Grintosa e dalla linea personale, vanta un abitacolo spazioso e un eccezionale bagagliaio. Le sospensioni rigide, lo sterzo e il cambio sono adatti alla guida sportiva, ma il 1.4 è fiacco ai bassi regimi. Ben costruita e curata nelle finiture, offre anche una ricca dotazione.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Ha cinque porte, con le maniglie di quelle posteriori nascoste nei montanti: uno dei molti dettagli che rendono questa berlina sportiva e originale. Se gli ingombri corrispondono a quelli della maggior parte delle rivali (la lunghezza è di 426 cm), l’abitabilità è superiore alla media: lo spazio non manca né per i passeggeri, né per i bagagli. Le sospensioni rigide, lo sterzo preciso e l’efficiente cambio a sei marce si prestano alla guida sportiva, ma in tal caso è il motore che lascia a desiderare: si tratta di un 1.4 a benzina che – ancorché fluido e silenzioso – ai bassi regimi manca di brio. Anche se al posto del ruotino di scorta c’è un semplice kit di riparazione, e se il tergilunotto non è previsto nemmeno fra gli optional, l’equipaggiamento di serie è completo sotto ogni punto di vista: la versione Mood – destinata a restare in listino per un periodo di tempo limitato e offerta a un prezzo molto interessante – ha la medesima dotazione della lussuosa Elegance.
In rapporto alle compatte dimensioni della carrozzeria (lunga una manciata di cm più di quella di una Golf), la Honda Civic offre un’abitabilità superiore alla media. Ricca di spunti personali, ha una linea sportiva, con le maniglie delle porte posteriori “mimetizzate” nei montanti che la fanno sembrare quasi una “due porte”. Ma oltre che originale, è una vettura molto pratica, con un bagagliaio degno di una media station wagon.
Il motore 1.4 da 99 CV – abbinato a un cambio a sei marce rapido ed efficiente – offre un funzionamento fluido e silenzioso, anche se manca di grinta, in particolare ai bassi regimi. Questo permette di sfruttare solo parzialmente le notevoli caratteristiche dinamiche della vettura, che fra le curve – grazie alle sospensioni rigide e allo sterzo preciso – si muove agile e sicura ed è capace di assecondare anche qualche prurito sportivo.
La Mood è un allestimento “speciale” destinata a rimanere in listino solo per un tempo limitato, che permette un bel risparmio sul prezzo d’acquisto pur offrendo una dotazione che, di fatto, è al livello della lussuosa Elegance. Peccato, però, che il ruotino di scorta si debba pagare a parte (di serie c’è un kit di riparazione) e che non sia previsto il tergilunotto: sarebbe utile, sebbene la Honda sostenga che il vetro posteriore ha una forma tale da far defluire l’acqua.
In compenso il resto dell’equipaggiamento della Honda Civic non lascia certo a desiderare: per la sicurezza ci sono l’Esp, sei airbag e i poggiatesta attivi, e a rendere più piacevole la vita a bordo contribuiscono il climatizzatore automatico e un raffinato impianto audio provvisto di ingressi Aux e Usb. Da rimarcare anche la garanzia, che prevede una copertura di tre anni (uno in più rispetto al minimo di legge) oppure 100.000 km.
Realizzato con materiali di qualità e rifinito con cura, l’abitacolo è originale almeno quanto l’esterno, ma ciò non vuol dire che si debba rinunciare alla praticità: i comandi che “circondano” il posto guida si individuano e si azionano intuitivamente. Ben leggibile e completo l’avveniristico cruscotto, con contagiri analogico e tachimetro digitale. Assieme a qualche nota sportiva, come l’avviamento a pulsante o la pedaliera metallica, fa piacere trovare vani dove riporre piccoli oggetti e anche un cassetto di fronte al passeggero di insolita capacità. Lo spazio è abbondante in tutte le direzioni e in quattro adulti si viaggia comodi, mentre l’eventuale quinto passeggero “si scontra” con il profilo del divano, piuttosto rialzato al centro. Ottima la capacità di carico: per capienza e accessibilità, il bagagliaio è una spanna sopra a quelli delle rivali. E se si viaggia in due si può anche sollevare e appoggiare agli schienali la seduta del divano: viene così a crearsi uno spazio dove stivare oggetti particolarmente ingombranti, come una bici con la ruota anteriore smontata.
