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Gianni Agnelli, vent’anni fa l’addio all’Avvocato

Pubblicato 24 gennaio 2023

Scomparso a 81 anni il 24 gennaio 2003, Gianni Agnelli è stato uno degli ultimi capitani d’industria e un indiscusso simbolo d’eleganza italiana nel mondo. A 20 anni dalla morte, lo ricordiamo così.

Gianni Agnelli, vent’anni fa l’addio all’Avvocato

VENT’ANNI SENZA L’AVVOCATO - Le ville a Montecarlo e in Costa Azzurra, gli appartamenti a New York, con le pareti tappezzate di dipinti che di solito si ammirano nei più prestigiosi musei d’arte al  mondo. Le automobili, uniche, mai banali e sempre “condite” da guizzi aristocratici, sia che fossero le sue amate Fiat che le fuoriserie che spesso e volentieri si faceva “cucire” su misura. Come la leggendaria Ferrari “tre posti” che commissionò alla Pininfarina nel 1966 (qui la news), l’anno in cui ereditò il timone dell’impero di famiglia dal suo mentore, Vittorio valletta, il manager Professore che con la 600 e la 500 motorizzò l’Italia intera. Esistono tanti modi diversi, tante sfumature eleganti e a tratti anche molto divertenti, esattamente come il personaggio, per ricordare Gianni Agnelli: erano le 8.30 di vent’anni fa, il 24 gennaio 2003, quando l’Avvocato - che tutti chiamavano e continuano a chiamare così sebbene, dopo la laurea in giurisprudenza, avvocato non lo diventò mai - esalò l’ultimo respiro nella sua Torino, ponendo fine a una lunga malattia.

ANDAVA SEMPRE AL MASSIMO - Neanche due mesi più tardi, il 12 marzo, Gianni Agnelli avrebbe compiuto 82 anni. Ma per come si è svolta, la parabola dell’Avvocato in questo mondo resiste a ogni considerazione di carattere anagrafico. La sua è stata un’esistenza vissuta sempre al massimo, tra donne indimenticabili, elicotteri, velieri da favola e, naturalmente, supercar da mille e una notte. Che guidava quasi sempre “col coltello tra i denti”, assecondando le sue doti di buon guidatore, raccontano quelli che l’hanno conosciuto bene. A volte anche a costo di prendersi rischi apparentemente incomprensibili, per un aristocratico capitano d’industria. Come quella volta in cui, nel 1952, uscì rovinosamente di strada mentre correva veloce con la sua Ferrari tra i tornanti sopra Montecarlo, ferendosi una gamba che non tornò mai più quella di prima.

UN’ESISTENZA IN BILICO TRA GIOIE E DOLORI - Per discendenza, la vita di Gianni Agnelli era stata baciata dalla fortuna incalcolabile di un impero industriale che, prima dei grandi cambiamenti politici, sociali ed economici che nelle tre decadi della sua reggenza avrebbero rivoluzionato per sempre il business dell’auto, pareva inscalfibile. Ma la sua fu anche una vita segnata da terribili drammi familiari: suo padre morì in un tragico incidente nautico quando Gianni aveva appena di 13 anni e il figlio Edoardo in circostanze mai del tutto chiarite nel 2000, a 46 anni. Solo tre anni prima, la famiglia Agnelli aveva detto addio a Giovannino, il primogenito di Umberto. Nel nipote, primogenito di suo fratello, Gianni aveva individuato l’erede più adatto per guidare l’azienda, infliggendo al suo Edoardo una delusione che quel ragazzo così fragile e sensibile nell’animo non sarebbe mai riuscito a superare. 

LA SUA FIAT, UN VERO COLOSSO - Durante il suo “regno”, Gianni Agnelli ha guidato la Fiat in acque a tratti serene e a tratti burrascose, attraversando gli anni favolosi e spensierati della “Dolce vita” e quelli bui del terrorismo. Con l’annessione di fabbriche-gioiello come la Ferrari, la Lancia e l’Alfa Romeo, a cavallo tra gli anni ’60 e ’80 del secolo scorso il Lingotto rinforzò ulteriormente la propria posizione di potenza incontrastata dell’auto in patria. E conobbe una forte espansione anche fuori dai confini nazionali, con modelli di grande successo come la 124, la 128, la Panda e la Uno (leggi qui la news per il 40° compleanno del modello e scopri qui alcune tra le pagine meno note della sua storia). 

