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Con le Jeep alla conquista dell’Etna

Pubblicato 11 dicembre 2015

La prima edizione del Jeep Experience Days in Sicilia, è stata l'occasione per portare le fuoristrada americane nel loro ambiente “naturale".

Con le Jeep alla conquista dell’Etna
L’IDEA VIENE DAGLI USA - In America, il più importante raduno dei fan del marchio Jeep è l'Easter Safari: nato nel 1967, richiama ogni anno migliaia di appassionati che portano la loro 4x4 su alcuni percorsi tanto affascinanti quanto impegnativi. Per l'occasione, la casa invia ogni anno alcune delle sue concept più interessanti (spesso create attingendo a piene mani al catalogo della Mopar, l'azienda che cura il reparto aftermarket del gruppo FCA da poco presente anche in Europa), perché affrontino quegli stessi percorsi. Con il marchio in piena espansione anche in Europa (dove le vendite sono quadruplicate dal 2010 a oggi), è nata l'idea di riproporre la stessa esperienza anche nel Vecchio Continente, con i Jeep Experience Days, la cui prima edizione, non ancora aperta al pubblico, ha avuto luogo in Sicilia.
 
LA PIÙ AMERICANA DI TUTTE - Tracciati dagli istruttori della Federazione Italiana Fuoristrada, alcuni impegnativi percorsi del Jeep Experience Days ci hanno così portato fra scure cave di basalto (in cui compiere prove di slalom, imparando a controllare l'auto in velocità su fondi a bassa aderenza), piste bianche fra i campi, trasferimenti su asfalto sulle pendici dell'Etna, guadi di corsi d'acqua, percorsi fangosi e pietraie. Fra le 33 vetture a disposizione, abbiamo deciso di “impossessarci” delle chiavi della Jeep più “americana” di tutte: una Wrangler a passo corto spinta dal 3.6 V6 a benzina da ben 284 cavalli. Questa vettura è l'icona del marchio, la diretta discendente della Willys militare della seconda guerra mondiale, nonché la più adatta al fuori strada. A bordo si sale (letteralmente...) dopo aver aperto le porte lisce e verticali come muri, con i grossi cardini a vista e un robusto laccio che funge da blocco. A differenza di alcune sue concorrenti, a bordo lo spazio per le persone è abbondante (al contrario di quello nel bagagliaio, che si riempie già con due trolley messi in piedi...) e i sedili sono soffici e accoglienti. Inutile parlare di finiture: la plancia è in plastica dura e robusta, con i grossi e intuitivi comandi tutti a portata di dito, oltre che facilmente lavabile: non avremmo neppure voluto qualcosa di diverso. 
 
Jeep Experience Days
 
ASFALTO? MEGLIO DEL PREVISTO - A dispetto delle gomme tassellate e dell'allestimento Rubicon (disponibile in Italia solo col 2.8 a gasolio da 200 CV e caratterizzato dai differenziali bloccabili e dalla barra antirollio anteriore scollegabile, per aumentare l'escursione delle ruote), la Jeep Wrangler non è un “pesce fuor d'acqua” su strada: la risposta secca delle semplici (ma indistruttibili) sospensioni a ponte rigido è compensata dalla generosa spalla dei pneumatici e lo sterzo è certamente lento nel ritorno e poco preciso, ma non in maniera preoccupante. Fruscii a parte, anche l'autostrada non è una “tortura”, e la spinta decisa ma gentile del 3.6 V6 permette di fare sorpassi in un baleno, lasciando al palo gran parte delle auto da famiglia. Seduti molto in alto, con tanto spazio per le spalle e le gambe (a dispetto dei nostri 190 cm di altezza) e a pochi centimetri dal parabrezza verticale, anche dopo molti chilometri non siamo affaticati come temevamo all'inizio del viaggio. Alla fine, l'unica cosa che davvero stona è il cambio automatico a cinque marce, con la sua lentezza e il fastidioso effetto di trascinamento. 
 
