VERSIONE SPORTIVA - Si chiama Alpine A290 ed è la versione sportiva della Renault 5, la piccola elettrica che, dal punto di vista stilistico, richiama fortemente la 5 del 1972; anzi, a dir la verità, sembra ispirarsi di più alla Super 5 del 1984. In ogni caso, il risultato è accattivante: equilibrio delle forme e richiami al passato sono ben bilanciati e regalano un aspetto molto personale a questa utilitaria a cinque porte. Da questa base di partenza la Alpine (la casa che, nella galassia della Renault, si occupa dei modelli più prestazionali e corre in F1) ha compiuto un lavoro che va oltre la “facciata”.
CARREGGIATE PIÙ LARGHE E DUE FARI IN PIÙ - Innanzitutto, le carreggiate (e i passaruota) sono più larghe di 6 cm: oltre a dare un aspetto più aggressivo all’auto, puntano a migliorare il comportamento in curva, visto che assicurano un migliore appoggio. Le dimensioni? 399 cm di lunghezza, 182 di larghezza, 152 di altezza e 253 di passo (la distanza fra i centri delle ruote anteriori e posteriori). Rispetto alla Renault 5, sulla Alpine A290 ci sono due fari aggiuntivi in stile rally, più piccoli e posizionati fra i due principali. Sono caratterizzati dai led che vanno a formare una “x” al centro e, avvicinandosi all’auto con la chiave in tasca, attivano automaticamente una sequenza di benvenuto. Specifici sono anche i profili del tetto, le minigonne sottoporta, la bandiera francese in opzione sul montante posteriore, l’antenna nera sul tetto, il logo sui parafanghi e il paraurti posteriore. Un discorso a parte merita la nervatura nelle porte posteriori, che ricorda la presa d’aria della 5 Turbo degli anni 80: una “belva” che manteneva lo stile dell’utilitaria dell’epoca, ma aveva motore e trazione posteriori e riuscì a vincere quattro gare del Mondiale rally; nel caso della nuova Alpine A290, che ha la meccanica anteriore, la funzione è puramente estetica.
PENSATA PER DIVERTIRE - La piattaforma della Alpine A290 è condivisa con la Renault 5, ma il già citato allargamento delle carreggiate, la taratura specifica di molle e ammortizzatori e lo sterzo più diretto dovrebbero garantire un piacere di guida superiore quando iniziano le curve; sempre a questo scopo, le ruote di 19” montano pneumatici Michelin (estivi e invernali) sviluppati appositamente. Se poi ci si sente particolarmente capaci, e ci si trova in pista, si può disinserire l’Esp: il controllo dell’auto diventa una questione di pura abilità, senza filtri.
DUE NUOVI TASTI SUL VOLANTE - Il volante ospita i pulsanti siglati OV e RCH. Il primo (da overtake: sorpasso) permette di raggiungere il picco di potenza per un massimo di dieci secondi quando ci si trova in modalità di guida normale. In modalità Sport, invece non c’è bisogno di premere il tasto: si preme a fondo il gas e si ottiene il massimo della potenza,(sempre con il vincolo dei 10 secondi; scaduto il tempo, la potenza cala di 27 CV. Già, ma qual è la potenza di picco? 220 CV per le versioni GTS e GT Performance, 180 per la GT Premium. La potenza “normalizzata” scende dunque a 193 CV per le più potenti e a 153 CV per la Premium. Il tasto RCH (Recharge) permette invece di modulare la rigenerazione: nulla di nuovo in un’elettrica, ma all Alpine dicono di aver lavorato per fare in modo che, al di là di quanto si ricarichi la batteria ad acceleratore sollevato, questo “freno” possa variare a piacimento la dinamica di guida. Più è forte la rigenerazione, più c’è trasferimento di carico verso le avantreno e, quindi, la Alpine A290 tenderà a chiudere le curve col posteriore. Sulla razza di destra del volante c’è, invece, il selettore delle modalità di guida: Save, Normal, Sport, Perso. Con quest’ultima modalità si regolano in modo indipendente assistenza allo sterzo, risposta dell’acceleratore, luci d’ambiente e rombo (finto) del motore.