Plancia e comandi
Se la carrozzeria è originale, la plancia non è da meno: si è circondati dai comandi, che, però, sono razionalmente collocati e facili da raggiungere. Comodi anche quelli sul volante: a sinistra sono ripetuti quelli della radio, mentre con i pulsanti sulla razza di destra si imposta il cruise-control. Il tema della sportività torna nella pedaliera metallica, nel tasto rosso che serve per avviare il motore e nel cruscotto, dal design avveniristico e dominato dal grande contagiri analogico (mentre il tachimetro - digitale - si trova in una palpebra che sovrasta il resto della strumentazione). Di buona qualità i materiali, anche se la tonalità scura dei rivestimenti – con la complicità dei finestrini piccoli – fa apparire l’abitacolo meno arioso di quel che è.
Abitabilità
Contraddistinte da un’imbottitura rigida e sagomate come si deve per trattenere il corpo in curva, le poltrone anteriori si rivelano comode, e ampie abbastanza da accogliere persone di tutte le taglie. Lo spazio non manca nemmeno dietro, per quanto il divano, rialzato al centro, possa ospitare nel migliore dei modi soltanto due persone; interessante la soluzione della seduta che si solleva e si appoggia allo schienale per creare uno spazio di carico aggiuntivo: volendo, ci si può sistemare una bici con la ruota anteriore smontata. Utili il portaoggetti (con sportello) nella consolle e quello (molto ampio) sotto il bracciolo anteriore, che vanno ad aggiungersi al funzionale cassetto di fronte al passeggero (capace di ben 14 litri e refrigerato dall’aria del clima).
Bagagliaio
Il baule della Honda Civic è decisamente più grande di quello delle rivali e, anzi, non ha nulla da invidiare a quello di una wagon, né per capacità, né per praticità: può contenere le valigie necessarie a una famiglia in vacanza e – nonostante la soglia sia più alta di 15 cm rispetto al piano di carico – offre pure un’ottima accessibilità. Positivo anche il fatto che, reclinando gli schienali, non si formino gradini sul pavimento (sotto il quale si nasconde pure un ulteriore ampio vano, profondo 21 cm). L’apertura, a 66 cm dal suolo, non fa faticare troppo quando si maneggiano bagagli pesanti.
Il cambio preciso, la frizione morbida da azionare e la leggerezza dello sterzo permettono di affrontare il traffico senza stress, con il conforto della buona agilità concessa dai ragionevoli ingombri della carrozzeria. Tuttavia, in retromarcia è meglio affidarsi ai sensori, perché la forma del lunotto condiziona pesantemente la visibilità. Il comfort risente poco della rigida taratura delle sospensioni, dei cui effetti positivi si gode, però, nelle strade tortuose: velocissima a entrare in curva e incollata all’asfalto, la Civic dimostra pure un’ottima stabilità e rimane sincera nelle manovre di emergenza (nelle quali, al limite, interviene l’Esp). Sebbene la potenza non sia eccezionale, nei viaggi autostradali questa 1.4 non soffre di complessi di inferiorità rispetto alle versioni più potenti: oltre a conservare una grande precisione e piacevolezza di guida, offre un comfort superiore alle aspettative e non “beve” troppo.
In città
In manovra sono provvidenziali i sensori posteriori di serie, perché i montanti sono massicci e il lunotto, oltre che molto inclinato, è tagliato trasversalmente dallo spoiler: la visuale non è ottimale e si fatica a valutare gli ingombri, ancor più se piove e il vetro è bagnato (manca il tergilunotto). Per il resto, nel traffico non ci si stressa troppo, dal momento che le dimensioni non sono esagerate, lo sterzo è sufficientemente leggero anche a bassa velocità e il cambio offre un’escursione breve e innesti precisi. Accettabile il comfort sullo sconnesso, malgrado le sospensioni rigide.