LEI SA COME SPORCARSI LE RUOTE - Finalmente l'asfalto cede il posto alla terra: siamo nella campagna ragusana e quello che ci hanno preparato gli istruttori della Federazione Italiana Fuoristrada è un lungo tracciato che si snoda fra guadi, stretti passaggi fra canneti e ripide salite fangose (purtroppo, nel giorno del nostro arrivo, la parte su sabbia non era accessibile). La Jeep Wrangler è finalmente a casa: i 25 cm di luce da terra le permettono di passare sopra ogni sasso. Nei brevi rettilinei col fondo reso viscido da fango e foglie, è un piacere affondare fino al pavimento il pedale dell'acceleratore e sentire l'auto che balza in avanti ondeggiando da un lato all'altro, con le quattro ruote che lottano per ritrovare l'aderenza. Su questa auto-giocattolo da adulti, ci troviamo anche a ridere mentre ci tuffiamo fino alla base delle porte nell'acqua o veniamo sballottati nella marcia sulle pietraie. 
 
Jeep Experience Days
 
MA LE ALTRE NON STANNO A GUARDARE - Nei passaggi più tecnici del Jeep Experience Days, apprezziamo l'agilità che deriva dal passo corto della vettura e la modulabilità del pedale dell'acceleratore, dalla corsa lunga, che permette di gestire in maniera molto precisa la risposta del motore. Mentre, alla fine delle salite più insidiose affrontate con le marce ridotte inserite, quando davanti a noi vediamo solo il lungo e piatto cofano, ci dobbiamo affidare agli istruttori che ci indicano a gesti dove mettere le ruote, prima di “tuffarci” alla cieca in una ripida discesa. Quello che stupisce di più, però, non è la facilità con la quale la Wrangler affronta il percorso, ma vedere che, dietro di noi, la Cherokee e la piccola Renegade (entrambe in allestimento fuoristradistico Trailhawk) riescono a seguirci con pochi problemi: potenza all'elettronica che, una volta selezionato con una rotella il tipo di fondo da affrontare, gestisce al meglio l'erogazione di motore, cambio automatico e freni.

 



