Le auto di Bruno Sacco

Realizzata in piccola serie per testare diverse soluzioni tecniche, tra cui il motore rotativo, la Mercedes C111 è rimasta nell’immaginario collettivo come una delle più belle automobili mai realizzate dalla casa tedesca. La sua linea bassa e a cuneo, con i due estrattori dell’aria anteriori e il cofano posteriore sorretto da due montati, è diventata iconica, pure senza essere mai stata adottata su un modello effettivamente venduto al pubblico.

Venduta in oltre 2,7 milioni di esemplari, l’antenata della Classe E (la denominazione cambia solo negli anni ‘90) ha uno stile austero e rigoroso, figlio della tradizione del marchio. Tuttavia la sobrietà non impedisce agli stilisti guidati da Sacco di rinnovare con fari anteriori che diventano orizzontali (seguendo l’esempio della più grande W116), mentre il cofano anteriore si fa liscio e levigato

Il successo della W123 ispira la più grande W126, l’antenata di quella che oggi conosciamo come Mercedes Classe S. Il suo stile è moderno e massiccio: elimina i paraurti cromati tradizionali in favore di quelli integrati e diventa un’eccellenza in fatto di aerodinamica, comfort e sicurezza. Sembra che lo stesso Sacco abbia ammesso la sua predilezione per la W126 definendola “la cosa migliore che abbia mai fatto per la Mercedes”.

Nel 1981 la Mercedes entra nel settore delle coupé granturismo con la SEC, versione a due porte della W126 presentata due anni prima. Il centro stile guidato da Bruno Sacco punta su varie soluzioni innovative per rendere armoniosa la linea della coupé, considerata la lunghezza importante della vettura. Il frontale è caratterizzato dalla calandra a sviluppo orizzontale, che ingloba la stella a tre punte di grandi dimensioni. A pulire la linea ci sono i tergicristalli a scomparsa e l’eliminazione del montante centrale.

La Mercedes 190 è il modello che cambia maggiormente il destino della casa tedesca, rinfrescandone l’immagine e attirando una clientela più giovane rispetto a quella abituale. Proprio l’aspetto insolitamente “trendy” è una delle chiavi del successo della W201: riesce in un pacchetto compatto (442 cm di lunghezza) a condensare tutti i contenuti di comfort, sicurezza e affidabilità dei modelli più grandi del marchio.

La quarta generazione della SL nasce nel 1989 con forme semplici ma allo stesso tempo attraenti: lo dimostra il fatto che sia rimasta sulla breccia per quasi 15 anni. L’elettronica comincia a essere sempre più importante e permette di eliminare dalla spider il roll-bar fisso, adottando un dispositivo che esce automaticamente in caso di ribaltamento con un notevole miglioramento dell’estetica a capote aperta.

Negli anni delle spider compatte con capote in tela, la Mercedes SLK stravolge il segmento portando la novità del tetto in metallo ripiegabile elettricamente: mai prima una tecnologia così ricercata era stata riservata a un’auto di così grande diffusione. La sorella minore della più costosa e lussuosa SL viene realizzata su una piattaforma accorciata della Classe C mentre l’esterno viene arricchito con elementi stilistici ispirati alle SL e alle CLK.

Con la Mercedes ML (oggi GLE), la casa di Stoccarda si inserisce nel nascente fenomeno delle suv, contribuendo a farlo fiorire definitivamente. Il modello unisce idealmente il mondo del fuoristrada puro con quello delle vetture per tutti i giorni, andando ad ampliare l’offerta a ruote alte del costruttore oltre alla storica e inarrestabile Classe G. Nata inizialmente per il mercato statunitense, viene presto invocata a gran voce anche dai clienti europei, facendola diventare un successo globale.