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Clinic Test: così le case ascoltano i clienti (e prendono appunti)

Pubblicato 12 gennaio 2022

Sono il primo vero momento di confronto tra l’azienda e i potenziali acquirenti. Avvengono a porte chiuse e sono fondamentali per trasformare un prototipo in un’auto di successo.

Clinic Test: così le case ascoltano i clienti (e prendono appunti)

L’INESORABILE GIUDIZIO DEL PUBBLICO - “Quei fari, così, non mi convincono molto”. “Il posto di guida è molto comodo, la visibilità ottima”. “La coda è un po’ troppo massiccia, forse andrebbe snellita”. “Entrare dietro è scomodo, bisogna piegare la testa se si è un po’ più alti della media”. “Per i bagagli c’è un sacco di spazio”. Ogni volta che una nuova auto s’affaccia sul mercato, i potenziali acquirenti non possono fare a meno di darne una valutazione personale, frutto della loro esperienza, delle loro esigenze, delle loro attese e, naturalmente, dell’inevitabile confronto con i modelli della concorrenza. Oggigiorno i clienti assumono un ruolo sempre più centrale nella genesi di una nuova vettura e per questo, più o meno a metà del ciclo di vita di un progetto, ossia quando esistono ancora i margini per apportare modifiche e correttivi senza sforare il budget, le case automobilistiche li coinvolgono in presa diretta prima della delibera della fase conclusiva dello sviluppo, che oggi dura, in media, cinque anni.

CON METODO SCIENTIFICO - Il parere dell’utente finale è così importante, al giorno d’oggi, che i grandi costruttori organizzano apposite sessioni di confronto tra un campione selezionato di potenziali clienti, progettisti e manager dell’azienda. A portarci dentro il mondo di quelli che vengono chiamati, con un linguaggio quasi scientifico, Clinic Test è la Renault che racconta come funzionano al suo interno queste fasi di contatto con i potenziali cliente. In pratica, prima il mock-up di un futuro veicolo avanzi nelle successive fasi prototipali, viene sottoposto al vaglio di possibili acquirenti, che si candidano quasi sempre spontaneamente, non devono essere giornalisti o comunque professionisti del settore, vengono scelti in funzione dell’appartenenza o di una comprovata prossimità al target di clientela prefissato e sono ovviamente tenuti a garantire la totale riservatezza sullo studio in corso. Per la casa automobilistica, com’è facile intuire, il momento è delicatissimo, perché per la prima volta, dopo lunghi mesi di lavoro su un progetto, è possibile verificare se il valore delle nuove vetture viene percepito correttamente o se, invece, manca ancora qualcosa per fare davvero centro.

I DUBBI PIÙ GRANDI SONO SULL’ELETTRICO - Nella fattispecie, per un gruppo automobilistico come Renault, che con il piano Renaulution varato lo scorso anno ha messo in cantiere 24 veicoli, di cui 10 elettrici, da lanciare entro il 2025, ribadendo la centralità del cliente nella transizione verso una mobilità più sostenibile, i Clinic Test sono un evento clou, essendo la sede in cui acquisire e valutare i primissimi segnali emersi dall’osservazione del prototipo da parte del pubblico. Ci vogliono almeno otto settimane per mettere in piedi il programma, che per essere il più possibile attendibile tocca diversi paesi del mondo, mentre di norma non trascorrono mai più di sei settimane tra la fine del lavoro sul campo e la raccolta dei dati. Quali sono le domande più frequenti emerse nelle sessioni più recenti? Innanzitutto, è bene sottolineare come vertano quasi interamente sulla galoppante elettrificazione dell’auto. Gli automobilisti s’interrogano, per esempio, sul ritmo al quale si svilupperanno le infrastrutture di ricarica, ma si chiedono anche, più semplicemente, come, dove e a quale prezzo sarà possibile rifocillare le batterie. Segno che, forse, i tempi per la rivoluzione elettrica non sono ancora così maturi.



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Ritratto di giulio 2021
12 gennaio 2022 - 19:24
Certo sarebbe interessante essere contattati per un clinic test, se fossi invitato io probabilmente gli ridisegnerei da capo l'auto, tutta la fiancata di sicuro... Non pensavo esistessero ancora i clinic test, per via dell'estrema segretezza nel progettare un modello nuovo molto maggiore nell'epoca di internet che in passato, pensare che nel 1927 si passò dalla Ford Model T alla Ford Model A lasciando ferma per quasi un anno la catena di montaggio più famosa del mondo a Dearborn e nessuno seppe assolutamente nulla fino a che non presentarono la Ford Model A già in vendita... Una volta soprattutto i costruttori francesi facevano guidare per mesi a clienti selezionati prima della commercializzazione e presentazione ufficiale i loro nuovi modelli in giro per la Francia, ma all'epoca non c'era internet...
Ritratto di Voltaren
12 gennaio 2022 - 19:59
Da single senza prole, la contatteranno esclusivamente i suoi nipoti, giusto per le Feste, e non senza interesse...
Ritratto di Miti
12 gennaio 2022 - 22:42
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Giulio ... L'unica arma che noi , l'ultima ruota del carro , il consumatore, abbiamo è , pur troppo , anche l'ultima rimasta è questa. Non fare quel preciso acquisto. Per anni comunque si sono infischiati del parere di quello che comprava anche perché proprio quello che comprava si pestava da solo i piedi. Per quanti anni abbiamo preso auto solo perché non consumavano tanto ? E pagando a caro prezzo i cerchi , o gli airbag o qualche sistema di sicurezza ? Ovviamente ci sono state delle persone che hanno avuto il coraggio di cambiare la loro mentalità ma a che prezzo ? Tipo un Ruben o Oxy ? Un bel po' di quattrini. Cambiare la mentalità sulla mobilità pur troppo cadrà sempre sul consumatore finale perché dovrà pagare prezzi sempre più alti per avere un'auto. Avrà qualche incentivo ma per quanto ancora ? Prima o poi lo stato dirà ...non c'è più nulla nel sacco , finito ! E tutto quello che le case vorranno ancora spartirsi come dividenti chi pensi che gli pagherà ? Per questo per vendere un certo modello o una certa linea di modelli il compratore deve dire la sua. Imparare dai errori del passato e se un'auto non soddisfa da un punto di vista non fare l'acquisto nemmeno con uno sconto abbondante. Sarà dura anche perché con il disastro della pandemia , coi meno soldi , pur troppo ci sarà sempre qualcuno che comprerà un prodotto di bassa qualità.
Ritratto di Dr.Torque
13 gennaio 2022 - 09:38
Questi test non sono certo una novità, sono decenni che si fanno. Hanno la loro utilità ma possono diventare dei boomerang. Le maggiori criticità risiedono nel modo in cui vengono formulate le domande, il campione di persone che si interroga e come vengono interpretati i risultati. Il rischio è di spendere tempo e risorse e trovarsi di fronte alla fiera della banalità.
Ritratto di Al Volant
13 gennaio 2022 - 15:56
Effettivamente Renault in genere c'entra l'obbiettivo di venire incontro alle esigenze degli acquirenti. Non di tutti ovviamente, perchè altrimenti venderebbe decisamente di più, ma direi che sono state sempre quelle più equilibrate prezzo-qualità. Un po' come Skoda prima che impazzissero. D'altra parte oggi, sono talmente simili che purtroppo la differenza la fa solo il prezzo.