CI SIAMO QUASI… - Ventimila Alfa Romeo Tonale consegnate entro la fine dell’anno, l’80% delle quali costruite su ordinazione con il 50% per il mercato dei privati e l’altro 50 per le flotte. È questo l’ambizioso obiettivo a breve termine che l’Alfa Romeo si è data per la nuova Tonale, i cui primi esemplari saranno consegnati ai clienti all’inizio di giugno. Nella fabbrica di Pomigliano d’Arco - precisamente in un’area di 40.000 metri quadrati ricavata nello stesso capannone dove per ben undici anni, dal 2000 al 2010, è stata assemblata l’Alfa Romeo 147 (qui per saperne di più) gli operai stanno ultimando la produzione degli esemplari di pre-serie.
UN PEZZO DI STORIA IMPORTANTE - Per ora a lavorare sulla nuova suv media Alfa Romeo Tonale sono in 130, ma a processo completo il numero delle risorse coinvolte in catena di montaggio salirà a 1.500: 350 persone per due turni (quindi 700 in tutto) su cinque giorni lavorativi da sette ore e mezza, a un ritmo di 23 auto all’ora. Dieci in più, per intenderci, rispetto al record negativo del 1980 fatto segnare dall’Alfasud, il primo, rivoluzionario modello “popolare” della casa del Biscione (qui per saperne di più) prodotto in oltre un milione di esemplari per cui lo stabilimento alle pendici del Vesuvio fu costruito tra la fine degli anni 60 e l’inizio del decennio successivo.
GAME-CHANGER - La tabella di marcia impostata dal ceo dell’Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, oggi in visita allo stabilimento di Pomigliano, fotografa una chiarissima voglia di rilancio. L’obiettivo è recuperare il ritardo accumulato negli anni nei confronti della migliore concorrenza, soprattutto tedesca. La rincorsa, ha spiegato il numero uno del Biscione, partirà proprio dalla Tonale, che entrerà in produzione nei prossimi giorni e a pieno regime dovrà riuscire a toccare (e auspicabilmente superare) punte di oltre 40.000 unità all’anno per aiutare l’Alfa Romeo a passare “in tempi ragionevoli” dai 56.000 esemplari consegnati nel 2021 a 80-100.000 vetture vendute annualmente su scala globale.
SERVIRÀ UN GRAN GIOCO DI SQUADRA - È chiaro che per “ruolo” e posizionamento di mercato, sopratutto in Europa, dove le suv di medie dimensioni sono in continua ascesa, sarà la Tonale a dover trainare le vendite dell’Alfa Romeo. Ma per raggiungere tutti gli obiettivi fissati dal piano strategico Dare Forward 2030 di Stellantis (qui per saperne di più) la casa milanese dovrà riuscire a disegnare un gioco di squadra corale. Gli schemi sulla lavagna dicono che tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023 dovrebbe debuttare il restyling delle Giulia e la Stelvio (qui e qui per saperne di più), le cui eredi si vedranno solo dopo il 2025, quand’ormai l’azienda produrrà esclusivamente modelli a batteria. Nel 2024 dovrebbe arrivare, con motori sia endotermici che elettrici, una crossover di segmento B basata su un pianale condiviso con due cugine a marchio Jeep e Fiat, mentre nel 2027 i tempi dovrebbero essere ormai maturi per la suv elettrica di grandi dimensioni annunciata informalmente nei giorni scorsi dallo stesso Imparato (qui per saperne di più) e con cui l’Alfa proverà a ritagliarsi un posto al sole tra i costruttori di ammiraglie di lusso.