Fuori città
L’assetto della Honda Civic è di quelli “giusti” per affrontare agilmente i percorsi pieni di curve: la stabilità non manca e le reazioni sono sincere, dunque la guida è gratificante. A ciò si aggiungano i freni modulabili e potenti e il cambio che – essendo molto rapido – permette di tirare fuori il meglio da un motore che non “si sveglia” soltanto ai regimi superiori: tanto per dire che se serve ripresa per sorpassare velocemente, scalare marcia è obbligatorio. In ogni caso i consumi non ne risentono più di tanto, e fare più di 15 km con un litro di benzina non è difficile.
In autostrada
Nonostante sia la versione con la motorizzazione “base”, questa Civic non mostra il fiato corto nemmeno in autostrada e, anzi, permette di viaggiare in tutto relax, godendo pure di una buona insonorizzazione: a 130 km/h il 1.4 non invade l’abitacolo con il suo rombo, e nemmeno il rotolamento delle gomme o i fruscii aerodinamici si fanno sentire troppo. La taratura rigida delle sospensioni contribuisce a mantenere elevata la stabilità anche alle andature superiori, senza tuttavia far sentire troppo le giunzioni del manto stradale. Valido lo sterzo, che si mantiene diretto e preciso anche alle andature elevate, e tutto fuorché esagerati i consumi.
La Civic è stata promossa a pieni voti (cinque stelle) nei crash test EuroNcap effettuati secondo il capitolato più recente, quello in vigore dal 2009. Malgrado l’assenza del tergilunotto, la dotazione di serie è soddisfacente sotto ogni profilo: oltre ai controlli elettronici della trazione e della stabilità, comprende i poggiatesta attivi, il regolatore elettronico di velocità e i fendinebbia. Alle valide qualità stradali corrispondono reazioni al limite sincere e facilmente controllabili.
La Honda lo chiama VSA e fa parte dell’equipaggiamento standard: è, in sostanza, l’Esp, ossia il controllo della stabilità abbinato – esattamente come in qualsiasi altra vettura – al controllo della trazione; nel caso della Civic (come pure di altri modelli della Casa nipponica) può essere escluso per facilitare le partenze su fondi a scarsa aderenza, come per esempio quelli innevati. Sono di serie anche sei airbag, con quelli a tendina (atti a riparare la testa dei passeggeri) estesi anche ai posti dietro. Non mancano neppure i poggiatesta attivi (che riducono i rischi legati al cosiddetto colpo di frusta), il cruise-control né i fendinebbia. Tuttavia, rappresenta una nota negativa l’assenza del tergilunotto: anche l’ottimale visibilità posteriore può essere un importante fattore di sicurezza. Passando ai crash-test EuroNcap, i risultati sono di primo piano dal momento che alle cinque stelle (il massimo) del punteggio globale si accompagnano valutazioni parziali del 79% per quanto riguarda la protezione dei passeggeri, del 76% per i bambini fissati su seggiolini Isofix e del 67% per la tutela dei pedoni in caso di investimento. Un valore, quest’ultimo, superiore alla media, come sono pure rimarchevoli gli 86 punti su 100 assegnati ai dispositivi di assistenza.
Sei airbag, Esp, poggiatesta attivi… Ma anche “clima” automatico, cruise-control, sensori di distanza posteriori e un raffinato impianto audio con comandi al volante: pur essendo la Civic che costa meno, la Mood offre una dotazione generosa sia per quanto riguarda la sicurezza, sia per il comfort. Per chi vuole una berlina a cinque porte che sembra quasi una coupé (anche nella guida, nonostante la grinta del motore non sia certo “da spavento”), spaziosa e ricca di contenuti, trovare una rivale altrettanto a buon mercato è quasi impossibile.
Nel panorama delle berline compatte la Civic è una proposta fuori dal coro, perché ha un’immagine fortemente caratterizzata in senso sportivo e una linea talmente personale da rischiare di essere “mal digerita” da qualcuno (e, magari, di condizionare la rivendibilità). In ogni caso, i suoi punti di forza vanno oltre le considerazioni estetiche: è un’auto ben costruita e sicura, che nonostante il motore un po’ sottodimensionato risulta gratificante da guidare fra le curve e si presta di buon grado ai lunghi viaggi. Nondimeno, garantisce un’abitabilità che le dinamiche forme della carrozzeria non lascerebbero immaginare, e dispone di un bagagliaio che nessuna delle rivali eguaglia in termini di volume e di praticità. In questa versione Mood – che, però, è a tiratura limitata e resta in listino per qualche mese soltanto – rappresenta un affare conveniente anche per il favorevolissimo rapporto tra il prezzo allettante e la ricca dotazione di serie.
