelle laterali e lo spazio sopra la testa, dietro, non abbondi. L’abitacolo, oltre a essere esteticamente gradevole, è realizzato con materiali di discreta qualità, presenta finiture curate ed è ricco di portaoggetti. Volendo, può essere arricchito con il navigatore, mentre il “clima” automatico fa parte della dotazione di serie.
Il 2.0 turbodiesel in versione rinnovata è l’unico in gamma. Oltre che per il buon brio (ha 163 CV) convince per l’omogeneità di funzionamento e per la silenziosità; qualità, quest’ultima, che assieme alle sospensioni ben tarate contribuisce a rendere la marcia confortevole. Restano da migliorare il cambio automatico (optional), né rapido né favorevole ai consumi, e i freni, che risentono presto della fatica.
Anche se la Cruze costa qualche migliaio di euro in meno dei modelli ai quali va a fare concorrenza, l’allestimento LTZ (l’unico abbinabile a questo motore) è ricco sotto ogni aspetto e comprende, fra l’altro, i fendinebbia, i cerchi in lega e i sensori di distanza posteriori, utili perché la visibilità offerta dal lunotto non è il massimo. Valutazione positiva anche per la garanzia di tre anni, uno in più del minimo di legge.
Gli interni sono moderni e ben curati, con la plancia parzialmente rivestita dal medesimo tessuto dei sedili; non delude neppure la praticità, grazie ai comandi generalmente ben disposti e alla capienza dei portaoggetti. Buona l’abitabilità: davanti si viaggia comodi e anche il divano è in grado di accogliere degnamente una coppia di adulti, nonostante lo spazio sopra la testa sia un po’ condizionato dal profilo discendente del tetto. Grande e regolare il bagagliaio, il cui unico difetto sta nella soglia di 18 cm più alta del piano di carico.
Plancia e comandi
Anche se non trasudano lusso, le plastiche hanno un aspetto gradevole e appaiono robuste; originale quanto riuscita anche l’ampia fascia longitudinale in tessuto – il medesimo dei sedili – che riveste la plancia. I comandi ubicati nella prominente consolle, la cui conformazione a “V” è sottolineata da inserti color alluminio, sono tutti a portata di mano; stona soltanto il tasto per azionare il lampeggio d’emergenza: anche se grande, è collocato in basso e per cercarlo occorre distogliere lo sguardo dalla strada. Completa e sportiveggiante la strumentazione, con triplo quadrante circolare e bordature cromate; peccato, però, che non sia del tutto al riparo dai riflessi.
Abitabilità
Chi viaggia sulle poltrone anteriori (dall’imbottitura solida ma comoda, tuttavia poco contenitive in curva) ha parecchio spazio a disposizione; peccato solo che la leva per registrare lo schienale sia in posizione troppo arretrata. L’abitabilità è buona anche dietro: il tetto spiovente condiziona un po’ l’accessibilità e lascia poca “aria” sopra la testa dei più alti, ma il divano ospita comodamente due adulti (mentre un eventuale terzo occupante deve vedersela con il tunnel e con il mobiletto che sbuca fra i sedili davanti); utile il portabottiglia nel bracciolo estraibile dallo schienale. Oltre che sull’ampio cassetto di fronte al passeggero (sotto chiave, anche se non refrigerato), per riporre qualche oggetto ci sono un ripostiglio accessibile da uno sportellino al centro della plancia e il pozzetto (con prese Aux e Usb della radio) nel poggiagomiti anteriore.
Bagagliaio
La grande apertura del portellone fa accedere a un vano dalla forma regolare e ben sfruttabile grazie, anche, alla notevole distanza (50 cm) fra pavimento e cappelliera. La capacità, di 413 litri dichiarati, è ai vertici della categoria, e reclinando il divano il piano di carico rimane piatto (anche se resta da superare il dislivello della soglia, che è di 18 cm più alta). Robusto, anche se d’aspetto economico, il rivestimento interno.
Lo sterzo con servoassistenza idraulica è leggero, e in città aiuta pure il cambio automatico: nel traffico ci si muove agevolmente, anche in virtù delle dimensioni non esagerate della Cruze. Azzeccata la taratura di compromesso delle sospensioni: sono confortevoli ma non flaccide, e perciò la guidabilità fra le curve è buona e la tenuta di strada sempre sicura. Eventuali velleità sportive, però, sono smorzate dalla lentezza del cambio automatico, la cui presenza incide negativamente anche sui consumi. Elevati il comfort e la souplesse di marcia in autostrada, poco resistenti alla fatica i freni.
