Daniel Ricciardo

L'australiano di origini italiane ha vissuto un 2015 tribolato: in termini di punteggio ha perso il confronto con il compagno di squadra Kvyat, pur siglando tre giri più veloci e due podi. Il problema maggiore è stata l’affidabilità meccanica della Red Bull, condizionata da molti problemi alla power unit Renault: un aspetto che non sminuisce il valore, potenzialmente da campione di livello assoluto, di Ricciardo. Non a caso, è stato la vera sorpresa del 2014: arrivato alla Red Bull come seconda guida, ha conquistato tre vittorie (le uniche per la squadra e le sole di una monoposto senza motore Mercedes) concludendo il Mondiale al terzo posto e, soprattutto, surclassando un compagno di squadra-monstre come Sebastian Vettel. Efficace in qualifica, generoso nella condotta di gara e aggressivo ma sempre nei limiti della correttezza nelle bagarre in pista, Ricciardo affronta il 2016 con il carattere di sempre umile e sorridente, un po’ come quello del connazionale Mark Webber, sebbene meno tagliente e la voglia di dimostrare che, con un mezzo meccanico affidabile, le capacità di inserirsi nella lotta al vertice sono immutate.