OBIETTIVO RISPARMIO - Incentivi, sconti, offerte speciali: in questi tempi di “vacche magre” è tutto un fiorire di proposte per l’acquisto di vetture anticrisi dai costi di gestione irrisori. Ammesso che si riesca a mettere insieme il gruzzolo necessario per comprarsi un’auto nuova, come si fa a essere sicuri che sia effettivamente adatta alle nostre esigenze di risparmio? O che non consumi poco solo in città, mentre noi la useremo soprattutto in autostrada?
VIAGGIARE CON POCHI SOLDI - Tutte le Case hanno almeno una ricetta per muoversi “low cost”: vetture che “bevono” poco e con basse emissioni di CO2 (così anche la “coscienza ecologica” è a posto), che possono circolare in caso di blocchi del traffico per troppo smog e godono dei massimi incentivi statali. Sulla carta offrono vantaggi notevoli, ma convengono realmente? Ecco allora a confronto cinque differenti soluzioni per risparmiare. Dal turbodiesel di bassa cilindrata alle “bi-fuel” alimentate a benzina e a gas (Gpl o metano), per arrivare alle ibride: sia “mild” (il motore elettrico dà un “leggero” aiuto) sia “full” (l’auto può funzionare per brevi tratti anche solo elettricamente).
PERCORSI DIVERSI - Le cinque auto “risparmiose” sono: Honda Insight 1.3 Executive i-Pilot, Mercedes Classe B 180 NGT Chrome, Peugeot 308 1.6 HDi 120 grammi Tecno, Toyota Prius 1.8 HSD Executive e Volkswagen Golf 1.6 Highline Bifuel. In 46 ore di guida abbiamo percorso oltre 2.900 km lungo strade di montagna, città, e autostrada, consumato in totale 1.360 litri di carburante e verificato l'efficienza dei loro motori in condizione climatiche diverse: siamo passati dai -1°C del Passo dello Stelvio ai 24° della città. Di seguito vi proponiamo i video con il racconto della nostra avventura dai risultati non scontati: per ogni alimentazione c'è sempre un pro e un contro. Buona visione.
HONDA INSIGHT 1.3 EXECUTIVE I-PILOT
Utilizza un sistema ibrido definito “mild hybrid” (ibrido leggero), dove un motore elettrico di ridotta potenza funziona come supporto per quello termico. I vantaggi si avvertono specialmente nei percorsi con continue variazioni di ritmo, come in città. Sulla Insight, la costruzione relativamente semplice (l'unità elettrica è montata sul volano di quello a benzina) permette di contenere i costi di produzione, ma l'autonomia elettrica è ai minimi termini.
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MERCEDES CLASSE B 180 NGT CHROME
La sigla NGT identifica le Mercedes dotate di impianto a metano. Sulla Classe B è abbinato a un motore 2.0 benzina e composto da 5 bombole dalla capacità totale di 16 kg: sono posizionate sotto il pianale e sotto il bagagliaio per distribuire al meglio i pesi. Il metano è il carburante che costa meno in assoluto ed emette le minori emissioni di CO2. Inoltre, è considerato sicuro: si può parcheggiare l'auto a qualunque piano di un garage interrato. Però, il prezzo d'acquisto dell'auto e il peso (per le bombole) crescono e, nel caso della Classe B, la capacità del bagagaliaio diminuisce.
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PEUGEOT 308 1.6 HDI 120 GRAMMI TECNO
Questa 308 rappresenta una soluzione “classica” con un motore turbodiesel di dimensioni piuttosto contenute abbinato al filtro antiparticolato e a un cambio robotizzato a sei rapporti: promettono di “tagliare” i consumi e le emissioni di CO2. Il rendimento del motore e la resa chilometrica sono elevati su ogni percorso, autostrada inclusa, e la notevole coppia disponibile già dai bassi giri permette una guida rilassante. Ma il cambio robotizzato della Peugeot non convince appieno: è un po' lento.
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TOYOTA PRIUS 1.8 HSD EXECUTIVE
La Prius è una “Full Hybrid”: ha un motore elettrico che lavora in tandem con quello a benzina per offrire un surplus di coppia e può funzionare anche da solo, anche se solo per brevi distanze e a velocità ridotta. Il suo apporto è evidente nella guida in città e in montagna dove l'auto ha uno spunto brillante, ma non in autostrada dove si procede a gas costante. Il sistema propulsivo della Prius è complesso: a farne le spese sono il prezzo finale e il peso dell'auto.
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VOLKSWAGEN GOLF 1.6 HIGHLINE BIFUEL
Dotata di un impianto a Gpl realizzato dalla Landi Renzo ed omologato in fabbrica dalla Volkswagen, la Golf BiFuel è spinta da un 1.6 da 102 CV che può essere alimentato a “gas” o benzina semplicemente premendo un tasto. Per non rubare spazio al bagagliaio, la bombola del Gpl è a forma di ciambella e si trova al posto della ruota di scorta (che non si può avere). Il Gpl costa e inquina meno della benzina, ma offre un rendimento inferiore (i consumi aumentano di circa il 20%) e l'auto può essere parcheggiata solo al primo piano interrato di un garage sotterraneo.