In città
Le dimensioni della carrozzeria sono generose, ma la lunghezza è, comunque, inferiore a quella di una media famigliare e la maneggevolezza non delude: con la Cruze il traffico cittadino non spaventa, anche in virtù della leggerezza dello sterzo e della presenza del cambio automatico, che risparmia la fatica d’azionare il pedale della frizione e riduce lo stress nella marcia a singhiozzo; inoltre, nei parcheggi si può contare sui sensori di distanza posteriori (di serie), che compensano la scarsa visuale offerta dal lunotto. Peccato per il consumo: con un litro di gasolio non si percorrono nemmeno 10 km.
Fuori città
Uno dei migliori pregi di questa Chevrolet è la facilità di guida fra le curve: merito dell’assetto equilibrato, che non si scompone se si tiene un’andatura allegra ma che neppure – e qui il merito va al buon compromesso di taratura delle sospensioni – fa mancare il comfort quando l’asfalto non è perfetto. Esagerando con la velocità il muso tende ad allargare la traiettoria, mentre in rilascio diventa un po’ sensibile la coda, ma l’Esp rimette prontamente in linea la vettura. Buoni, comunque, i limiti di tenuta di strada, anche se la Cruze non è sportiva: il motore è vivace, ma il cambio automatico lento anche se lo si utilizza in manuale (basta spingere la leva nel tunnel per salire di rapporto e tirarla a sé per scalare).
In autostrada
In quinta marcia, a 130 orari il turbodiesel “sonnecchia” ad appena 2100 giri e si fa sentire davvero poco, come pure non disturbano né i fruscii aerodinamici né il rumore di rotolamento delle gomme. Positivo il comportamento delle sospensioni su giunzioni e avvallamenti, mentre lascia a desiderare la resistenza dell’impianto frenante: se lo si usa intensamente, gli spazi d’arresto s’allungano e diminuisce il feeling sul pedale. Normale, considerata la tipologia di vettura, il motore e la presenza del cambio automatico a convertitore di coppia, il consumo che abbiamo rilevato (12,5 km/l). Ma ci sono rivali che “bevono” meno.
Ai crash test Euro NCAP è stata sottoposta la versione a quattro porte, che impiega la medesima base tecnica di questa versione con portellone e che ha ottenuto le cinque stelle di valutazione massima; sotto la media soltanto il giudizio sulla pericolosità per i pedoni. La dotazione di serie è completa di tutto il necessario, ma diversamente dalle rivali non si possono aggiungere i fari allo xeno.
La dotazione di sicurezza non richiede integrazioni, ma nemmeno può essere arricchita: se l’Esp, i classici sei airbag (compresi quelli per la testa anteriori e posteriori), il regolatore elettronico di velocità e i fendinebbia sono di serie, i fari allo xeno – che molte rivali offrono con sovrapprezzo – non sono previsti. I crash test Euro NCAP sono stati condotti sulla versione a quattro porte (ossia la tre volumi), ma dal momento che la struttura della carrozzeria è la medesima sono riferibili anche a questa variante con portellone: la valutazione globale è di cinque stelle (cioè il massimo), con risultati parziali ottimi per quanto riguarda la salvaguardia degli occupanti (96%) e dei bambini che viaggiano su seggiolini Isofix (84%). Più che buone le valutazioni anche per ciò che concerne i sistemi di assistenza alla guida (71%), mentre è, invece, sotto la media il valore – di 34 punti percentuali – che definisce la pericolosità per i pedoni in caso di malaugurato investimento.
È una generosa berlina a due volumi che offre spazio per tutta la famiglia, bagagli inclusi. Su strada è confortevole e sicura, anche se per sfruttare la brillantezza del silenzioso turbodiesel ci vorrebbe un cambio automatico più veloce; non basso, inoltre, il consumo. L’imbattibile rapporto fra prezzo e dotazione è un altro punto di forza, ma non il solo: anche la linea è gradevole, e la qualità costruttiva non delude.
