STATO CONTRO REGIONI - La Legge di stabilità emanata dal Governo in vista del 2015 sanciva la fine delle agevolazioni per le automobili ventennali (o d'epoca), quelle di età compresa fra 20 e 29 anni, che non godono delle stesse facilitazioni concesse alle vetture con 30 anni o più di anzianità (quelle storiche): il bollo va pagato per intero e non più a tariffa ridotta. Da allora la situazione è piuttosto confusa, perché alcune regioni (a cui fa capo il bollo auto) hanno legiferato in direzione opposta allo Stato per mantenere i vantaggi per le auto d'epoca. Lo Stato a sua volta ha fatto ricorso contro alcune (non tutte) le regioni. La Presidenza del Consiglio dei Ministri si è rivolta alla Corte Costituzionale contro le leggi regionali di Basilicata, Umbria e Veneto: i giudici hanno stabilito che queste leggi interferiscono con l’assoluta competenza legislativa dello Stato in materia di tributi erariali.
NESSUNO SCONTO IN 12 REGIONI - La Basilicata e il Veneto (in attesa delle decisioni per la Regione Sicilia e la provincia di Trento) hanno dovuto tornare quindi sui loro passi e sono ora fra le 12 regioni italiane dove i residenti non godono delle agevolazioni per le automobili ventennali, che vengono tassate in maniera analoga a quelle più recenti. Le 12 regioni nelle quali il bollo per le auto ventennali si paga come se fossero nuove sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Friuli-Venezia Giulia, la Liguria, le Marche, il Molise, la Puglia, la Sardegna, la Valle d’Aosta e il Veneto. A livello nazionale, secondo quanto riferisce il Registro Italiano Veicoli Storici, la reintroduzione del bollo per le automobili ventennali frutterebbe allo Stato una somma nell’ordine dei 10 milioni di euro, non così elevata da giustificarne la presenza.
IL CASO DI LOMBARDIA E EMILIA - La situazione è diversa nelle altre 8 regioni. In Toscana e Piemonte viene applicato uno sconto del 10% sul bollo a tutte le auto e moto tra 20 e 29 anni, mentre nel Lazio e Umbria la stessa decurtazione è riconosciuta solo quando il veicolo è iscritto a un registro storico riconosciuto dallo Stato: non basta quindi che l’auto sia vecchia, ma deve soddisfare i requisiti imposti dai club e ottenere un certificato di rilevanza storica. In Sicilia e nella provincia di Trento la validità delle agevolazioni è in attesa di giudizio, ma nel caso fosse provata l’importo del bollo sarebbe scontato. In Lombardia e Emilia Romagna le leggi non sono state contestate dallo Stato, quindi è previsto un sconto sul bollo per le ventennali iscritte a club riconosciuti (ASI, FMI, Registri storici di Fiat, Lancia e Alfa Romeo). La provincia di Trento concede uno sconto del 50% senza particolari affiliazioni.