MISSIONE COMPIUTA - La Citroën Italia ha consegnato agli archivi la spedizione “Avventura Gialla” realizzata da Franco e Massimo Gionco (padre e figlio) con una Citroën C4 Cactus. Come previsto il raid - peraltro compiuto senza agonismi, ma con la sola voglia di vedere e conoscere - è terminato a Pechino, dopo un percorso di 17.038 chilometri. La destinazione è stata una evocazione della leggendaria spedizione “Crociera Gialla” vissuta nel 1931 con le autochenilles, cioè veicoli che si muovevano su cingoli (chenilles).
PERCORSO IMPEGNATIVO - La partenza della coniugazione in chiave moderna della “Crociera Gialla” era avvenuta da Milano, per la precisione dalla sede della Citroën Italia, da dove la Citroën C4 Cactus si è mossa puntando a Oriente. Nel corso del raid la Cactus ha varcato le frontiere di nove Paesi: Grecia, Turchia, Georgia, Armenia, Azerbaijan, Kazakistan, Kirghizistan e Cina. Le tappe effettuate sono state 15, mediamente di 500 km l’una, ma con un picco di oltre 800 km per la tappa Aktay-Mukur. Il viaggio ha ricalcato in larga parte il tragitto della “Crociera Gialla”.
MOTORE A BENZINA DA 110 CV - L’auto impiegata è una Citroën C4 Cactus in edizione PureTech 110, del tutto di serie. Dotazione presente particolarmente in sintonia con il tipo di viaggio, è il grip control, per avere la migliore aderenza nelle diverse situazioni. L’unica eccezione ammessa è stata quella di un contenitore per i bagagli collocata sul tetto soprattutto per ospitare pneumatici di scorta. La spedizione di Franco e Massimo Gionco è stata effettuata con un esemplare di Citroën C4 Cactus con motore a benzina PureTech da 110 CV, dotato del sistema Stop&Start. Alle ruote gomme Michelin CrossClimate+ 205/50 R17.
“STRADALE” MA VERSATILE - In questa configurazione assolutamente “normale” (cioè ritrovabile su molti esemplari circolanti sulle nostre strade) la Citroën C4 Cactua dell'Avventura Gialla ha superato i difficili passi himalayani con strade che arrivano a superare i 4mila metri di quota, così come si è mossa senza difficoltà le strade sterrate del centro Asia, spesso appena tracciate.