DESIGN AFFINATO - Elegantissima sì, ma ora anche aggressiva: a sette anni dall’arrivo sul mercato, l’Aston Martin DB11 cambia forma e aggiunge un numero al suo nome. Non si tratta di un vero e proprio nuovo modello, ma l’Aston Martin DB12 si è evoluta tanto rispetto all’auto della quale raccoglie l’eredità con ben l’80% delle componenti nuove e tante novità all’interno. Ma partiamo dallo stile, un’evoluzione rispetto a quello della DB11 che riprende in alcuni stilemi l’ammiraglia DBS Superleggera (per esempio nella grandissima “bocca” anteriore), il tutto condito da dettagli inediti come la fanaleria a Led che si contraddistingue per particolari davvero curati come le luci di posizione tridimensionali, simili nella forma a degli elementi di cristallo. Filante, ma anche muscolosa la fiancata, dove spiccano i nuovi specchietti retrovisori con lo specchio privo di cornice, mentre al posteriore le differenze rispetto al passato sono contenute.
DENTRO, UNA RIVOLUZIONE - Ma le grandi novità le troviamo all’interno dove ai rivestimenti di alto livello e alle innumerevoli possibilità di personalizzazione per colori e materiali, ora finalmente troviamo tutta la tecnologia che ci si aspetta da una GT di lusso di questi tempi. L’Aston Martin DB12 non utilizza più un sistema multimediale di derivazione Mercedes (ma di precedente generazione), ma un moderno infotainment interamente sviluppato internamente. Si compone di due schermi, entrambi di 10 pollici ad alta definizione uno per la multimedialità, l’altro per il cruscotto, con tecnologia Oled per una fedele riproduzione dei contrasti e del nero e, sopratutto, molto reattivi già da questa prima presa di contatto statica con un esemplare di preproduzione.
RESTANO I TASTI FISICI - Le logiche di funzionamento di entrambe i pannelli paiono abbastanza intuitive con pulsanti virtuali scorciatoia per il display centrale sempre visibili e menù chiari e facilmente navigabili per il cruscotto attraverso i comandi sulla razza destra del volante. Rimangono poi diversi tasti fisici, quasi tutti raccolti sulla consolle centrale, ma ben disposti: questi controllano alcune delle funzioni più importanti della vettura come la climatizzazione, il volume della radio e le impostazioni di telaio, Esp e il sistema di mantenimento in corsia. Anche il selettore delle modalità di guida si trova in questa zona: è un rotore posizionato attorno al pulsante di accensione del motore. Arriva poi un nuovo selettore della marcia avanti e indietro che va a sostituire i precedenti tasti di grandi dimensioni (non particolarmente comodi) posizionati sulla plancia. Con queste novità, l’abitacolo dell'Aston Martin DB12 compie un deciso passo avanti rispetto a quanto visto in passato che, unito alla dotazione completa di assistenti alla guida di livello 2, pone l’inglese al pari della migliore concorrenza.
SOLO V8, MA CON TANTI CAVALLI IN PIÙ - Per trasformare la dinamica di guida della precedente Aston Martin DB11, gli ingegneri della casa di Gaydon hanno cambiato molto della meccanica, a partire dal cuore pulsante della DB12. Sebbene - almeno per il momento - non sia previsto un dodici cilindri, il V8 4.0 biturbo di origine AMG ha subito un drastico aumento di potenza: dai 510 CV e 675 Nm della DB11 V8 si passa a 680 CV e 800 Nm di coppia grazie a nuovi turbo e una completa revisione dell’elettronica ripresa dalla Aston Martin DBX 707. Il motore è abbinato al cambio automatico a otto rapporti e alla trazione posteriore per uno “0-100” dichiarato di 3,6 secondi e una velocità massima di 325 km/h.
AUMENTA IL DIVERTIMENTO - Tutto sommato contenuto il peso, per una vettura di questa categoria: l’ago della bilancia si ferma a 1685 kg. Tanti interventi hanno poi riguardato le sospensioni che, uniti a un bilanciamento dei pesi quasi perfetto (48% all’anteriore, 52% al posteriore), vogliono regalare un comportamento dinamico molto più vivace e coinvolgente rispetto alle GT dell’Aston Martin del passato. Cambiano gli ammortizzatori (a controllo elettronico e prodotti dalla Bilstein) e arriva un nuovo differenziale autobloccante elettronico, mentre a garantire il contatto con l’asfalto ci pensano pneumatici Michelin Pilot Sport S5 di primo equipaggiamento. Aumenta anche la rigidità torsionale, +7% rispetto alla DB11 grazie a una serie di rinforzi nella scocca. Optional i freni carboceramici, prodotti dalla Brembo: i dischi (da 40 cm di diametro all’anteriore e 38 al retrotreno) permettono di risparmiare 27 kg di massa non sospesa. L’Aston Martin DB12 arriverà su strada già entro la fine dell’estate, con un prezzo di listino non ancora annunciato ma che dovrebbe attestarsi a circa 250.000 euro.