Il Partito popolare europeo è il gruppo più numeroso di parlamentari uscito dalle elezioni europee di giugno 2024, 188 su un totale di 720. Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, in occasione di un incontro tra gli eletti del PPE è emersa una bozza di programma nel quale ci sarebbe anche l’intento di rivedere il divieto di vendere auto con motore termico a partire dal 2035, come deciso dal precedente parlamento. Il citato documento parla di “revisione delle regole per la riduzione delle emissioni di CO2 per le nuove auto e i nuovi furgoni per consentire l'uso di carburanti alternativi a zero emissioni oltre il 2035".
Come sappiamo nel 2023 il Consiglio Europeo ha approvato il regolamento sulla riduzione delle emissioni di CO2 per le nuove autovetture e furgoni, sancendo lo stop alla vendita dal 2035 per i nuovi veicoli alimentati da combustibili non neutri dal punto di vista climatico, come le vetture benzina e diesel. La Commissione europea, a seguito della mozione firmata dalla Germania, si è tuttavia impegnata a creare un percorso per le vendite di nuove auto compatibili solo con i cosiddetti "e-fuels" (carburanti sintetici che possono essere utilizzati in un'auto con motore a combustione al posto della benzina), anche dopo il 2035.
Questo nuovo orientamento europeo potrebbe consentire alle case automobilistiche di sviluppare e continuare a vendere una nuova generazione di auto con motore a combustione che funzionano solo con carburanti certificati a zero emissioni di CO2 e dotate di tecnologia che impedisce loro di avviarsi quando vengono rifornite di benzina o diesel.
La bozza di documento, qualora venisse approvata dal PPE, metterà sotto pressione il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che appartiene al gruppo del PPE, su come gestirà “l'agenda verde” dell'Europa. La Von der Leyen ha bisogno dell'appoggio del gruppo del PPE per ottenere la maggioranza, ma, allo stesso tempo, deve avere il consenso di gruppi come i socialisti e i democratici, che si oppongono all'indebolimento delle politiche europee di lotta al cambiamento climatico. Insomma, la partita è ancora tutta da giocare.