L’INESORABILE GIUDIZIO DEL PUBBLICO - “Quei fari, così, non mi convincono molto”. “Il posto di guida è molto comodo, la visibilità ottima”. “La coda è un po’ troppo massiccia, forse andrebbe snellita”. “Entrare dietro è scomodo, bisogna piegare la testa se si è un po’ più alti della media”. “Per i bagagli c’è un sacco di spazio”. Ogni volta che una nuova auto s’affaccia sul mercato, i potenziali acquirenti non possono fare a meno di darne una valutazione personale, frutto della loro esperienza, delle loro esigenze, delle loro attese e, naturalmente, dell’inevitabile confronto con i modelli della concorrenza. Oggigiorno i clienti assumono un ruolo sempre più centrale nella genesi di una nuova vettura e per questo, più o meno a metà del ciclo di vita di un progetto, ossia quando esistono ancora i margini per apportare modifiche e correttivi senza sforare il budget, le case automobilistiche li coinvolgono in presa diretta prima della delibera della fase conclusiva dello sviluppo, che oggi dura, in media, cinque anni.
CON METODO SCIENTIFICO - Il parere dell’utente finale è così importante, al giorno d’oggi, che i grandi costruttori organizzano apposite sessioni di confronto tra un campione selezionato di potenziali clienti, progettisti e manager dell’azienda. A portarci dentro il mondo di quelli che vengono chiamati, con un linguaggio quasi scientifico, Clinic Test è la Renault che racconta come funzionano al suo interno queste fasi di contatto con i potenziali cliente. In pratica, prima il mock-up di un futuro veicolo avanzi nelle successive fasi prototipali, viene sottoposto al vaglio di possibili acquirenti, che si candidano quasi sempre spontaneamente, non devono essere giornalisti o comunque professionisti del settore, vengono scelti in funzione dell’appartenenza o di una comprovata prossimità al target di clientela prefissato e sono ovviamente tenuti a garantire la totale riservatezza sullo studio in corso. Per la casa automobilistica, com’è facile intuire, il momento è delicatissimo, perché per la prima volta, dopo lunghi mesi di lavoro su un progetto, è possibile verificare se il valore delle nuove vetture viene percepito correttamente o se, invece, manca ancora qualcosa per fare davvero centro.
I DUBBI PIÙ GRANDI SONO SULL’ELETTRICO - Nella fattispecie, per un gruppo automobilistico come Renault, che con il piano Renaulution varato lo scorso anno ha messo in cantiere 24 veicoli, di cui 10 elettrici, da lanciare entro il 2025, ribadendo la centralità del cliente nella transizione verso una mobilità più sostenibile, i Clinic Test sono un evento clou, essendo la sede in cui acquisire e valutare i primissimi segnali emersi dall’osservazione del prototipo da parte del pubblico. Ci vogliono almeno otto settimane per mettere in piedi il programma, che per essere il più possibile attendibile tocca diversi paesi del mondo, mentre di norma non trascorrono mai più di sei settimane tra la fine del lavoro sul campo e la raccolta dei dati. Quali sono le domande più frequenti emerse nelle sessioni più recenti? Innanzitutto, è bene sottolineare come vertano quasi interamente sulla galoppante elettrificazione dell’auto. Gli automobilisti s’interrogano, per esempio, sul ritmo al quale si svilupperanno le infrastrutture di ricarica, ma si chiedono anche, più semplicemente, come, dove e a quale prezzo sarà possibile rifocillare le batterie. Segno che, forse, i tempi per la rivoluzione elettrica non sono ancora così maturi.