SI VA PIÙ LONTANO - La Renault aggiorna il pacco batterie della sua utilitaria elettrica Zoe, che sono sempre agli ioni di litio e hanno dimensioni invariate, ma, grazie alla maggiore densità di carica e a una gestione elettronica più efficiente, garantiscono un passo avanti molto significativo nell'autonomia. La nuova Renault Zoe 40, infatti, arriva a percorrere fino a 400 chilometri secondo il ciclo d'omologazione europeo (stimiamo circa 300 km nell'uso reale in città): il dato è nettamente migliore rispetto ai 240 della versione già in vendita, e consente alla "quattro metri" francese di rivaleggiare con la Opel Ampera-e, anch'essa appena presentata al Salone di Parigi. La nuova batteria ha una capacità di 41 kWh, quasi il doppio dei 22 kWh della Zoe "normale"; i tempi per la ricarica completa salgono in proporzione (da una presa domestica servono circa 13 ore per passare dallo 0 all'80%, mentre con una ad alta potenza ne possono bastare 3).
NUOVI COLORI - La Renault Zoe 40 è ordinabile da sabato 1 ottobre. Il prezzo dovrebbe essere superiore di 1500-2000 euro rispetto a quello del modello attuale, avvicinandosi ai 25.000 euro (ricordiamo che le batterie non sono incluse, e vanno noleggiate pagando una tariffa mensile); le prime consegne sono previste a gennaio 2017. La versione con minore autonomia resterà comunque a listino, ma solo con l'allestimento base. Oltre all'aspetto tecnico, la Zoe 40 non presenta altre differenze, ad eccezione delle nuove vernici esterne rosso Intense e grigio Titanium, di piccole migliorie alla plancia (materiali rivisti) e di un set inedito di cerchi in lega da 16 pollici.
MENO COMPLICAZIONI - La Renault presenta anche una serie di novità di contorno, che puntano a limitare i problemi nell'uso delle auto elettriche. La più importante si chiama Z.E. (Zero emissioni) Pass, e consente di utilizzare la gran parte delle colonnine di ricarica pubbliche, indipendentemente dal fornitore di energia, con un solo contratto. E il pagamento può essere effettuato anche tramite smartphone. Si potrà sfruttare questa novità a partire dalla fine del 2016, ma (almeno all'inizio) non Italia: il numero di colonnine nel nostro paese è considerato ancora troppo scarso perché ne valga la pena.