UN DOMANI ANCORA LONTANO - La Mercedes ci ha mostrato i suoi progetti più innovativi. Non tutti vedranno la luce e nessuno arriverà a breve nelle auto di serie, ma questi studi danno un’idea chiara di come sarà l’auto del futuro secondo la casa tedesca. Ecco quelli che riteniamo più interessanti.
FRENI EVOLUTI - Già oggi, nella gran parte delle auto elettriche o ibride, durante le decelerazioni si sfrutta il motore a corrente per rallentare e, al contempo, ricaricare la batteria. L’idea della Mercedes è di aumentare l’apporto di questa “frenata rigenerativa”, al punto che le auto del futuro potranno sfruttare il motore elettrico come freno nel 98% dei casi. Solo nel restante 2% (cioè durante le decelerazioni più forti, come nelle frenate d’emergenza) servirà un freno tradizionale: la casa tedesca sta pensando a una soluzione raffreddata a liquido e integrata nel propulsore elettrico. In tal modo, non ci sarà più bisogno di ruote grandi per ospitare dischi e pinze di dimensioni adeguate, e neanche di ventilare i freni; si potranno usare cerchi chiusi e più piccoli, a vantaggio del peso e dell’aerodinamica (e quindi, dei consumi, dell’autonomia e delle emissioni).
PIÙ ENERGIA DAL SOLE - Attraverso pannelli solari sottilissimi applicabili sulla carrozzeria delle auto elettriche, la casa ritiene di poter produrre, in condizioni ideali (cioè con forte irradiazione solare) e su un’area di 11 metri quadrati (equivalente alla superficie esterna di una suv media), un’energia sufficiente per percorrere 12.000 km all’anno.
CONTROLLO SINGOLO - La Mercedes sta lavorando a un convertitore di potenza che consenta il controllo individuale delle tante coppie di celle presenti in una batteria. In questo modo, sarebbe possibile fornire una tensione di uscita costante di 800 V, indipendentemente dallo stato di carica e di salute delle singole celle, a vantaggio delle prestazioni.
COME UN VERO CERVELLO - Grazie alla collaborazione con l’università canadese di Waterloo nel campo dell’ingegneria neuromorfica, la Mercedes punta a rendere i calcoli dell’intelligenza artificiale più veloci ed efficienti dal punto di vista energetico. Nel caso della guida autonoma, per esempio, i sistemi di sicurezza analizzerebbero l’ambiente esterno basandosi su dettagli e non sull’immagine completa (esattamente come il cervello umano, in grado di riconoscere persone e oggetti solo da alcune caratteristiche) reagendo più velocemente anche in condizioni di scarsa visibilità.