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Ritratto di MAXTONE
11 dicembre 2015 - 17:42
La Renegade mi piace un casino ma ancor più mi piace la sua canzone "eh eh eh...eh eh eh living Like a Renegade!" Troppo bello quel pezzo
Ritratto di mirko.10
11 dicembre 2015 - 19:04
3
Vivo vicinissimo al vulcano ed in queste giornate continuare a spazzare la cenere vulcanica che si intrufola dovunque con problemi respiratori annessi è prerogativa del posto dove abito. È pietrosa e non va via mai tranne che per mano umana, detto ciò le mie auto sembrano più anziane, la vernice con tutti gli accorgimenti ed i vetri micrograffiati e lo spruzzo d'acqua non basta, naturalmente tutti i giorni con i propri impegni al mattino non si può uscir fuori l'idropulitrice. Piccola curiosità di noi popolo dell'etna. Le escursioni sul vulcano sono fantastiche, la consiglio a tutti e le possibilità di guidare per ogni diverso percorso, ambiente naturalistico variegatissimo e la concentrazione continua che alimenta la voglia di sfida al vulcano con le sue tantissime possibilità è una fortuna che mi ritrovo conni suoi aspetti (cenere, neve, flora, fauna....) positivi ed anche quelli negativi (cenere anche nelle mutande, scosse, spostamenti d'aria, auto invecchiate) Piccola parentesi per un invito alla guida di un mezzo capace e divertimento unico....
Ritratto di zero
11 dicembre 2015 - 19:22
Sottoscrivo in pieno il consiglio. :-) Questo, appartenente alla classe dei vulcani scudo, è uno dei vulcani più belli, affascinanti e suggestivi del pianeta. E sicuramente è pure il più innocuo in assoluto, per le sue caratteristiche geologiche, morfologiche e di meccanica eruttiva. Se, qualche volta (a secondo della direzione dei venti in quota), le ricadute di cenere possono creare qualche temporaneo disagio, è anche vero che "a Montagna" ci dà centomila volte più di quanto ci toglie. A proposito di queste iniziative ufficiali dei vari costruttori, ricordo pure qualcosa del genere organizzata a suo tempo da Quattroruote e Land Rover per il lancio dell'ultima generazione di Freelander (quando ancora si chiamava così): ne conservo il DVD. Bellissimo.
Ritratto di zero
11 dicembre 2015 - 19:27
"a Muntagna". Maledetto correttore automatico! :-)
Ritratto di mirko.10
11 dicembre 2015 - 19:59
3
Si, zero, w a muntagna!
Ritratto di Raoul4x4
12 dicembre 2015 - 09:27
A muntagna... qualcosa di ineguagliabile ! Sono del posto ed ho riconosciuto molti dei passaggi in foto ( mitica quella con monte Minardo sullo sfondo ) trattasi della pedemontana che parte dal Sapienza per arrivare alla pineta Ragabo. Che dire , wrangler + Etna = the best !
Ritratto di Claus90
11 dicembre 2015 - 19:30
Il brand jeep mi piace più della land Rover, ma in altro di gamma quando si sfocia nel lusso, la jeep perde colpi, mentre nelle piccole e medio-grandi è più attrattiva.
Ritratto di Raffaelorenz
12 dicembre 2015 - 00:29
Fuoristrada americane.... con la Renegade costruita in Italia travestendo una FIAT 500.... mah.... e poi rompono i marroni sostenendo che la Ducati progettata e costruita in Italia da italiani non è italiana perché ha quote societarie di maggioranza americane o è acquisita da Audi. Ormai le nazioni e i loro confini per l'industria e l'economia non hanno senso, servono solo per cacciare i "clandestini" e imprigionare le persone (anche gli italiani) all'interno del loro Stato.
Ritratto di lucios
13 dicembre 2015 - 10:13
4
Che tempismo! Con l'Etna che erutta pure!
Ritratto di Raoul4x4
13 dicembre 2015 - 18:06
Anch'io pensavo la stessa cosa anche se a dire il vero è da circa due settimane che continua l'attività eruttiva intervallata da brevi pause . Proprio in questo preciso istante ben visibile altra emissione di cenere... Pazienza , domani mattina altra sco>ata... di cenere.
Ritratto di zero
13 dicembre 2015 - 23:11
eh eh!! :-D avendo a che fare con l'Etna, ci vuole più tempismo per beccarla mentre sonnecchia! :-)
Ritratto di pastrellandrea
14 dicembre 2015 - 13:12
Proprio una gita da prenottare con gli amici e il cane. Nella Jeep sull'Etna in eruzione, che spettacolo!
Ritratto di jonny holiday
14 dicembre 2015 - 17:33
https://www.youtube.com/watch?v=6tu4wWSbnIs
Ritratto di Carlo72
14 dicembre 2015 - 18:06
solo una precisazione: nell'articolo dite che la Cherokee era in allestimento Trailhawk, ma nelle foto c'è una meno estrema Limited... quindi quale era che in fuoristrada seguiva senza problemi la Wrangler?
Ritratto di mirko.10
14 dicembre 2015 - 20:08
3
Sono salito con un wrangler passo corto e tetto in telo...il telo a casa e caduta massiccia di cenere. Risultato della grande furbata? Non ho osato chiedere all'amico proprietario come sia riuscito a svuotarla una volta a casa, le ragazze con i capelli lunghi come zucchero filato e reincontrate dopo con altro taglio mooolto corto e noi masculi fighi abbiamo smesso di fumare e di convertirci all'areosol per qualche buon tempo.
Ritratto di mirko.10
14 dicembre 2015 - 20:12
3
*a e r o s o l

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