CHISSÀ COSA DIREBBE DELL’INDUSTRIA DI OGGI… - Quando le cose cominciarono a cambiare rapidamente e in peggio, negli anni ’90, Agnelli intuì che la sua lunga “guerra di logoramento” contro le resistenze di certi suoi dirigenti legati a un modo ormai superato di fare impresa non avrebbe portato lontano. I giganti globali del settore, ormai, avevano agito con un giro d’anticipo nel “diversificare” i loro affari legati all’auto. E quando finalmente, nel 2000, la Fiat trovò un accordo con la General Motors (Detroit rilevò il 20% di Fiat Auto e, in cambio, Fiat Spa entrò con il 5,15% nel capitale di GM, diventando il primo azionista privato della casa americana), all’Avvocato dovette apparire chiaro che sarebbero giunti tempi difficili. Agnelli probabilmente non avrebbe mai accettato di vendere la Fiat, che per lui rimase fino all’ultimo una grande responsabilità, ma in cuor suo sapeva che, dopo la sua morte, presto o tardi sarebbe accaduto. Prima con il gruppo FCA, ora con Stellantis, la “sua” azienda ha cambiato volto per sempre, allentando progressivamente i giri del motore che aveva reso Torino una delle grandi capitali mondiali dell’auto e alleandosi con nuovi partner internazionali per rimanere tra le big e affrontare al meglio le sfide, i rischi e le possibilità connesse alla nuova era dell’industria automobilistica. Nella quale, forse, con lo charme unico della “erre” moscia di casa Agnelli, qualcosa da dire l’Avvocato l’avrebbe ancora…



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Ritratto di andrea120374
24 gennaio 2023 - 07:14
3
"Gli utili/ricavi a me, i debiti/perdite a voi..... grazie Italia" Firmato "l'avvocato"
Ritratto di impala
24 gennaio 2023 - 21:23
E poi elkan ha venduto tutto il pacchetto hai francesi ... fine della storia.
Ritratto di Vincenzo1973
25 gennaio 2023 - 12:00
due commenti strampalati come pochi
Ritratto di Oxygenerator
24 gennaio 2023 - 08:19
Mai piaciuto. Mai rimasto affascinato da quest’uomo che invece, ha affascinato l’italia intera. Ha creato di quei casini ovunque. Si sentiva e probabilmente lo era anche, veramente come uno zar, visto le sue simpatie per i territori protetti e le …russe. Sovra stimato, dal mio punto di vista. È anche vero, che era un uomo d’altri tempi. Diciamo che io ero molto più affascinato dalla vita del nonno e lo ritengo il vero creatore e “motore” della FIAT.
Ritratto di IloveDR
24 gennaio 2023 - 08:50
3
lo ricordo positivamente in quanto sono juventino, appartiene ad un'altra epoca che è morta e sepolta insieme alla sua generazione... oggi al suo posto c'è un pupazzetto che si gestisce il suo salvadanaio a forma di Peppa Pig, rimanendo una palla al piede a tutto il Sistema Paese Italia...IMHO
Ritratto di Goelectric
24 gennaio 2023 - 09:05
Mai apprezzato particolarmente, conosco le leggende che giravano all epoca sui suoi usi e costumi, di sicuro si é divertito nella vita, diciamo che era una persona entrata nel mondo dell automotive, ma forse non ne capiva granché
Ritratto di NITRO75
24 gennaio 2023 - 09:08
Ma in redazione avete per caso bisogno di un correttore di bozze?
Ritratto di alveolo
24 gennaio 2023 - 09:24
Altri tempi. Oramai, qui abbondiamo di supermultimilionari (tipo che non gli interessa quanto spenderebbero o risparmierebbero per comprare un'auto solo non ci vogliono --sperperare-- il loro preziosissimo tempo; o che se un prodotto glie lo vendono a 100 ma produrlo gli costa solo 1 e che problema c'è?). Oggi sarebbe uno dei tanti, qui (zona commenti), anzi pure un po' una seconda linea per charme e immagine.