SICUREZZA “PERSONALIZZABILE” - Come la Renault 5, anche la Alpine A290 offre avanzati sistemi di assistenza alla guida. Citiamo il controllo dell’attenzione del guidatore, la frenata automatica di emergenza anche in retromarcia, i sensori anteriori e posteriori con correzione della traiettoria di emergenza e l’uscita sicura degli occupanti (si attiva un allarme se se si cerca di aprire una porta mentre qualcuno arriva alle spalle). Come nelle ultime Renault, c’è il My Safety Switch, situato a sinistra del volante. Serve a selezionare le impostazioni preferite dei sistemi di assistenza, scegliendo per esempio quali tenere attivi e quali disattivare, il livello di intervento e la presenza di alert acustici (è possibile zittire gli invadenti “bip bip” quando, per esempio, si viaggia a 91 km/h su una strada con limite 90). Inoltre, l’A290 offre di serie il cruise control adattativo con Stop & Go e una funzione che può spostare un po’ l’auto di lato per lasciar passare, per esempio, i veicoli a due ruote.
INTERNI PERSONALIZZATI - Va bene la sportività, ma perché rinunciare alla praticità delle portiere posteriori (detto che ormai auto di questo genere a tre porte non le fa più nessuno)? Il bello è che i posti posteriori sono “veri”: quattro adulti viaggiano comodamente e il pavimento alto, che porta le ginocchia ad avere un angolo abbastanza chiuso, non dà fastidio. Nienet male pure il bagagliaio, di 326 litri di capacità; peccato solo per la soglia un po’ alta da terra e per lo scalino pronunciato con il piano di carico. Per il resto, rispetto alla Renault 5 le differenze non sono strutturali: cambia la tonalità dei tessuti, di un bel blu scuro, e sono specifici il volante e i sedili (più avvolgenti), così come l’illuminazione di ambiente. Restano i grandi schermi (quello centrale è di 10,1”) e il sistema operativo Android Automotive, con Google Maps che integra la funzionalità di pianificazione del viaggio per le auto elettriche, consigliando quindi il momento più opportuno per fermarsi a ricaricare.
IL PESO AL POSTO GIUSTO - Come è la norma per un’elettrica, anche la Alpine A290 non pesa poco (1.479 kg) ma ha il vantaggio che la parte più pesante, la batteria, è nel punto più basso possibile, sotto al pavimento. Ciò ha permesso di abbassare il baricento e di ottenere una migliore distribuzione dei pesi: 57% davanti e 47% dietro, mentre una piccola sportiva a benzina (come la vecchia Clio RS) ha circa il 65% della massa concentrata davanti. Sembrano dettagli, e invece influiscono pesantemente nella dinamica di guida. E più ci si avvicina al 50:50, più le reazioni al limite (almeno sulla carta) sono prevedibili.
SCATTA DECISA - Le due versioni più potenti, quindi con 220 CV, hanno uno 0-100 km/h dichiarato di 6,4 secondi e una velocità massima - in verità non esaltante, se siete amanti della pista - di 170 km/h. Non ancora dichiarate le prestazioni della Alpine A290 da 180 CV. Altri numeri: il diametro di sterzata è di 10,6 metri, mentre la batteria da 52 kWh dovrebbe garantire un’autonomia media di 380 km. La ricarica in corrente continua può avvenire fino a 100 kW, consentendo all’A290 di passare dal 15 all’80% in 30 minuti e di recuperare fino a 150 km di autonomia in 15 minuti. In corrente alternata, il caricabatterie da 11 kW della dotazione a bordo permette un 50-80% in 1 ora e 20 minuti. Il caricabatterie è bidirezionale per poter contare sulle funzioni V2L (vehicle-to-load) per collegare i dispositivi, come bici a pedalata assistita, tramite presa. È compatibile anche con le funzioni V2G (vehicle-to-grid) per risparmiare sulla ricarica a domicilio.