NESSUNA MIGLIORIA TECNICA - La Chevrolet ha effettuato una serie di prove ad alta velocità sul circuito ovale di Papenburg, in Germania, lungo 12,3 chilometri e studiato per testare il comportamento di un’automobile quando viaggia al limite delle sue potenzialità: la pista ha rettilinei lunghi 4 chilometri e curve dal raggio molto ampio, in forte pendenza (49,7°), che permettono ai collaudatori di tenere sempre il gas spalancato e non dover abbassare la velocità nei tratti di collegamento fra i rettilinei. Oggetto delle prove è stata la Chevrolet Camaro ZL1, ovvero la versione più veloce e prestazionale nel listino della Camaro, che adotta un motore V8 sovralimentato da 6.2 litri e 659 CV. L’auto montava i pneumatici di serie (Goodyear Eagle F1 Supercar 3) ed era pressoché analoga al modello in vendita, con le uniche eccezioni del sistema per raccogliere i dati e di un equipaggiamento più ricco in termini di sicurezza.
OLTRE I 320 KM/H - La Chevrolet Camaro ZL1 ha percorso il circuito in entrambe le direzioni, per non risentire degli effetti postivi o negativi generati dal vento: nel primo caso ha raggiunto i 325,57 km/h, nel secondo i 311,09 km/h. Nel corso della prova la velocità massima si è attestata quindi a 318 km/h. I collaudatori della Chevrolet hanno poi effettuato una serie di nuovi collaudi, variando l’angolazione dei pneumatici rispetto al terreno (la campanatura) e aumentando la loro pressione di gonfiaggio, facendo aumentare la velocità media oltre i 320 km/h. La Chevrolet ha raggiunto questi obiettivi lavorando sulla parte aerodinamica e installando nuove appendici, a partire dall’alettone posteriore, che migliora la stabilità alle andature più elevate senza però influire sulla resistenza all’avanzamento. La Camaro ZL1 accelera da 0 a 96 km/h in 3,5 secondi e brucia i 400 metri da fermo in 11,4 secondi.