Ritratto di Quello la
24 gennaio 2023 - 09:50
L’avvocato comprò una mela a 5 cent e la rivendette a 10 cent. Con quei 10 cent. comprò due mele e le rivendette guadagnandone 20. Poi ereditò la FIAT.
Ritratto di Miti
24 gennaio 2023 - 11:32
1
Quello la ... Non ho e non posso avere una voce in merito ma ...io mi chiedo una semplice cosa. Come mai nei tempi del Avvocato, di Ferruccio, di Riva , di Pininfarina Giugiaro o Bertoni, solo per dire nomi che mi viene in mente , l'Italia stava bene ? In Italia in una famiglia poteva vivere uno stipendio? In Italia si disegnavano auto ? Ho visto il film riguardo Ferruccio Lamborghini. Ovviamente un po' melodrammatico, come tutti i film. O visto il documentario su Riva. Ho visto un po' di documenti su tanti di queste persone che hanno lasciato il segno nel automobilistico mondiale. E tutti hanno una cosa in comune. "Respiravano" la loro passione. Vivevano nella loro azienda. E per la loro azienda. Sa una cosa , caro mio Quello la ? No mi sembrava che si viveva così male. C'era la società ben stratificata con la classe di mezzo. Che vuol dire che c'era anche concorrenza. Che c'era progresso. Secondo me , voi vi fermate troppo presto su un personaggio non vedendo tutto il contorno intorno. Non ho vissuto i vostri tempi, ma ben altri sotto dei veri "macellai". Ma penso che quei tempi in un modo o l'altro valgono qualcosa per questo paese. Quel tipo di capitalismo, se posso dire cosi non lo so , sano. Se mai una tipo di società può essere nominata così. Ovviamente, mi posso sbagliare... Ma mi ricordo una cosa , una volta in coda in banca. Quando due signori intorno ai trenta parlavano uno con altro davanti a me. Uno voleva prendere un prestito e cercava convincere l'altro fare lo stesso. La risposta..."Io non ho bisogno, me li dà mio padre. Ha una bella pensione. Fatto ingegnere ad Arese. Uscito nel '85. Me li dà lui se ho bisogno ". Oggi ad Arese c'è un supermercato. E con questo ho detto tutto.
Ritratto di John V
24 gennaio 2023 - 16:20
Ti cito caro Miti: "Respiravano" la loro passione. Vivevano nella loro azienda. E per la loro azienda. Sai una cosa, caro mio Quello la? No mi sembrava che si viveva così male." In quegli anni, visto che tu li hai vissuti oltrecortina, in Italia si verificò lo scollamento tra profitti e azienda, tra guadagno e prodotto, tra status economico e responsabilità sociale, ecc. L'avvocato chiamava Berlusconi il DJ di Arcore, le vecchie famiglie di industriali, valutato per tempo il vento che stava cambiando, hanno deciso d'ammainare le vele. Oggi buona parte dei siti produttivi sono diventati o shopping mall, o "spazi aperti". Sì, oggi va di moda "aprire spazi", ossia svuotare ciò che prima aveva un contenuto e un valore e privarlo di qualsiasi contenuto e valore degno di questo nome. È tutta robaccia, ciarpame spacciato in mille e più modi, tutta egualmente inutile ed anzi parassitaria proprio, di nessun ingegno. C'è semmai parecchia imbecillità e voglia di far soldi subito e senza cervello. E oggi paradossalmente si può, per quanto solo in casi isolati, ma ai quali viene dato enorme risalto mediatico. Di tutto quel mondo apprezzo solo la street art, quella vera, quella fatta nei luoghi autorizzati, quella fatta della stessa sostanza della pittura ma con altri mezzi; con aerografi, semplici bombolette spray, ecc. Tutto il resto è ciarpame, anche se quotato in Borsa. Borsa nemmeno più italiana, il massimo della beffa, dapprima acquistata nel '07 dal LSE, dagli inglesi, e quindi nel '21 ceduta ad Euronext, unione di borse di Olanda (does it ring a bell?), Francia, Lussemburgo e Belgio, con piccola partecipazione di Intesa San Paolo e Cassa Depositi e Prestiti. Ora nuova rivoluzione: migrazione di tutte le piattaforme dei mercati sul grande data center di Aruba, e se non altro il cerchio si chiude con una società italiana, ma solo funzionale, non certo decisionale. In realtà, vedi, le cose le sappiamo fare, a patto però che ce le lascino fare, almeno così parrebbe. Ma l'Italia coi servizi a prescindere, specie se nella stragrande maggioranza con contenuti imbarazzanti, specie se non trovano sbocchi commerciali d'interesse internazionale e rimanendo solamente patetici fenomeni da cortile, non può certo stare in piedi. Senza secondario, insomma, siamo perduti, e lo saremo veramente se non si punteranno finalmente i piedi. Ma a quanto pare ai nostri governati piace assai il guinzaglio. Non è certo gente da palle poliedriche, ecco. "Ma chi ce lo fa fare?"; questa è la domanda, totalmente imbеcillе, che sola rimbalza nella loro casse craniche.