Abitabilità
L’abitacolo è grande e lo spazio per le gambe non manca nemmeno per i passeggeri posteriori, a patto che siano soltanto due (la conformazione della seduta, per chi sta al centro, non è il massimo).
Baule
Grazie all’imboccatura ampia e al pavimento che resta piatto anche a divano reclinato, eccelle per praticità ma non solo: la capienza è quasi quella di una famigliare e c’è anche un “furbo” doppio fondo.
Cambio
Abbinato a una frizione morbida da azionare, è un “sei marce” dal carattere sportivo: la leva – corta, rialzata e perfettamente a portata di mano – ha un’escursione breve e assicura innesti rapidi e precisi.
Guidabilità
Le sospensioni hanno una taratura rigida che rende la vettura “piatta “ e precisa fra le curve, favorendo stabilità e tenuta di strada. Gratificante anche la risposta dello sterzo, la cui precisione non viene meno neanche ad andatura elevata.
Ripresa
Il cambio ha rapporti abbastanza corti, ma ai regimi inferiori la vivacità e la prontezza del 1.4 a benzina lasciano a desiderare: se serve scatto o si deve effettuare un rapido sorpasso, la scalata è d’obbligo.
Ruota si scorta
Nella malaugurata evenienza di una foratura ci si deve affidare al kit di riparazione, che “rimpiazza” la ruota di scorta. In alternativa si può avere il “ruotino”, che, però, è un optional (oltretutto venduto a caro prezzo).
Tergilunotto
Il tergicristallo posteriore non si può avere nemmeno a pagamento, perché secondo la Honda la forma del lunotto dovrebbe favorire il defluire dell’acqua. Ma questo può valere solo in caso di pioggia: se, invece, il vetro è sporco, non resta che lavarlo a mano...
Visibilità
I massicci montanti posteriori del tetto, e il lunotto molto inclinato e per giunta suddiviso in due sezioni dallo spoiler, non favoriscono la visuale: in retromarcia è meglio far conto sui sensori di distanza (di serie).
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 5a a 6100 giri | 182,6 km/h | 177 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 12,5 | 13,0 secondi | |
0-400 metri | 18,3 | 123,2 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 33,3 | 156,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 39,9 | 134,2 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 36,5 | 131,8 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 20,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,8 km/litro | 13,7 km/litro | |
Fuori città | 15,6 km/litro | 20,0 km/litro | |
In autostrada | 13,0 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 13,3 km/litro | 16,9 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 39,2 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 66,5 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 135 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,2 metri | 10,9 |
Cilindrata cm3 | 1.339 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 73 (99)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 127/4800 |
Emissione di CO2 grammi/km | 135 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 426/177/146 |
Passo cm | 264 |
Peso in ordine di marcia kg | 1186 |
Capacità bagagliaio litri | 485/1352 |
Pneumatici (di serie) | 205/55 R 16 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 5a a 6100 giri | 182,6 km/h | 177 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 12,5 | 13,0 secondi | |
0-400 metri | 18,3 | 123,2 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 33,3 | 156,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 39,9 | 134,2 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 36,5 | 131,8 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 20,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,8 km/litro | 13,7 km/litro | |
Fuori città | 15,6 km/litro | 20,0 km/litro | |
In autostrada | 13,0 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 13,3 km/litro | 16,9 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 39,2 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 66,5 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 135 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,2 metri | 10,9 |
Cilindrata cm3 | 1.339 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 73 (99)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 127/4800 |
Emissione di CO2 grammi/km | 135 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 426/177/146 |
Passo cm | 264 |
Peso in ordine di marcia kg | 1186 |
Capacità bagagliaio litri | 485/1352 |
Pneumatici (di serie) | 205/55 R 16 |