Questa cinque porte è riuscita nell’estetica – non priva di una certa grinta – e ben fatta, ma quel che la rende quasi unica è l’imbattibile rapporto fra prezzo (basso) e dotazione (ricca). Un po’ più ingombrante delle rivali (ma non tanto da essere poco pratica in città), nei suoi quattro metri e mezzo di lunghezza offre abitabilità adeguata a quattro adulti e un bagagliaio ampio e ben sfruttabile. Su strada è confortevole e sicura, e si rivela valido anche il quattro cilindri 2.0 turbodiesel che ha preso il posto del VM utilizzato in precedenza (che aveva la distribuzione monoalbero comandata da cinghia dentata anziché bialbero a catena, e 13 CV in meno): è un’unità moderna, con basamento in ghisa e testata di alluminio, dotata di iniezione common-rail e sovralimentata con un turbo a geometria variabile. Se ne apprezzano il brio e la silenziosità, anche se per consumare meno avrebbe bisogno di un cambio automatico a doppia frizione al posto di quello a convertitore di coppia, oltretutto lento (un optional installato nell’esemplare in prova).
Bagagliaio
Anche se la soglia non è a filo del piano di carico, l’ampio portellone garantisce facile accesso a un vano che, per ampiezza, profondità e altezza utile rispetto alla cappelliera, è in grado di soddisfare le esigenze di una famiglia.
Comfort
Si tratta di una berlina adatta anche ai viaggi impegnativi: senza essere troppo cedevoli, le sospensioni isolano efficacemente dalle asperità; inoltre, l’insonorizzazione dell’abitacolo è curata, e le poltrone sono comode.
Motore
Il 2.0 turbodiesel è poco rumoroso in ogni condizione di utilizzo, offre un’erogazione piacevolmente omogenea (con una spinta generosa già a partire da 1800 giri) e, grazie ai suoi 163 CV, non manca neppure di brio.
Prezzo
I marchi concorrenti non offrono modelli altrettanto competitivi in termini di rapporto qualità/prezzo: oltre a un potente “duemila” a gasolio, questa berlina offre una qualità costruttiva e dotazione di serie ampiamente soddisfacenti.
Cambio
Si tratta di un automatico a convertitore di coppia: anche se la sua dolcezza di funzionamento è buona, risulta lento nei passaggi di marcia e la situazione non migliora nemmeno se lo si aziona in manuale.
Consumo
Ci sono turbodiesel altrettanto potenti (se non di più) e ben più parchi: va detto che a penalizzare il rendimento c’è anche il cambio automatico “vecchio stile”, ma in città non si fanno nemmeno 10 km/l, e in media si sta appena sopra i 12.
Frenata
A deludere non è la potenza, ma la resistenza alla fatica: lo confermano gli spazi d’arresto, che tendono ad allungarsi (assieme all’escursione del comando) quando l’impianto viene sottoposto a un impiego intenso.
Visibilità
Nelle manovre in retromarcia è consigliabile far conto sui sensori di distanza (previsti di serie), mentre davanti la visuale viene parzialmente disturbata dai massicci montanti anteriori (soprattutto nelle strette svolte a sinistra).
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 3250 giri | 202,0 km/h | 209 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 9,4 | 9,8 secondi | |
0-400 metri | 16,6 | 133,4 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 30,6 | 170,4 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h | 28,9 | 170,8 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h | 27,9 | 170,1 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h | 3,1 | ||
da 80 a 120 km/h | 7,1 | 8,4 sec | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,9 km/litro | 11,5 km/litro | |
Fuori città | 13,7 km/litro | 20,0 km/litro | |
In autostrada | 12,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,2 km/litro | 15,9 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 36,6 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 63,7 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 135 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,2 metri | 11,4 |
Cilindrata cm3 | 1.984 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 120 (163)/3800 |
Coppia max Nm/giri | 360/1750-2750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 167 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 (automatico) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 451/180/148 |
Passo cm | 269 |
Peso in ordine di marcia kg | 1510 |
Capacità bagagliaio litri | 413/883 |
Pneumatici (di serie) | 225/50 R 17 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 3250 giri | 202,0 km/h | 209 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 9,4 | 9,8 secondi | |
0-400 metri | 16,6 | 133,4 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 30,6 | 170,4 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h | 28,9 | 170,8 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h | 27,9 | 170,1 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h | 3,1 | ||
da 80 a 120 km/h | 7,1 | 8,4 sec | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 9,9 km/litro | 11,5 km/litro | |
Fuori città | 13,7 km/litro | 20,0 km/litro | |
In autostrada | 12,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,2 km/litro | 15,9 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 36,6 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 63,7 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 135 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,2 metri | 11,4 |
Cilindrata cm3 | 1.984 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 120 (163)/3800 |
Coppia max Nm/giri | 360/1750-2750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 167 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 (automatico) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 451/180/148 |
Passo cm | 269 |
Peso in ordine di marcia kg | 1510 |
Capacità bagagliaio litri | 413/883 |
Pneumatici (di serie) | 225/50 R 17 |