Ritratto di Miti
24 gennaio 2023 - 17:08
1
Johnny, fare soldi subito. E questo il segreto. Farli senza tanti sforzi. Farli ed eventualmente fare in modo che il Fisco non ti becca. I politicanti sono una specie così. Tutto quello che la ex opposizione aveva dichiarato "assolutamente inconcepibile" adesso la praticano come tutti gli altri governi prima di loro. Questo succede quando non sei più il tuo padrone, succede quando da padrone spendi più di quanto guadagni, succede quando NON vorresti mai arrivare governare anche se la dichiari ogni giorno gridando con tutti i polmoni "siamo pronti". La coperta dell'opposizione tiene calduccio. Perché l'unica cosa che devi fare è dire no a tutto e a prescindere. Poi un giorno qualcuno ti elegge o in un modo o l'altro arrivi la. E anche se vorresti fare qualcosa, ti trovi davanti a banche mondiali, a fondi monetari, a incontri internazionali (non) industriali e (non) politici ( del tipo Davos ). Ti trovi davanti a persone che ti dicono cosa devi fare , pensare , volere. Ma c'è anche la parte comoda per te. Mega stipendi, vitalizi, una trampolino per posti ancora più in alto. Ancora più pagati. Forse l'Avvocato non era santo come la porta della chiesa qui davanti a me. Ma io sono sicuro di una cosa. Nel suo modo amava il suo paese. Come amava quello che faceva. Aveva il suo abbondante ritorno. Assolutamente. Ma ti dico una cosa. Per rimanere la su ,tra i grandi, ti devi dare da fare. Ti devi dare da fare , John V. Se non ti mangiano e ti sputtanato le ossa in tre secondi. Il problema di un grande industriale non è solamente tir@re su l'azienda. Ma lasciarlo in buone mani. Una cosa oggi estremamente difficoltosa. Crescere quel figlio che ha la stessa tua passione ed è pronto fare gli stessi tuoi sacrifici... è dura. Basta vedere che fine hanno fatto tanti gruppi industriali italiani. La Cina ha trovato incredibilmente il modo di combinare questa strana binomio. Tra un capitalismo incompleto ed un comunismo ancora più spietato. Nel passato solo Tito è riuscito fare una cosa del genere con la sua Jugoslavia. Paese mutilato proprio perché poteva avere un peso non indifferente. Segato subito dai amici crucchi con l'accordo americano. E col concorso dei nazionalisti del posto. Abbiamo visto tutti che non è così difficile fare nascere una guerra. Per il resto, Johnny, le parole d'ordine rimarranno sempre...soldi , soldi e soldi. Nient'altro. Poi che questa "canzone" la suonerà un politico, una multinazionale o un dittatore ha meno importanza. Ovviamente tutto per il ... nostro...bene. Amare il proprio paese per davvero non è più una cosa necessaria. I nuovi principi e valori non lo includono più. Saluti.
