Le kei car sono auto piccole, per la città ma non solo, realizzate prevalentemente per il mercato giapponese. Modelli di successo che incidono per il 40% sulle immatricolazioni nel Sol Levante. Qualcuna è arrivata anche in Italia (Daihatsu Copen e Subaru Vivio) e presto, molto probabilmente, ne vedremo altre da noi.
Di seguito troverete una guida completa alle kei car (dimensioni, agevolazioni, caratteristiche principali e prezzi in Giappone) e un video, girato a Yokohama, nel quale abbiamo guidato e analizzato cinque modelli Suzuki.
Quali caratteristiche deve avere un’auto per essere una kei car?
Dev’essere non più lunga di 3,40 metri, non più larga di 1,48 metri e non può avere più di 64 CV di potenza. Le kei car a benzina o ibride attualmente in commercio sono tutte a tre cilindri e devono montare un motore con una cilindrata massima di 660 centimetri cubi. Esistono però anche modelli elettrici.
Quali sono i vantaggi delle kei car?
Sono più economiche da gestire. In Giappone, pagano una “registration tax” pari a un terzo rispetto a un’auto tradizionale, mentre la tassa annuale (basata sul sul peso) ammonta a un quarto. Non è tutto: chi abita a Tokyo, quando compra una vettura deve dimostrare di avere un posto in cui parcheggiarla. Con le kei car, invece, non serve.
Come si comportano su strada le kei car?
La maggioranza delle kei car della Suzuki che abbiamo guidato a Yokohama montava il cambio automatico CVT a variazione continua: nell’uso normale si comporta bene, ma quando si accelera a fondo si nota l’”effetto scooter”. Il motore a tre cilindri, in compenso, non trasmette vibrazioni.
Sono auto nate per offrire il massimo comfort nel traffico: le sospensioni assorbono ottimamente le sconnessioni, ma su strada aperta lo sterzo è un po’ leggero e nelle curve prese ad andatura sostenuta i modelli a baricentro alto rollano parecchio.
Nonostante le dimensioni esterne estremamente compatte, offrono molto spazio ai passeggeri; non grandi i bagagliai, e privi della cappelliera. Gli abitacoli sono realizzati con plastiche dure ma ben assemblate; tra le altre note segnaliamo, su alcune, lo scomodo freno di stazionamento a pedale.