Ritratto di Quello la
24 gennaio 2023 - 16:51
Non so, carissimo Miti, mi chiedi di analizzare un periodo sotto troppi aspetti: economico, politico, sociale, ingegneristico, culturale... e così via. Io negli anni '80 ero al liceo. Il più bel periodo della mia vita. Tutto era prospettiva, sorpresa, futuro. Ora mi guardo attorno e vedo il grigio: ma sono io che vedo così perchè ho 50 anni: se ne avessi 15 tutto sarebbe diverso. Per tornare a bomba, gli anni 70 sono stati, per chi lavorava, un disastro, sono iniziati licenziamenti, crisi energetiche e così via. Quella che oggi ci viene disegnata come un'età dell'oro, in realtà era terrorismo, paura, conflitti sociali. Gli anni 80 poi hanno coperto tutto con un bel tappeto e negli anni successivi la polvere è uscita di nuovo. 7 anni di vacche magre e 7 di vacche grasse si legge da qualche parte. Non ho risposto alla domanda, che peraltro non mi hai fatto, temo. Ma ho scritto anche troppo :-)
Ritratto di Miti
24 gennaio 2023 - 17:16
1
Quello la, non ti preoccupare, hai risposto eccome. Come ho detto per me è impossibile capire quel periodo. Non ero qui. So invece che la tratta per scappare dal comunismo totalitario di Ceausescu passava dalla vostra Trieste. Una volta arrivato la , dopo che sei rimasto nascosto di giorno nei tombini della ex Jugoslavia per settimane, se non mesi d'estate o d'inverno, caminando solo di notte affamato e rubando dai campi qualcosa per mangiare, l'Italia era il paradiso. Ma ovviamente erano altri tempi. Altri valori. Altre persone. Saluti
Ritratto di Quello la
24 gennaio 2023 - 17:56
OT Saluti anche a te, carissimo Miti. Leggerti è sempre sorprendente e talvolta doloroso. Ma si percepiscono la passione e il sentimento che traspaiono in quasi tutti i post. Grazie e buona serata.
Ritratto di Miti
25 gennaio 2023 - 03:09
1
Grazie mille, Quello la. Gentilissimo.
Ritratto di glfp
25 gennaio 2023 - 06:48
Ricordo che in quegli anni si stava bene anche (per esempio) perchè si andava in pensione a 30 anni … momenti irripetibili e folli di cui oggi ne paghiamo le conseguenze.
Ritratto di Alfiere
24 gennaio 2023 - 09:54
2
Sotto la sua guida distrutte Alfa e Lancia, ma anche Fiat stessa, che nonostante sia sempre stato un brand popolare, era una fucina di tecnologie all'avanguardia fino agli anni piu difficili. Il tutto con la solita tattica dell'imprenditore moderno che si scopre socialista quando è sotto i debiti. Non ci mancherà.
Ritratto di John V
24 gennaio 2023 - 17:49
Mediobanca, il gobbetto milanese, lo spocchioso servo romano. Contro certi poteri non puoi far nulla. E John Elkann, prima dell'arrivo di Marchionne, di figuri ne ha visti in una successione assortita e incredibilmente rapida, seppure a tanti anni di distanza: tutti sciacalli, non uno che si salva alla fine. È vero, non era da solo e mettici pure tutto quello che vuoi, ma in realtà sei sempre da solo e la pressione è solo su di te. Lui ce l'ha fatta: peritia duce comite fortuna, e nel bene come nel male la fortuna ha gli ha presentato uno "sconosciuto", così lo definivano, che nei primi giorni d'impiego in UBS ha chiesto il licenziamento del CFO; non proprio roba da tutti e forse una figura fin troppo ingombrante. Ma anche questa è una grande eredità dell'Avvocato: crederci e scegliere le persone adatte, capaci, finché ce ne sono. Poi... te ne vai. Sinceramente non mi sembra così incoerente, noi stessi continuiamo a dire che il QI medio d'un politico italiano è quello d'un 15enne, e se li senti parlare è ancora un giudizio generoso: solo fuffa, non sanno una beata mazza.
Ritratto di Biondi stefano
24 gennaio 2023 - 10:03
Non é bello parlare male di chi non c'è più. Allora parliamo di quelli che ci sono ora. Megalomani come i suoi precedessori. Naturalmente con il buo degli altri.
Ritratto di Giocatore1
24 gennaio 2023 - 10:21
2
Personaggio che andrebbe ricordato per ciò che di male ha fatto al paese ed all'industria italiana dell'auto invece viene celebrato insieme a tutta la sua famigghia.. E continuano ancora oggi a ricattare il paese nonostante ormai di italiano siano rimaste solo una paio di fabbriche
Ritratto di Porsche89
24 gennaio 2023 - 10:28
Un ladro che ha fatto la bella vita sulle spalle dell'Italia e degli italiani e quando ne ha avuto l'opportunità ci ha dato il ben servito. Va ricordato come quello che è: un ladro, un opportunista, una sanguisuga e un ingrato. Per me Fiat può scomparire dal mercato esattamente come il ricordo di questo signore
Ritratto di andrea120374
24 gennaio 2023 - 11:02
3
Porsche89 concordo
Ritratto di ziobell0
24 gennaio 2023 - 10:49
...però con stile :-)
Ritratto di Truman200
24 gennaio 2023 - 12:01
Anche senatore a vita lo fecero, 7000 euro al mese, i soldi vanno sempre a quelli, andò in televisione a convincere gli italiani a votare a favore dell abrogazione della scala mobile, così gli stipendi non aumentano più anche se c è l inflazione come oggi, il popolino si fa sempre fregare, l importante la partita della Juve, evviva l italia
Ritratto di Truman200
24 gennaio 2023 - 12:14
https://m.dagospia.com/la-vita-disgraziata-di-marella-agnelli-un-marito-cocato-un-figlio-che-si-suicida-una-figlia-che-196428
Ritratto di Gordo88
24 gennaio 2023 - 12:34
1
Stiloso, veloce (anche al volante), capace.. di sicuro era furbo ed aveva le sue debolezze ma appartiene ad una generazione di grandi imprenditori che purtroppo non esiste più..
Ritratto di alex_rm
25 gennaio 2023 - 00:44
Certo grande imprenditore con i soldi degli italiani che pagavano le perdite e lui si prendeva gli utili
Ritratto di Truman200
24 gennaio 2023 - 13:10
Se questi sono imprenditori....... Fino a 40 anni stava in usa a non far nulla, bella la vita cosi
Ritratto di Luis 29
25 gennaio 2023 - 03:21
Fagliene una colpa e cmq dovresti informarti si cosa ha fatto Gianni Agnelli prima di prendere la presidenza, detto questo il tuo commento sarebbe come dire che Carlo ha ereditato la corona senza far nulla in tutti questi anni... "bella la vita". Non è colpa di Gianni Agnelli se era nipote di suo Nonno!
Ritratto di NeuroToni
24 gennaio 2023 - 13:12
L'inventore dell'orologio sopra il polsino. :-)
Ritratto di Tu_Turbo48
24 gennaio 2023 - 15:02
Vero. :-)))))
Ritratto di Mbutu
24 gennaio 2023 - 17:14
Narici d'oro, vil razza dannata.
Ritratto di Road Runner Superbird
24 gennaio 2023 - 17:32
Personaggio controverso, con tanti scheletri nell'armadio, stimato e odiato nello stesso tempo. Pero' è una di quelle figure che quando erano in vita l'Italia aveva piu' voce in capitolo. Oggi al suo posto chi c'è esattamente? E mi sembra che la situazione non sia migliorata, anzi...
Ritratto di Volpe bianca
24 gennaio 2023 - 18:06
Molto invidiato, questo è poco ma sicuro. Grande passione per la Ferrari e per la "Giuvventus", come la chiamava Abatantuono. Delle due, condivido solo la prima. Davvero bella la foto con Schumacher.
Ritratto di alex_rm
24 gennaio 2023 - 18:30
Ha distrutto l’industria automobilistica italiana con i soldi degli italiani.e si è opposto all apertura di stabilimenti di produzioni auto in Italia da parte di altri marchi(ford,bmw ed ecc)
Ritratto di lovedrive
25 gennaio 2023 - 16:18
si, e poi non credeva e non investiva piu nelle auto. con romiti si diversificava , assicurazioni, supermercati, affari vari. e purtroppo il settore auto veniva tralasciato , ma nello stesso momento si oppose agli stabilimenti degli altri. purtroppo.
Ritratto di AZ
24 gennaio 2023 - 19:27
Imprenditore privato foraggiato con fondi pubblici. Che vergogna di Paese.
Ritratto di Luis 29
25 gennaio 2023 - 03:26
La Fiat è cresciuta con il paese, senza sarebbe stato difficile fornirci di auto, aerei, treni, etc durante le due guerre mondiali quindi..... il fatto che la fiat aveva benefici è facile da capire, era la prima azienda del paese, quella che contribuiva maggiormante per forza di cose aveva potere politico. Detto questo fin dagli anni 70' volevano delocalizzare perche era inutile avere sostentamenti statali se poi META' DELLA FORZA LAVORO ERA PERENNEMENTE IN MALATTIA..... questa si chè una vergogna. E' lo stato che spingeva a costruire stabilimenti al sud per dare lavoro, fosse stato per Agnelli mandava tutto in Polonie e Brasile, almeno lì lavorano, non stanno in malattia come qua.
Ritratto di Luis 29
25 gennaio 2023 - 03:28
Scusa gli errori ma so le 3 e mezza :D
Ritratto di capobutozzi
24 gennaio 2023 - 20:12
Non capisco come si possa osannare uno che ha iniziato a "lavorare" a 45 anni e che non ha mai fatto gavetta. Ha preso tanto e restituito poco, però l 'Italia lo ricorda come in eroe perché era elegante e donnaiolo(ci sarebbe riuscito anche bombolo con il suo conto in banca). Misteri del
Ritratto di Luis 29
25 gennaio 2023 - 03:33
Ma figurati.... però credo che essere stato in GUERRA in prima linea forse rientri nella gavetta. Ha preso la presidenza a 45 anni ma fin da ragazzino fu messo sotto la guida del nonno, non mi dilungo perche interessa il giusto però quando scrivete un commento almeno informatevi sull'argomento. Dire che la sua vita professionale è iniziata a 45 anni non se po sentì..
Ritratto di Truman200
24 gennaio 2023 - 21:07
Ebbe anche un flirt con la moglie di Kennedy, così dicono le cronache di allora,era ricco e quindi potente, tutti lo leccavano giù x quello,
Ritratto di Lorenz99
24 gennaio 2023 - 23:35
IL POLITICO ITALIANO PIÙ AFFASCINANTE ED AUTOREVOLE DEGLI ULTIMI 50 ANNI. UN RE SENZA CORONA. ICONA MONDIALE , NON ESPERTO DI PRODOTTO E FINANZA, MA GRANDE GESTORE DI NETWORK INTERNAZIONALI. DEI NIPOTI NESSUNA HA IL SUO CARISMA, A PARTE I SOLDI NON HANNO EREDITATO NULLA, POSSONO AMBIRE SOLO AL TITOLO DI "NIPOTE DI".
Ritratto di Vincenzo1973
25 gennaio 2023 - 12:02
sinceramente non ho mai creduto molto alla storia che la fiat abbia preso soldi dallo stato italiano e basta. erano altri tempi ed era uno scambio utile ad entrambi. la fiat prendeva finanziamento, come le altre aziende all'estero, ed in cambio apriva fabbriche in zone a scarsa industrializzazione dove non aveva senso aprire: vedi Melfi e Termini Imerese oltre ad altre realtà più piccole
Ritratto di Jeff Palfrey
25 gennaio 2023 - 17:10
Facile essere grandi con enormi appoggi politici che elargivano miliardi di lire (degli italiani) a fondo perduto, ma gli utili se li teneva la Fiat. Calza perfettamente il detto: facile fare il f.nocchio col c.lo degli altri!!!
Ritratto di marcoluga
6 febbraio 2023 - 21:58
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Ecco uno che ha saputo gestire il potere. Una dura perdita per la sinistra italiana.